Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza.
La vera forza della cybersecurity risiede
nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
UtiliaCS 970x120
UtiliaCS 320x100
CVE a rischio! La spina dorsale della cybersecurity Occidentale potrebbe spegnersi oggi. Riflessioni

CVE a rischio! La spina dorsale della cybersecurity Occidentale potrebbe spegnersi oggi. Riflessioni

16 Aprile 2025 07:26

Noi di Red Hot Cyber lo diciamo da tempo: affidarsi esclusivamente a infrastrutture critiche gestite da enti statunitensi è un rischio per l’autonomia strategica europea. È anni che sosteniamo la necessità di creare un database europeo indipendente per la gestione delle vulnerabilità informatiche. Ad esempio, la Cina dispone già da tempo di un proprio sistema nazionale, operativo ed efficace, che le consente di mappare e gestire le vulnerabilità senza dipendere da entità esterne.

Ora che il programma CVE rischia il collasso per il mancato rinnovo dei fondi USA, diventa evidente quanto sia urgente costruire un’alternativa sovrana anche per l’Europa. Infatti l’accordo di finanziamento tra il governo degli Stati Uniti e l’organizzazione no-profit MITRE, responsabile del coordinamento del sistema Common Vulnerabilities and Exposures (CVE), terminerà oggi. Si tratta di un evento senza precedenti, che potrebbe compromettere seriamente una delle strutture portanti della sicurezza informatica a livello mondiale.

Da oltre due decenni, il sistema CVE costituisce uno strumento indispensabile per l’identificazione e la gestione delle falle di sicurezza. Il suo funzionamento si basa sull’assegnazione di codici univoci alle vulnerabilità note pubblicamente, offrendo così uno standard globale di riferimento per ricercatori, aziende e istituzioni.


Christmas Sale

Christmas Sale -40%
𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀 Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Secondo quanto riferito da Yosry Barsoum, vicepresidente di MITRE e a capo del Center for Securing the Homeland (CSH), i fondi governativi destinati allo sviluppo e alla manutenzione del progetto CVE e di iniziative correlate, tra cui il Common Weakness Enumeration (CWE), non verranno rinnovati.

Barsoum ha lanciato un’allerta in una comunicazione ufficiale al consiglio di amministrazione del CVE, avvisando che un’interruzione del programma potrebbe generare effetti a catena: dai problemi nei database e nei bollettini di vulnerabilità a livello nazionale, fino all’impatto su strumenti di sicurezza, attività di incident response e settori critici dell’infrastruttura tecnologica.

Nonostante lo scenario preoccupante, Barsoum ha precisato che l’esecutivo statunitense continua a investire energie nel sostenere il ruolo centrale di MITRE all’interno del programma. Ha inoltre ribadito la volontà dell’organizzazione di contribuire alla protezione globale contro minacce come terrorismo e cybercrime.

Creato nel 1999 sotto l’egida del Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS) e dell’agenzia CISA, il progetto CVE viene amministrato da MITRE e rappresenta oggi una colonna portante per la difesa informatica. Nel tentativo di contenere gli effetti di una possibile interruzione, la società VulnCheck, attiva come CVE Numbering Authority (CNA), ha deciso di riservare in anticipo 1.000 identificatori per l’anno 2025.

Anche Tim Peck, esperto in analisi delle minacce presso Securonix, ha espresso forti preoccupazioni: la mancanza di trasparenza nel processo di pubblicazione degli ID CVE rischierebbe di rallentare o impedire la divulgazione tempestiva delle vulnerabilità. Il progetto CWE, ha aggiunto, è essenziale per comprendere e classificare le debolezze nei software: un suo blocco comprometterebbe pratiche di sviluppo sicuro e sistemi di valutazione dei rischi. In sintesi, CVE non è semplicemente un catalogo, ma un punto di riferimento vitale per tutta la cybersecurity, dall’ambito open source a quello istituzionale e aziendale.

Ti è piaciutno questo articolo? Ne stiamo discutendo nella nostra Community su LinkedIn, Facebook e Instagram. Seguici anche su Google News, per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica o Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

  • 0day
  • CTI
  • cve
  • CWE
  • cyber threat intelligence
  • cybercrime
  • intelligence
  • Malware
  • mitre
  • sicurezza informatica
  • Threat Actors
Cropped RHC 3d Transp2 1766828557 300x300
La redazione di Red Hot Cyber è composta da professionisti del settore IT e della sicurezza informatica, affiancati da una rete di fonti qualificate che operano anche in forma riservata. Il team lavora quotidianamente nell’analisi, verifica e pubblicazione di notizie, approfondimenti e segnalazioni su cybersecurity, tecnologia e minacce digitali, con particolare attenzione all’accuratezza delle informazioni e alla tutela delle fonti. Le informazioni pubblicate derivano da attività di ricerca diretta, esperienza sul campo e contributi provenienti da contesti operativi nazionali e internazionali.

Articoli in evidenza

Immagine del sitoHacking
Arriva Windows X-Lite! Il Windows 11 ottimizzato per PC che tutti aspettavano
Redazione RHC - 31/12/2025

Il 31 dicembre, per i giocatori e gli utenti di computer più vecchi che puntano alle massime prestazioni, la versione ufficiale di Windows 11 sembra essere spesso troppo pesante. Tuttavia, il celebre Windows X-Lite ha…

Immagine del sitoCyber Italia
Italia 2025: ransomware in crescita. Nel 2026 più notifiche, più casi
Sandro Sana - 31/12/2025

Nel 2025 il ransomware in Italia non ha “alzato la testa”. Ce l’aveva già alzata da anni. Noi, semmai, abbiamo continuato a far finta di niente. E i numeri – quelli che finiscono in vetrina,…

Immagine del sitoCyberpolitica
Telegram e abusi su minori: perché il calo dei ban nel 2025 non è una buona notizia
Simone D'Agostino - 31/12/2025

Ogni giorno Telegram pubblica, attraverso il canale ufficiale Stop Child Abuse, il numero di gruppi e canali rimossi perché riconducibili ad abusi su minori. Il confronto più significativo emerge osservando le sequenze di fine anno,…

Immagine del sitoCybercrime
Invece di salvare le aziende dal ransomware, le attaccavano. Due esperti affiliati di BlackCat
Redazione RHC - 31/12/2025

Nel panorama delle indagini sui crimini informatici, alcuni casi assumono un rilievo particolare non solo per l’entità dei danni economici, ma per il profilo delle persone coinvolte. Le inchieste sul ransomware, spesso associate a gruppi…

Immagine del sitoCybercrime
Cybercrime 2026: Quando gli attacchi informatici diventano violenza reale
Redazione RHC - 31/12/2025

Nel 2025, la criminalità informatica andrà sempre più oltre il “semplice denaro”: gli attacchi non riguardano solo fatture per tempi di inattività e pagamenti di riscatti, ma anche conseguenze umane reali, dalle interruzioni dell’assistenza sanitaria…