Utenti infettati da malware sui falsi siti di Telegram e Whatsapp
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Utenti infettati da malware sui falsi siti di Telegram e Whatsapp

Utenti infettati da malware sui falsi siti di Telegram e Whatsapp

Alessia Tomaselli  22 Marzo 2023 06:54

I siti web che imitano le app di messaggistica istantanea come Telegram e WhatsApp distribuiscono versioni contenenti trojan e infettando gli utenti Android e Windows con il malware Cryptocurrency Clipper.

“Tutti puntano ai fondi di criptovaluta delle vittime, e molti di essi hanno come obiettivo i portafogli di criptovaluta”, hanno dichiarato i ricercatori ESET Lukáš Štefanko e Peter Strýček in una nuova analisi.

E’ la prima volta che un malware clipper basato su Android viene integrato nelle app di messaggistica istantanea.


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“Inoltre, alcune di queste app utilizzano il riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) per riconoscere il testo dalle schermate memorizzate sui dispositivi compromessi, un’altra novità per i malware Android”.

L’attacco inizia subito dopo che un utente, ignaro della fregatura, clicca su uno degli annunci fraudolenti che comprare nei risultati di ricerca di Google che conduce a centinaia di canali YouTube e poi lo indirizza ai finti siti web di Telegram e WhatsApp.

Quali sono i malware coinvolti?

La novità dell’ultimo gruppo di malware clipper è che è in grado di intercettare le chat della vittima e di sostituire gli indirizzi dei portafogli di criptovaluta inviati e ricevuti con indirizzi controllati dai cyber ladri.

Un altro gruppo di malware clipper utilizza l’OCR per trovare e rubare la seed phrase personale (una frase segreta di 12 o 24 parole che garantisce la sicurezza del portafoglio, la password e la chiave privata) sfruttando un plugin di machine learning chiamato ML Kit.

Ciò rende così possibile lo svuotamento dei portafogli.

Un terzo cluster è progettato per tenere sotto controllo le conversazioni di Telegram alla ricerca di determinate parole chiave, sia hard-coded che ricevute da un server, relative alle criptovalute e, in caso affermativo, esportare il messaggio completo, insieme al nome utente, al nome del gruppo o del canale, su un server remoto.

Infine, una quarta serie di clipper Android è in grado di cambiare l’indirizzo del portafoglio e di raccogliere informazioni sul dispositivo e dati di Telegram, come messaggi e contatti.

I nomi dei pacchetti APK per Android sono elencati di seguito.

org.telegram.messenger
org.telegram.messenger.web2
org.tgplus.messenger
io.busniess.va.whatsapp
com.whatsapp

I cluster Windows

ESET ha dichiarato di aver trovato anche due cluster Windows, uno che è stato progettato per scambiare gli indirizzi dei portafogli e un secondo gruppo che distribuisce trojan di accesso remoto (RAT) al posto dei clipper per ottenere il controllo degli host infetti e perpetrare il furto di criptovalute.

Tutti i campioni di RAT analizzati sono basati sul RAT Gh0st, disponibile pubblicamente, tranne uno, che impiega un maggior numero di controlli runtime anti-analisi durante la sua esecuzione e utilizza la libreria HP-socket per comunicare con il suo server.

Vale la pena sottolineare che questi cluster, nonostante seguano un modus operandi simile, rappresentano attività separate e probabilmente sviluppate da diversi soggetti.

Conclusioni

La campagna è orientata verso gli utenti di lingua cinese, motivata principalmente dal fatto che sia Telegram che WhatsApp sono bloccati nel Paese.

“Le persone che desiderano utilizzare questi servizi devono ricorrere a mezzi indiretti per ottenerli”, hanno dichiarato i ricercatori.

“Non sorprende che questo costituisca un’ottima opportunità per i criminali informatici per abusare della situazione”.

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Alessia Tomaselli

Laureata in Mediazione Linguistica per le lingue inglese e spagnolo, attualmente lavora come copywriter presso s-mart.biz, società leader nella sicurezza informatica.

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