Roberto Villani : 1 Maggio 2022 08:36
Autore: Roberto Villani
Data Pubblicazione: 29/04/2022
Chi ci segue da tempo, ricorderà un recente articolo in cui ci stupivamo della mancata tempesta cibernetica russa nelle fasi del conflitto in atto con l’Ucraina. Allo stesso tempo invitavamo a non sottovalutare questo momento di debolezza che la Russia stava vivendo e che ha visto il suo apice con il colpo sferrato alla nave “MOSKVA” al largo delle coste della Crimea.
L’unità di punta della flotta russa, è stata colpita attraverso una precisa cyber-strategia che ha confuso non poco le difese elettroniche russe. Cyber strategia che ha assestato un colpo notevole all’entourage di Putin ed anche a lui stesso, crediamo.
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«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi».
Così si apre la prefazione del fumetto di Massimiliano Brolli, fondatore di Red Hot Cyber, un’opera che affronta con sensibilità e realismo uno dei temi più urgenti della nostra epoca.
Distribuito gratuitamente, questo fumetto nasce con l'obiettivo di sensibilizzare e informare. È uno strumento pensato per scuole, insegnanti, genitori e vittime, ma anche per chi, per qualsiasi ragione, si è ritrovato nel ruolo del bullo, affinché possa comprendere, riflettere e cambiare.
Con la speranza che venga letto, condiviso e discusso, Red Hot Cyber è orgogliosa di offrire un contributo concreto per costruire una cultura digitale più consapevole, empatica e sicura.
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Ma come è accaduto?
Da sempre sosteniamo che molti paesi dispongono di cyber eserciti preparati ed altamente specializzati, e le moderne guerre si svolgeranno tutte utilizzando cyber-tecnologia; chi dispone della migliore, chi detiene conoscenza tecnologica ed investe maggiormente avrà sempre un vantaggio rispetto agli altri.
Vi abbiamo già raccontato come questa cyber-capacità potrà essere sfruttata in diversi settori non necessariamente militari, ma anche civili, scatenando momenti di panico generale o interruzioni all’intero sistema sociale – pensate ai recenti blocchi dei pos.
Anche di questo vi avevamo parlato, e i nostri allert non sono certo stati scritti ieri, ma da diversi anni, non vogliamo passare per profeti, ma consentiteci un “ve lo avevamo detto!” perché avevamo intuito cosa poteva accadere in caso di conflitto tra i paesi più tecnologicamente avanzati.
La guerra odierna, o come scrivono molti, la prossima guerra fredda 2.0, sarà solo svolta con armi cyber, perché la distruzione degli esseri umani non serve a nessuno. E’ più redditizio rendere schiavi gli esseri umani e gestirli con la forza tecnologica, costringendoli ad usare il baratto perché le transazioni bancarie possono essere interrotte con un click, i conti correnti cancellati e soprattutto le fonti energetiche potranno essere attivate con un “ON” solo da chi possiede la tastiera ed il PC giusto.
Non stupitevi quindi che la Russia abbia avuto una forte opposizione alla sua militaresca avanzata verso i territori che reclama, perché la resistenza ucraina è determinata dalla tecnologia cyber che è stata messa nello spazio.
Una piccola ricerca in rete, potrà rivelarvi che molti dei satelliti e delle reti che eccentrici personaggi hanno mandato in orbita, forse sono serviti per aiutare gli ucraini a comunicare nonostante il blocco russo delle reti internet.
Non stupitevi se gli hacker russi non sono riusciti a bloccare queste comunicazioni “alternative”, e stanno faticando non poco a trovare la chiave giusta per bucare questa rete.
Non stupitevi se i cinesi sono in silenzio riguardo questa guerra, anche qui “ve lo avevamo detto”.
Pechino punta da sempre ad una guerra senza limiti, ibrida ed asimmetrica come ampiamente descritto da Qiao Liang e Wang Xiangsui nel loro magnifico saggio, dove nella prefazione del libro scritta dal nostro Generale Fabio Mini, già si può comprendere quali siano gli obiettivi di Pechino.
E non stupitevi neanche della corsa che stiamo facendo verso una messa in sicurezza della nostra rete, che purtroppo per essere sempre pessimi amanti del nostro paese, abbiamo permesso a molti nostri antagonisti di metterci le mani sopra, e quindi abbiamo forse rivelato molti segreti del nostro paese, rendendoci vulnerabili.
Oggi stiamo assistendo ad una rincorsa verso posizioni di sicurezza cibernetica che dovrebbero metterci al riparo da eventuali scorribande dei cyber-eserciti che si stanno affrontando alle porte d’Europa.
Il conflitto scatenato dalla Russia segna un nuovo inizio, un cambio di paradigma della guerra, che ci lancerà nel futuro prossimo fatto solo di cyber situazioni che dovremmo affrontare e se il caso anche sconfiggere. Il segretario alla sicurezza Franco Gabrielli ha recentemente portato alla luce le problematiche del paese sul fronte tecnologico, ed il governo si appresta a varare misure di contrasto agli attacchi cyber; purtroppo ogni giorno vediamo come le nostre istituzioni pubbliche e private, siano oggetto di bersagli e ricatti da parte delle cyber gang.
E’ urgente e necessario alzare questo muro di protezione e garantire un perimetro di sicurezza che metta al sicuro il nostro paese, perché ogni giorno le parole che sentiamo pronunciare dagli attori in guerra, non fanno sperare in un roseo futuro di pace e serenità.
Se anche per ora, la Russia sta perdendo lo scontro cyber con il suo antagonista di sempre, grazie all’aiuto di macchine spaziali a guida remota, di un moderno capitano Kirk che a bordo della sua astronave con targa USA, sta aiutando gli Ucraini proteggendoli dai cattivi Klingon aggressori, grazie a SpaceX, dobbiamo prepararci ad un futuro prossimo che ci obbligherà ad avere maggiore consapevolezza cyber.
Ma d’altronde, ve lo avevamo detto anche questo no?
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