
Vincenzo Miccoli : 11 Marzo 2025 07:22
Le reti wireless IEEE 802.11, meglio note come Wi-Fi, sono il cuore pulsante della connettività moderna. Da soluzione di nicchia per uso domestico a pilastro tecnologico per l’Internet delle Cose (IoT), le smart cities e le infrastrutture aziendali, il Wi-Fi si è evoluto diventando inarrestabile. Oggi, nel 2025, l’arrivo di Wi-Fi 7 (IEEE 802.11be) porta velocità teoriche oltre i 46 Gb/s e latenze sotto il millisecondo, ma con esso emergono nuove sfide: sicurezza, interferenze e gestione dello spettro.
In questo articolo, parte della rubrica Wi-Fi di Red Hot Cyber, analizziamo i fondamenti delle reti IEEE 802.11, esplorando la loro architettura, il funzionamento del segnale, i vantaggi e i limiti. L’obiettivo è comprendere non solo le potenzialità del Wi-Fi 7, ma anche le sfide emergenti, in particolare quelle legate alla sicurezza informatica e alla gestione dello spettro.
Immaginate un mondo senza Wi-Fi: niente smartphone connessi, niente smart home, niente uffici senza grovigli di cavi. Il Wi-Fi ha conquistato il pianeta grazie a quattro punti di forza:
CVE Enrichment Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.
Cosa trovi nel servizio: ✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor. ✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV). ✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia. ✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Ma non è tutto oro quel che luccica. La trasmissione via onde radio lo rende vulnerabile: un attaccante con un’antenna direzionale può intercettare segnali a distanza, e anche il WPA3 non è immune a exploit sofisticati. Poi ci sono le interferenze – microonde e Bluetooth congestionano i 2,4 GHz, mentre i 6 GHz richiedono strategie avanzate per evitare overlap. Infine, la portata: regolamenti come quelli ETSI (20-30 dBm) limitano la copertura a 100-200 metri all’aperto, e dentro casa un muro di cemento può dimezzarla.

Il Wi-Fi si regge su un’architettura a celle, i Service Set, che definiscono come i dispositivi parlano tra loro:
IBSS (Ad Hoc): Comunicazione diretta tra dispositivi
In una rete IBSS (Independent Basic Service Set), non esiste un Access Point (AP): i dispositivi si connettono direttamente tra loro. Questo schema, noto anche come modalità Ad Hoc, è utile per scenari emergenziali o reti temporanee.
Esempio: Sensori industriali in una fabbrica o un sito di perforazione remota possono usare IBSS per scambiarsi dati direttamente, senza bisogno di un’architettura di rete complessa.
Funzionamento: I sensori si collegano in modalità Ad Hoc, trasmettendo informazioni critiche tra loro per generare un’allerta locale in caso di pericolo.
Nel Basic Service Set (BSS), un AP funge da coordinatore, gestendo i client Wi-Fi e ottimizzando la comunicazione. Questo modello è standard per ambienti domestici e aziendali.
Esempio: rete Wi-Fi 6 per piccoli uffici, con singolo AP che sfrutta OFDMA (Orthogonal Frequency-Division Multiple Access) e MU-MIMO per gestire più connessioni simultanee, assegnando porzioni di spettro in modo più efficiente.

L’Extended Service Set (ESS) collega più BSS attraverso un Distribution System (DS), solitamente via Ethernet o backhaul wireless. È il modello usato per garantire copertura senza interruzioni su grandi superfici.
Esempio:
Nel 2025, Wi-Fi 7 alza l’asticella: l’MLO permette di usare più bande in parallelo, riducendo latenza e aumentando affidabilità. Il risultato? Un dispositivo può passare dai 2,4 GHz (portata lunga) ai 6 GHz (alta capacità) senza che tu te ne accorga. Aggiungete canali a 320 MHz e MU-MIMO bidirezionale, e avete una rete che regge anche 50 dispositivi in una stanza senza battere ciglio.
Dopo aver visto come funziona l’architettura Wi-Fi con IBSS, BSS ed ESS per garantire connettività e roaming continuo, viene spontaneo chiedersi: cosa succede fisicamente al segnale mentre ci muoviamo da un Access Point all’altro?

Il Wi-Fi non è solo software e reti, ma onde elettromagnetiche che devono superare distanze e ostacoli per connettere i dispositivi. Le sue frequenze operano nelle bande ISM (2,4 e 5 GHz) e U-NII (6 GHz), e la loro propagazione è governata da precise leggi fisiche. La frequenza detta tutto: a 2,4 GHz la lunghezza d’onda è 12,5 cm, ideale per attraversare muri; a 6 GHz scende a 5 cm, perfetta per velocità ma fragile contro ostacoli.
La potenza ricevuta crolla con la distanza secondo la legge dell’inverso del quadrato:
Pr=(4πR)2Pt
Aggiungete assorbimento (10-15 dB per un muro in cemento) e riflessioni, e capite perché il segnale si spegne a 50 metri indoors. Ma ci sono trucchi: il beamforming focalizza le onde come un faro, e l’OFDM suddivide i dati in sottocanali per schivare interferenze. Il Wi-Fi 7 spinge oltre, con 4096-QAM che infila più bit in ogni simbolo, aumentando il throughput del 20% rispetto a Wi-Fi 6.

Nel 2025, Wi-Fi 7 è il nuovo standard di riferimento, portando la connettività wireless a livelli mai visti prima:
Risultato? Puoi streammare 8K, gestire un’armata di dispositivi IoT e lavorare in remoto senza lag. Ma c’è un prezzo: più AP significa più costi, e la sicurezza deve stare al passo con minacce sempre più sofisticate.

Il Wi-Fi è potente, ma anche vulnerabile se non protetto adeguatamente. WPA3 rappresenta un passo avanti, ma le minacce persistono:
MLO aiuta a distribuire il traffico e ridurre i rischi, ma senza crittografia e segmentazione adeguata, un Access Point compromesso può essere un cavallo di Troia. Inoltre, la diffusione della banda 6 GHz porterà a una maggiore densità di dispositivi, rendendo necessaria l’adozione di algoritmi AI per la gestione dinamica delle interferenze e l’ottimizzazione dei canali in tempo reale.
Il protocollo IEEE 802.11 è un capolavoro di ingegneria, che ha reso il Wi-Fi sinonimo di velocità, flessibilità e ubiquità. Con Wi-Fi 7, il futuro della connettività entra in una nuova era, ma non senza compromessi:
Per chi si occupa di cybersecurity e gestione delle reti, il messaggio è chiaro: progettare con lungimiranza, proteggere ogni strato e prepararsi a un mondo sempre più wireless – e sempre più esposto ai rischi.
Seguici sulla nostra Rubrica WiFi per rimanere sempre aggiornato!
Riferimenti:
[1] IEEE (2024). Wi-Fi 7 Technical Overview.
[2] Higher Order Feature Extraction and Selection for Robust Human Gesture Recognition using CSI of COTS Wi-Fi Devices https://www.mdpi.com/1424-8220/19/13/2959
Vincenzo Miccoli
18 novembre 2025 – Dopo ore di malfunzionamenti diffusi, l’incidente che ha colpito la rete globale di Cloudflare sembra finalmente vicino alla risoluzione. L’azienda ha comunicato di aver imple...

La mattinata del 18 novembre 2025 sarà ricordata come uno dei blackout più anomali e diffusi della rete Cloudflare degli ultimi mesi. La CDN – cuore pulsante di milioni di siti web, applicazioni e...

La stanza è la solita: luci tenui, sedie in cerchio, termos di tisane ormai diventate fredde da quanto tutti parlano e si sfogano. Siamo gli Shakerati Anonimi, un gruppo di persone che non avrebbe ma...

Un nuovo allarme sulla sicurezza nel mondo degli investimenti online viene portato all’attenzione da Paragon sec, azienda attiva nel settore della cybersecurity, che ha pubblicato su LinkedIn un pos...

Un’indagine su forum e piattaforme online specializzate ha rivelato l’esistenza di un fiorente mercato nero di account finanziari europei. Un’entità denominata “ASGARD”, sta pubblicizzando ...