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Gli Hacker Criminali di BASHE rivendicano un Attacco Informatico allo  Stadio San Siro

Gli Hacker Criminali di BASHE rivendicano un Attacco Informatico allo  Stadio San Siro

Francesco Demarcus : 2 Dicembre 2024 07:47

Dopo l’attacco al Bologna calcio da noi anticipato e successivamente confermato dalla Bologna Calcio con un comunicato stampa apposito, alle 12:00 del 30 novembre la cyber gang BASHE rivendica un presunto attacco informatico ai danni dello Stadio Sansiro di Milano.

Il gruppo sostiene di avere avuto un accesso totale alle macchine delle postazioni principali, le anagrafiche dei calciatori, i contatti anagrafici UEFA, l’accesso ai maxischermi e macchine di controllo. Viene riportato che Sarebbero stati esfiltrati 1TB di dati. Al momento il countdown è fissato a 4 giorni, data dopo la quale i criminali informatici renderanno le informazioni esfiltrate dall’azienda pubbliche.

Attualmente, non possiamo confermare l’autenticità della notizia, poiché l’organizzazione non ha ancora pubblicato un comunicato ufficiale sul proprio sito web in merito all’incidente. Le informazioni riportate provengono da fonti pubbliche accessibili su siti underground, pertanto vanno interpretate come una fonte di intelligence e non come una conferma definitiva.


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La gang cybercriminale ha pubblicato una serie di samples nel post, includendo schermate provenienti da postazioni Windows e sistemi di controllo interni dell’azienda. Questa strategia mira a dimostrare l’autenticità dei dati rubati, esercitando una forte pressione sulla vittima.

I criminali minacciano di rendere pubbliche le informazioni, aumentando il rischio per l’azienda, a meno che non venga pagato il riscatto. Tale tattica sfrutta la paura delle conseguenze reputazionali e legali per forzare il pagamento.

All’interno del loro post è presente quanto segue:

*Se vedete che nel blocco della vostra azienda è in corso un timer, avete la possibilità di evitare una fuga di dati. Per farlo, dovete scriverci nel modulo “Contattaci” e indicare i vostri dati. Il nostro team di assistenza vi contatterà a breve per aiutarvi.

Dovete capire che non c'è tempo per pensare, dovete prendere una decisione in fretta, il timer è partito.

Se vedete un pulsante “DOWNLOAD” in fondo alla pubblicazione della vostra azienda, significa che tutti i dati sono disponibili pubblicamente.

Garanzie dopo la transazione:
- La vostra pubblicazione sarà cancellata da questo sito
- Tutte le informazioni scaricate, i dati riservati, i dati personali, i database saranno cancellati dai server.
- Se necessario, vi verranno forniti gli strumenti per decriptare il vostro sistema.
- Vi forniremo informazioni su come evitare attacchi simili in futuro.

Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione da parte dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti sulla vicenda. Saremo lieti di pubblicare tali informazioni con uno specifico articolo dando risalto alla questione.

RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono utilizzare la mail crittografata del whistleblower.

Data Leak Site (DLS) della cyber gang BASHE

Come proteggersi dal ransomware

Le infezioni da ransomware possono essere devastanti per un’organizzazione e il ripristino dei dati può essere un processo difficile e laborioso che richiede operatori altamente specializzati per un recupero affidabile, e anche se in assenza di un backup dei dati, sono molte le volte che il ripristino non ha avuto successo.

Infatti, si consiglia agli utenti e agli amministratori di adottare delle misure di sicurezza preventive per proteggere le proprie reti dalle infezioni da ransomware e sono in ordine di complessità:

  • Formare il personale attraverso corsi di Awareness;
  • Utilizzare un piano di backup e ripristino dei dati per tutte le informazioni critiche. Eseguire e testare backup regolari per limitare l’impatto della perdita di dati o del sistema e per accelerare il processo di ripristino. Da tenere presente che anche i backup connessi alla rete possono essere influenzati dal ransomware. I backup critici devono essere isolati dalla rete per una protezione ottimale;
  • Mantenere il sistema operativo e tutto il software sempre aggiornato con le patch più recenti. Le applicazioni ei sistemi operativi vulnerabili sono l’obiettivo della maggior parte degli attacchi. Garantire che questi siano corretti con gli ultimi aggiornamenti riduce notevolmente il numero di punti di ingresso sfruttabili a disposizione di un utente malintenzionato;
  • Mantenere aggiornato il software antivirus ed eseguire la scansione di tutto il software scaricato da Internet prima dell’esecuzione;
  • Limitare la capacità degli utenti (autorizzazioni) di installare ed eseguire applicazioni software indesiderate e applicare il principio del “privilegio minimo” a tutti i sistemi e servizi. La limitazione di questi privilegi può impedire l’esecuzione del malware o limitarne la capacità di diffondersi attraverso la rete;
  • Evitare di abilitare le macro dagli allegati di posta elettronicaSe un utente apre l’allegato e abilita le macro, il codice incorporato eseguirà il malware sul computer;
  • Non seguire i collegamenti Web non richiesti nelle e-mail;
  • Esporre le connessione Remote Desktop Protocol (RDP) mai direttamente su internet. Qualora si ha necessità di un accesso da internet, il tutto deve essere mediato da una VPN;
  • Implementare sistemi di Intrusion Prevention System (IPS) e Web Application Firewall (WAF) come protezione perimetrale a ridosso dei servizi esposti su internet.
  • Implementare una piattaforma di sicurezza XDR, nativamente automatizzata, possibilmente supportata da un servizio MDR 24 ore su 24, 7 giorni su 7, consentendo di raggiungere una protezione e una visibilità completa ed efficace su endpoint, utenti, reti e applicazioni, indipendentemente dalle risorse, dalle dimensioni del team o dalle competenze, fornendo altresì rilevamento, correlazione, analisi e risposta automatizzate.

Sia gli individui che le organizzazioni sono scoraggiati dal pagare il riscatto, in quanto anche dopo il pagamento le cyber gang possono non rilasciare la chiave di decrittazione oppure le operazioni di ripristino possono subire degli errori e delle inconsistenze.

La sicurezza informatica è una cosa seria e oggi può minare profondamente il business di una azienda.

Oggi occorre cambiare immediatamente mentalità e pensare alla cybersecurity come una parte integrante del business e non pensarci solo dopo che è avvenuto un incidente di sicurezza informatica.

Immagine del sitoFrancesco Demarcus
Membro dal RedWave Team di Red Hot Cyber. Laureando in Scienze dell'amministrazione della sicurezza. Appassionato di Cyber Treath intelligence. Senior Security Manager, Direttore Tecnico ex DM 269/10, Direttore Tecnico Sicurezza sussidiaria ex DM 154/09.

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