Maria Elena Iafolla : 19 Dicembre 2022 08:02
Una campagna in corso sfrutta il tema Agenzia delle Entrate per diffondere il malware Ursnif.
Ne dà evidenza il Cert-Agid (https://cert-agid.gov.it/news/campagna-ursnif-in-corso-a-tema-agenzia-delle-entrate/), riportando anche la mail con la falsa comunicazione:
Per ottenere ulteriori informazioni, la vittima è invitata a scaricare l’archivio allegato, dove si trova una cartella che è denominata “Dicembre” e contiene due file: un Internet Shortcut denominato “Dicembre.url” e un’immagine “Logo_Agenzia_Entrate.jpg”.
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Sui sistemi Windows, l’eseguibile di Ursnif viene scaricato ed eseguito tramite le istruzioni presenti nel file “Dicembre.url”.
Il messaggio utilizza alcune leve psicologiche classiche, ma sempre efficaci: ad esempio, l’autorevolezza del (finto) mittente, la sensazione di pericolo, la richiesta di compiere un’azione per risolvere un problema.
A ben guardare, tuttavia, emergono chiaramente anche alcuni campanelli d’allarme, che possono aiutarci a riflettere sul messaggio, razionalizzare le richieste, prendere le distanze da quella sensazione di dover agire, dunque, a proteggerci.
Per esempio:
Non è la prima volta che incontriamo il malware Ursnif veicolato in campagne di phishing, come in una campagna di febbraio del 2021 ai danni del Ministero dello sviluppo Economico.
Prima ancora abbiamo visto Ursnif veicolato attraverso una campagna ai danni dell’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) e questo avveniva ancora prima, verso la fine del 2020. In questo caso è stata fatta circolare una e-mail con la firma del responsabile che invitava il destinatario ad aprire il file excel allegato.
Una volta aperto il file, alle vittime veniva richiesta una password (indicata sul contenuto dell’email) e veniva scaricata una libreria DLL sulla macchina conteneva il malware Ursnif. Da li in poi il tutto risulta prevedibile.
Il malware Ursnif, viene anche chiamato Gozi e si tratta di un trojan bancario molto diffuso.
Ma perché è così diffuso? Il codice sorgente del malware è trapelato diversi anni fa online, precisamente nel 2015 quando è stato reso pubblicamente disponibile su Github. Questo ha quindi consentito a diversi autori di malware, in ottica di cooperazione “opensource”, di aggiungere nuove funzionalità e sviluppare ulteriormente il codice.
Ursnif può raccogliere molte attività di sistema delle vittime, registrare le sequenze di tasti e tenere traccia dell’attività di rete e rubare informazioni dal browser. Archivia i dati raccolti prima di inviarli al server C&C, pertanto si colloca all’interno della sotto categoria dei Trojan/Infostealer.
Ursnif viene quindi distribuito in campagne di malspam dannose. Il vettore di distribuzione e un allegato di Microsoft Office che indica all’utente di abilitare la macro.
Comportamento
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