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Autore: Stefano Gazzella

Di curiosità virtù: giovani hacker cercasi disperatamente!

Altro che la bellezza, sarà la curiosità dei giovani hacker che salverà il mondo. O almeno, che potrà provare contribuire a salvare quel mondo digitale che fin troppo spesso viene percepito come esageratamente complesso e distante. E così i più che dovrebbero vigilare, lo fanno senza forze, sensibilità o interesse ad ergersi a sorvegliare che queste dimensioni non siano un far web in cui i diritti individuali sono dispersi fino a divenire irrilevanti. Certamente in molti casi l’opera divulgativa dei cc.dd. cybercazzari (da non confondersi con i gloriosi cDc eh) è stata terribilmente puntuale nel comporre un quadro paradossale, in cui c’è

Informare gli interessati è una misura di mitigazione per ogni data breach.

Nel caso di una violazione di sicurezza da cui possa derivare una compromissione dei dati personali (sì, questa è la definizione di data breach), informare gli interessati è una misura di mitigazione sempre efficace. Nell’ipotesi più comune delle organizzazione colpite da un attacco informatico, fra l’altro, una parte degli interessati coincide con il personale che opera sui dati e dunque una corretta informazione circa l’accaduto consente di svolgere un intervento di di sensibilizzazione (che è praticamente come la cyberawareness, ma senza slide prezzolate e scintillanti) per la diffusione di una cultura di sicurezza condivisa. Tutto questo non comporta ovviamente la condivisione di

Sempre più grimaldelli per forzare i diritti fondamentali online. Ma il nodo è culturale.

La pretesa di scardinare i diritti digitali fondamentali grazie alla facile scusa di “creare un ecosistema più sicuro per i minori” è un programma condiviso da parte di molti Paesi europei. Peraltro, con il benestare di autorità di controllo le quali forse preferiscono tacere o peggio fornire un endorsement a riguardo, andando così a benedire l’intento di aumentare i controlli dell’attività online in nome di proclamazioni spesso apodittiche e che vogliono escludere ogni tipo di obiezione o confronto a riguardo. Difatti, se le premesse sono artatamente costruite chi potrebbe negare che c’è l’esigenza di tutelare i minori, soggetti emblematicamente fragili e meritevoli

Smart City e Privacy: Scopri il Futuro delle Città Digitali con Anna Capoluongo

Un professionista della data protection, volente o nolente, dovrà occuparsi di smart city. O professionalmente, o come attivista, o come cittadino digitale. E dunque è importante comprendere il fenomeno partendo dalle definizioni, e le ricadute che può avere in ambito privacy. Ci aiuterà a comprendere meglio il tutto Anna Capoluongo, avvocato esperta in AI, Data Protection & ICT, Data Protection Officer e membro degli Esperti a supporto dell’EDPB, la quale si è resa disponibile per un’intervista a riguardo. Esiste una definizione di Smart City? Di definizioni di Città Intelligente ve ne sono davvero parecchie, tante quante le Manolo di Carrie. O quasi.

Data breach: comunicare rischi generici agli interessati non è sufficiente, c’è bisogno di concretezza.

Quando all’interno di una comunicazione di data breach gli interessati sono informati dei rischi in modo generico, i canoni di comprensibilità richiesti dall’art. 12 par. 1 GDPR non possono certamente dirsi rispettati. Il titolare del trattamento adotta misure appropriate per fornire all’interessato tutte le informazioni di cui agli articoli 13 e 14 e le comunicazioni di cui agli articoli 15 a 22 e all’articolo 34 relative al trattamento in forma concisa, trasparente, intelligibile e facilmente accessibile, con un linguaggio semplice e chiaro, in particolare nel caso di informazioni destinate specificamente ai minori. Le informazioni sono fornite per iscritto o con altri mezzi,

Data breach: difficile credere sia sempre colpa solo dei cybercriminali.

Subire un attacco informatico e un conseguente data breach può capitare? Certamente. Esistono dei fattori da dover considerare per ritenere la propria postura di sicurezza come adeguata? Anche qui: certamente. Ciò non toglie alcuna responsabilità all’azione dei cybercriminali, ma non si può escludere che in alcuni casi la vittima non abbia adottato un approccio risk-based nel predisporre le proprie contromisure di sicurezza. Facendo qualche passo indietro, ciò che caratterizza il buon esito di un attacco informatico può essere sintetizzato facendo riferimento a quattro fattori principali: opportunità, capacità e motivazione dell’attaccante, vulnerabilità. Quando si intende agire in modo preventivo sui rischi, ciò su

L’account di Ransomfeeed è stato bloccato su X: si tratta di un tentativo di censura?

Ransomfeed è un progetto monitoraggio degli attacchi ransomware internazionali tutto italiano che fornisce una dashboard di libera consultazione, con cui sono resi disponibili i dati delle rivendicazioni da parte dei vari gruppi dei cybercriminali. In pratica si vuole rendere un servizio di disclosure ed informazioni, a beneficio anche di ricercatori, organizzazioni e giornalisti per una migliore comprensione dei trend dei pattern degli attacchi. Un modo incontrovertibile per indicare che il Cyber Re è nudo, con poco spazio alla retorica e molto più ai fatti. Intenti che, ovviamente, sono più che condivisi anche da parte di Red Hot Cyber che ha sempre riportato

Perchè un prontuario di gestione del data breach può essere un’ottima idea anche per piccole organizzazioni

Un prontuario per la gestione di un data breach può rappresentare una soluzione pratica anche le piccole organizzazioni. Essere pronti ad affrontare una violazione di sicurezza è infatti fondamentale affinché si possano da un lato rispettare tutti gli adempimenti richiesti dalla norma e una corretta comunicazione nei confronti degli stakeholder per la gestione della crisi. E se gli standard tecnici richiedono un continuo aggiornamento e il tenere conto dello stato dell’arte, nell’assetto organizzativo è indispensabile invece aver individuato ruoli e responsabilità di tutti i soggetti che intervengono o possono intervenire nella procedura. Per fare ciò è necessario un lavoro di progettazione che

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