
Noi di Red Hot Cyber lo diciamo da tempo: affidarsi esclusivamente a infrastrutture critiche gestite da enti statunitensi è un rischio per l’autonomia strategica europea. È anni che sosteniamo la necessità di creare un database europeo indipendente per la gestione delle vulnerabilità informatiche. Ad esempio, la Cina dispone già da tempo di un proprio sistema nazionale, operativo ed efficace, che le consente di mappare e gestire le vulnerabilità senza dipendere da entità esterne.
Ora che il programma CVE rischia il collasso per il mancato rinnovo dei fondi USA, diventa evidente quanto sia urgente costruire un’alternativa sovrana anche per l’Europa. Infatti l’accordo di finanziamento tra il governo degli Stati Uniti e l’organizzazione no-profit MITRE, responsabile del coordinamento del sistema Common Vulnerabilities and Exposures (CVE), terminerà oggi. Si tratta di un evento senza precedenti, che potrebbe compromettere seriamente una delle strutture portanti della sicurezza informatica a livello mondiale.
Da oltre due decenni, il sistema CVE costituisce uno strumento indispensabile per l’identificazione e la gestione delle falle di sicurezza. Il suo funzionamento si basa sull’assegnazione di codici univoci alle vulnerabilità note pubblicamente, offrendo così uno standard globale di riferimento per ricercatori, aziende e istituzioni.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Secondo quanto riferito da Yosry Barsoum, vicepresidente di MITRE e a capo del Center for Securing the Homeland (CSH), i fondi governativi destinati allo sviluppo e alla manutenzione del progetto CVE e di iniziative correlate, tra cui il Common Weakness Enumeration (CWE), non verranno rinnovati.
Barsoum ha lanciato un’allerta in una comunicazione ufficiale al consiglio di amministrazione del CVE, avvisando che un’interruzione del programma potrebbe generare effetti a catena: dai problemi nei database e nei bollettini di vulnerabilità a livello nazionale, fino all’impatto su strumenti di sicurezza, attività di incident response e settori critici dell’infrastruttura tecnologica.
Nonostante lo scenario preoccupante, Barsoum ha precisato che l’esecutivo statunitense continua a investire energie nel sostenere il ruolo centrale di MITRE all’interno del programma. Ha inoltre ribadito la volontà dell’organizzazione di contribuire alla protezione globale contro minacce come terrorismo e cybercrime.
Creato nel 1999 sotto l’egida del Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS) e dell’agenzia CISA, il progetto CVE viene amministrato da MITRE e rappresenta oggi una colonna portante per la difesa informatica. Nel tentativo di contenere gli effetti di una possibile interruzione, la società VulnCheck, attiva come CVE Numbering Authority (CNA), ha deciso di riservare in anticipo 1.000 identificatori per l’anno 2025.
Anche Tim Peck, esperto in analisi delle minacce presso Securonix, ha espresso forti preoccupazioni: la mancanza di trasparenza nel processo di pubblicazione degli ID CVE rischierebbe di rallentare o impedire la divulgazione tempestiva delle vulnerabilità. Il progetto CWE, ha aggiunto, è essenziale per comprendere e classificare le debolezze nei software: un suo blocco comprometterebbe pratiche di sviluppo sicuro e sistemi di valutazione dei rischi. In sintesi, CVE non è semplicemente un catalogo, ma un punto di riferimento vitale per tutta la cybersecurity, dall’ambito open source a quello istituzionale e aziendale.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.


Secondo quanto appreso da fonti interne di RedHotCyber, l’offensiva digitale che sta creando problemi al Sistema Postale Nazionale in Francia è stata ufficialmente rivendicata dal collettivo hacker filo-russo NoName057(16). Gli analisti confermano che l’azione rientra…

L’analisi che segue esamina il vettore di attacco relativo alla CVE-2025-47761, una vulnerabilità individuata nel driver kernel Fortips_74.sys utilizzato da FortiClient VPN per Windows. Il cuore della problematica risiede in una IOCTL mal gestita che…

Una vulnerabilità critica è stata individuata in MongoDB, tra le piattaforme di database NoSQL più utilizzate a livello globale. Questa falla di sicurezza, monitorata con il codice CVE-2025-14847, permette agli aggressori di estrarre dati sensibili…

Il procuratore generale del Texas Ken Paxton ha accusato cinque importanti produttori di televisori di aver raccolto illegalmente dati degli utenti utilizzando la tecnologia di riconoscimento automatico dei contenuti (ACR) per registrare ciò che i…

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana (AGCM) ha imposto una sanzione significativa ad Apple. La sanzione ammonta a 98,6 milioni di euro, ovvero circa 115 milioni di dollari. ed è relativa a al…