Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Digital Forensics: scopriamo cos’è il Data Carving con un esempio pratico

Redazione RHC : 13 Ottobre 2022 08:00

AutoreAlessandro Molinari

Tramite gli strumenti specifici per le analisi forensi è possibile recuperare molti files che presumibilmente sono stati cancellati da un sistema informatico.

Il data carving tratta esattamente questo e se vogliamo veramente eliminare del tutto determinati files dobbiamo fare un ulteriore sforzo.


Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)?
Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class", previsto per febbraio.
A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente.
Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato. Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile.

Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]



Supporta RHC attraverso:
  • L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  • Ascoltando i nostri Podcast
  • Seguendo RHC su WhatsApp
  • Seguendo RHC su Telegram
  • Scarica gratuitamente "Dark Mirror", il report sul ransomware di Dark Lab


  • Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


    Lo strumento di “data carving” per eccellenza ( “intagliatore di dati” letteralmente ma per l’amore delle nostre orecchie evitiamo di tradurlo in Italiano), è Scalpel,  in grado di rilevare molti  file con diverse estensioni e formati.

    Non importa con quale filesystem sia stato formattato il disco: Scalpel utilizza un database con headers e footers (di cui ogni file è dotato) utile per tracciarli.

    Molte distribuzioni hanno nei loro repository versioni precedenti di Scalpel che svolgono bene il loro lavoro, ma non hanno tutte le funzionalità dell’attuale versione 2.0, come le regular expressions” per gli headers ed i footers, il multithreading, l’input/output asincroni o data-carving accelerata dalla GPU (solo se è installato l’SDK CUDA di NVidia).

    Tuttavia se si desidera utilizzare queste funzionalità, è necessario compilare Scalpel dal codice sorgente.

    In passato, i data carvers scansionavano i dischi alla ricerca di modelli di headers e footers e scrivevano tutti i risultati su un nuovo supporto, il che richiedeva molto spazio di archiviazione.

    Scalpel, invece, si limita a controllare due volte il disco per mettere insieme tutte le informazioni necessarie.

    La prima volta che si esegue Scalpel, cerca gli headers e memorizza i risultati in un database; quindi, identifica i footers (di cui ogni file è dotato). Nel fare ciò, Scalpel tiene sempre conto della logica  che un header è sempre seguito da un footer, accelerando così la ricerca.

    A questo punto si dispone di un indice con le posizioni degli headers e dei footers, che costituisce la base per la seconda esecuzione. Di seguito Scalpel confronta gli headers ed i footers e scrive i file trovati direttamente in una nuova posizione dalla memoria, senza dover accedere nuovamente al disco.

    Prima di iniziare la ricerca dei dati perduti, Scalpel legge il file di configurazione scalpel.conf 

    Prima di iniziare il processo di ricerca, è opportuno effettuare alcune configurazioni che limitino la ricerca a un numero minimo di tipi e dimensioni di file.

    Fonte: https://hackerhood.redhotcyber.com/data-carving/

    Redazione
    La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

    Lista degli articoli

    Articoli in evidenza

    Buon compleanno Windows 95: 30 anni per un sistema che ha cambiato i PC per sempre!
    Di Redazione RHC - 26/08/2025

    Il 24 agosto 2025 ha segnato i 30 anni dal lancio di Windows 95, il primo sistema operativo consumer a 32 bit di Microsoft destinato al mercato di massa, che ha rivoluzionato in modo significativo il ...

    STAGERSHELL: quando il malware non lascia tracce. L’analisi di Malware Forge
    Di Sandro Sana - 26/08/2025

    All’inizio del 2025 un’organizzazione italiana si è trovata vittima di un’intrusione subdola. Nessun exploit clamoroso, nessun attacco da manuale. A spalancare la porta agli ...

    Nessun Miracolo! L’Università Pontificia Salesiana cade vittima del ransomware
    Di Redazione RHC - 26/08/2025

    Nella notte del 19 agosto l’infrastruttura informatica dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) è stata vittima di un grave attacco informatico che ha reso temporaneamente in...

    Stai pianificando il passaggio da Windows a Linux? Allora passa, APT36 è già lì ad aspettarti!
    Di Redazione RHC - 25/08/2025

    APT36, noto anche come Transparent Tribe, ha intensificato una nuova campagna di spionaggio contro organizzazioni governative e di difesa in India. Il gruppo, legato al Pakistan, è attivo almeno ...

    Malware Forge: Nasce il laboratorio di Malware Analysis di Red Hot Cyber
    Di Redazione RHC - 25/08/2025

    Nasce una nuova stella all’interno dell’ecosistema di Red Hot Cyber, un progetto pianificato da tempo che oggi vede finalmente la sua realizzazione. Si tratta di un laboratorio allȁ...