Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Banner Desktop
Banner Mobile
Crimson Collective rivendica un presunto hack a Nintendo: bluff o violazione reale?

Crimson Collective rivendica un presunto hack a Nintendo: bluff o violazione reale?

Luca Galuppi : 12 Ottobre 2025 18:32

Nel mirino degli hacker questa volta ci sarebbe Nintendo, la storica casa videoludica giapponese che da decenni difende con le unghie e con i denti le proprie proprietà intellettuali e i segreti industriali che alimentano l’universo di Mario, Zelda e Pokémon. Il gruppo Crimson Collective, già noto per aver violato in passato la rete di Red Hat, gigante del software open source, ha rivendicato di aver compromesso i server interni di Nintendo, ottenendo accesso a file e dati riservati dell’azienda.

La società di cybersecurity intelligence Hackmanac ha condiviso su X uno screenshot che mostrerebbe presunte cartelle interne di Nintendo, contenenti dati come asset di produzione, file degli sviluppatori e backup. Tuttavia, ad oggi nessun file concreto o dato sensibile è stato diffuso pubblicamente, rendendo impossibile verificare la reale portata dell’incidente. Nintendo, dal canto suo, non ha ancora rilasciato alcun commento ufficiale, mantenendo il più stretto riserbo sulla vicenda, una scelta comprensibile vista la delicatezza del brand e la sua lunga storia di azioni legali contro hacker e pirati.

Screenshot condiviso da Hackmanac su X che mostra presunte cartelle interne di Nintendo contenenti dati riservati (fonte: Hackmanac)

Al momento, le informazioni disponibili restano puramente speculative. Potrebbe trattarsi di un tentativo di guadagnare visibilità da parte del gruppo oppure di una violazione reale che Nintendo sta ancora cercando di contenere internamente. Una compromissione di questo tipo avrebbe infatti conseguenze significative, considerando l’attenzione maniacale con cui l’azienda custodisce ogni dettaglio legato ai suoi progetti futuri e alle strategie di mercato.

Se il presunto attacco dovesse rivelarsi autentico, le conseguenze per Nintendo potrebbero essere pesanti su più fronti. Oltre alla possibile esfiltrazione di dati sensibili, come codice sorgente di giochi in sviluppo, concept di console future o documentazione interna, il danno maggiore sarebbe reputazionale. Un leak del genere potrebbe anticipare informazioni riservate, vanificando anni di lavoro e pianificazioni marketing, oltre a minare la fiducia dei partner commerciali e degli sviluppatori third-party. Inoltre, eventuali dettagli tecnici sui sistemi interni potrebbero fornire una mappa preziosa per futuri attacchi, esponendo ulteriormente l’infrastruttura del colosso nipponico. Non va sottovalutato, poi, il rischio di manipolazioni o disinformazione: la semplice rivendicazione di un gruppo può generare un’ondata di notizie virali e speculazioni, spesso amplificate dai social, con ricadute dirette sull’immagine aziendale.

Negli ultimi anni, diversi colossi del settore videoludico, tra cui Sony, Capcom e Insomniac Games, sono stati vittime di attacchi mirati che hanno portato al furto di codice sorgente, documentazione interna e materiale inedito. Un eventuale attacco a Nintendo non sarebbe quindi un caso isolato, ma un ulteriore tassello nel mosaico di una minaccia sempre più diffusa, quella degli attori cyber criminali interessati all’industria dell’intrattenimento digitale.

Fino a quando non emergeranno conferme, il presunto attacco resta un rumor, ma richiama l’attenzione sulla fragilità dei sistemi anche dei giganti del settore e sulla necessità di salvaguardare con cura dati e infrastrutture sensibili.

Immagine del sitoLuca Galuppi
Appassionato di tecnologia da sempre. Lavoro nel campo dell’informatica da oltre 15 anni. Ho particolare esperienza in ambito Firewall e Networking e mi occupo quotidianamente di Network Design e Architetture IT. Attualmente ricopro il ruolo di Senior IT Engineer e PM per un’azienda di Consulenza e Servizi IT.

Lista degli articoli
Visita il sito web dell'autore

Articoli in evidenza

Immagine del sito
OpenAI potrebbe aver perso 12 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre fiscale
Di Redazione RHC - 01/11/2025

Il rapporto finanziario di Microsoft indica che OpenAI potrebbe aver perso 12 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre fiscale. Una spesa nel rapporto sugli utili di Microsoft (517.81, -7.95, -1.51...

Immagine del sito
La corsa alla cybersicurezza è partita e l’Italia corre con le scarpe legate
Di Fabrizio Saviano - 01/11/2025

Negli ultimi anni la cybersecurity è balzata in cima all’agenda di imprese, istituzioni e pubblica amministrazione. Ma se guardiamo ai numeri, l’Italia sembra ancora correre con le scarpe legate:...

Immagine del sito
Il furto al Louvre: quando i ladri insegnarono il Physical Pen Test a tutto il mondo
Di Luca Errico - 01/11/2025

L’evento che ha scosso il mondo il 19 ottobre 2025 non è stato un disastro naturale o un crollo finanziario, ma il clamoroso furto dei gioielli di Napoleone dal Museo del Louvre. Al di là del valo...

Immagine del sito
Dal 12 novembre in Italia scatta la verifica dell’età per siti porno. Cosa cambia
Di Redazione RHC - 31/10/2025

A partire da martedì 12 novembre 2025 entreranno in vigore le nuove disposizioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) che impongono un sistema di verifica dell’età per acce...

Immagine del sito
AzureHound: lo strumento “legittimo” per gli assalti al cloud
Di Luca Galuppi - 31/10/2025

AzureHound, parte della suite BloodHound, nasce come strumento open-source per aiutare i team di sicurezza e i red team a individuare vulnerabilità e percorsi di escalation negli ambienti Microsoft A...