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Cosa è il cyberbullismo? Questa è una spiegazione semplice.

Redazione RHC : 19 Giugno 2021 08:00

Autore: Antonio Capra

Data Pubblicazione: 15/06/2021

Conoscere, saper riconoscere i segnali e saper affrontare il cyber-bullismo è importante non solo per la propria sicurezza, ma anche per quella di chi ci sta intorno. Contrariamente a quanto crediamo, il mondo online è strettamente collegato alla nostra vita quotidiana: alcune parti della nostra vita si svolgono online, ma hanno conseguenze sulla vita reale.

Pensate alla DaD, che per un lungo periodo ha sostituito o integrato la scuola: se in un’interrogazione o una verifica aveste preso un brutto voto, questo avrebbe fatto media con altri andando ad abbassare la media finale che avreste trovato sulla “molto reale” pagella di fine anno!

Ma cos’è il cyberbullismo?

In Italia questo fenomeno viene definito da una legge dedicata, dove viene fatto un lungo elenco di comportamenti considerati atti di cyberbullismo. Semplificando possiamo dire che è qualsiasi atto, compiuto per danneggiare la reputazione di un minorenne, per fare pressione su di esso, per insultarlo o per ricattarlo

Il cyber-bullismo non è molto diverso dal bullismo tradizionale, ma è molto più veloce e, in alcuni casi, automatizzato: perché si parli di bullismo è necessario, ad esempio, che il bullo costringa quotidianamente la sua vittima a cedere la propria merenda, in caso di cyber-bullismo è sufficiente che il cyber-bullo carichi online, magari sui social network, un singolo contenuto diffamatorio. La diffusione avverrà proprio grazie a questi mezzi, venendo visualizzato e magari condiviso da moltissime persone in pochissimo tempo.

Ora che abbiamo inquadrato il fenomeno, cerchiamo di capire come poterci difendere e come eventualmente poter aiutare le vittime. Ricordiamoci che il cyber-bullismo, anche se digitale, può avere conseguenze estremamente reali, a volte anche con esiti tragici per le vittime.

Le principali regole sono perlopiù sempre valide durante la navigazione in Internet: anzitutto non date le vostre password a nessuno (eccetto i genitori) per nessun motivo. Considerate la password come le chiavi di una cassaforte dove tenete le cose più preziose che avete! In questo modo eviterete intrusioni indesiderate nei vostri dati, anche da parte delle persone più fidate.

Sempre per proteggere i vostri dati e la vostra immagine cercate di mettere online meno cose possibili: è bellissimo condividere con tutti una giornata passata con gli amici, ma potrebbe esserci qualcuno che fa un cattivo uso di quelle informazioni. Selezionare con attenzione quello che si condivide è importante anche per proteggere i nostri amici: non sempre si ha piacere di condividere alcuni momenti della propria vita. Prima di pubblicare delle foto accertiamoci sempre che le persone immortalate siano d’accordo.

Un’altra regola importante è mantenere sempre la calma in caso di discussioni online: uno dei trucchi utilizzati da possibili cyber-bulli è proprio quello di trascinarvi in una discussione accesa, magari in un gruppo pubblico o in un post sui social, per poi darvi contro cercando di farvi fare una figuraccia!

Ulteriore regola è non rivelare mai dati o informazioni personali quando siamo online in quanto non abbiamo mai l’assoluta certezza della persona con cui stiamo parlando: può capitare che i profili social vengano rubati o che vengano creati profili falsi per ingannarci.

È necessario ricordare che dietro ad un profilo potrebbe esserci virtualmente chiunque.

L’ultima indicazione importante è, nel caso in cui siate vittime di cyber-bullismo, quella di non provare a venirne fuori da soli:

confidatevi con genitori, insegnanti, educatori, amici.

In questo modo potrete avere il sostegno di cui avete bisogno e potrete gestire la situazione al meglio, oltre a conoscere alcune regole importanti per navigare in sicurezza, è opportuno indicare alcuni segnali che possono indicare che qualche compagno sia vittima di bullismo.

Tra i principali troviamo l’aumento di nervosismo, talvolta uno stato di ansia, la diminuzione del rendimento scolastico o addirittura il rifiuto di andare a scuola (specialmente se la persona è vittima anche di bullismo tradizionale), dei repentini cambi di carattere, la perdita di interesse per gli hobby abitualmente coltivati ed anche una tendenza all’isolamento rispetto agli altri.

Qualora riscontriate taluni di questi segnali in qualche amico, cercate di parlare con loro e scoprire cosa li sta turbando: in questi casi, infatti, è facile che la vittima si confidi e si sfoghi prima con gli amici che con genitori o insegnanti. Se da questo dialogo veniste a conoscenza di una situazione di difficoltà di un coetaneo non provate a fare gli eroi ed avvertite immediatamente un adulto, per esempio un insegnante, che saprà come agire al meglio, ricordando anche che in questi casi un rapido intervento ed una corretta gestione delle situazioni potrebbe salvare delle vite.

Redazione
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