
Recentemente è stata identificata una vulnerabilità in Windows 11 versione 23H2 che consente agli aggressori locali di ottenere privilegi elevati a causa di un overflow di numeri interi nel driver “ksthunk.sys”. Il problema è stato scoperto nella funzione “CKSAutomationThunk::ThunkEnableEventIrp“, che è responsabile dell’elaborazione dei processi a 32 bit in un ambiente a 64 bit.
La ricerca è stata presentata all’evento TyphoonPWN 2024, dove è stato dimostrato il successo dell’utilizzo dell’exploit. Lo sviluppatore che ha partecipato al concorso si è classificato secondo.
Microsoft ha affermato che la vulnerabilità è già stata risolta, ma non ha fornito una data esatta per la correzione. Dal controllo è emerso che il problema persiste nell’ultima versione di Windows 11 e che non esiste un numero CVE e una documentazione ufficiali per la correzione.
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L’errore è legato ad un’elaborazione errata della dimensione del buffer, che porta ad un overflow. Un utente malintenzionato può ottenere il controllo della memoria ed eseguire scritture arbitrarie, consentendo l’inserimento del token di sistema nel processo corrente e ottenendo privilegi di amministratore.
Per il funzionamento viene utilizzata la seguente sequenza:
Lo sfruttamento di questa vulnerabilità minaccia la sicurezza sia dei dispositivi personali che delle reti aziendali. Poiché la vulnerabilità è legata all’elaborazione della memoria, lo sfruttamento richiede notevoli competenze tecniche, ma se attaccato con successo, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche.
Gli esperti raccomandano:
Nell’era digitale, la sicurezza del sistema dipende non solo dalle barriere tecniche, ma anche dalla vigilanza degli utenti e degli specialisti pronti a riconoscere e neutralizzare rapidamente le potenziali minacce, trasformando le vulnerabilità tecniche in opportunità per migliorare i meccanismi di protezione.
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