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4 App mobile con oltre un milione di installazioni distribuiscono malware

Redazione RHC : 13 Novembre 2022 09:00

Un insieme di quattro applicazioni dannose attualmente disponibili su Google Play, lo store ufficiale del sistema Android, stanno indirizzando gli utenti verso siti che rubano informazioni sensibili o generano entrate ‘pay-per-click’ verso gli operatori.

Alcuni di questi siti offrono alle vittime il download di strumenti o aggiornamenti di sicurezza falsi, per indurre gli utenti a installare manualmente i file dannosi.

Avviso di aggiornamento falso nella nuova scheda di Chrome
Avviso di aggiornamento falso sulla nuova scheda Chrome (Malwarebytes)

Al momento della pubblicazione, le app sono ancora presenti su Google Play con un account sviluppatore chiamato Mobile apps Group e hanno un totale di installazioni di oltre un milione.

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Secondo un rapporto di Malwarebytes, lo stesso sviluppatore è stato esposto due volte in passato per aver distribuito adware su Google Play, ma gli è stato consentito di continuare a pubblicare app dopo aver inviato versioni pulite.

Le quattro app dannose scoperte questa volta sono:

  • Bluetooth Auto Connect, con oltre 1.000.000 di installazioni
  • Bluetooth App Sender, con oltre 50.000 installazioni
  • Driver: Bluetooth, Wi-Fi, USB, con oltre 10.000 installazioni
  • Mobile transfer: smart switch, con oltre 1.000 installazioni
Connessione automatica Bluetooth su Google Play
Connessione automatica Bluetooth su Google Play

Le app non hanno recensioni favorevoli su Google Play e molti utenti hanno lasciato commenti su annunci intrusivi che si aprono automaticamente nelle nuove schede del browser.

È interessante notare che lo sviluppatore risponde ad alcuni di questi commenti, offrendo di aiutare a risolvere i problemi con gli annunci.

Una recensione dell'utente su Google Play e la risposta dello sviluppatore
Una recensione dell’utente su Google Play e la risposta dello sviluppatore

Monitorando l’attività del software da Mobile apps Group, Malwarebytes ha rilevato che le app hanno un ritardo di 72 ore prima di mostrare il primo annuncio o aprire un collegamento di phishing nel browser web, quindi continuano ad avviare più schede con contenuti simili ogni due ore.

I ricercatori osservano che le nuove schede del browser vengono aperte anche quando il dispositivo è bloccato, quindi quando gli utenti tornano ai loro telefoni dopo un po’, trovano più siti di phishing e annunci aperti.

Redazione
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