Redazione RHC : 7 Aprile 2025 09:09
Gli esperti di SafeBreach hanno segnalato che le patch rilasciate da Google l’anno scorso per correggere le vulnerabilità di Quick Share che potevano portare all’esecuzione di codice in remoto erano incomplete e potevano essere facilmente aggirate.
Quick Share (in precedenza Nearby Share) è un’utilità di condivisione file P2P sviluppata originariamente solo per Android, ma successivamente rilasciata per Windows e Chrome. Consente di inviare file a dispositivi compatibili nelle vicinanze, supportando Bluetooth, Wi-Fi, Wi-Fi Direct, WebRTC e NFC.
Lo scorso agosto, i ricercatori di SafeBreach hanno pubblicato i dettagli di 10 vulnerabilità in Quick Share per Windows che consentivano agli aggressori di scrivere file su un dispositivo di destinazione senza l’autorizzazione dell’utente, causare arresti anomali, reindirizzare il traffico ed eseguire altre azioni dannose.
CORSO NIS2 : Network and Information system 2
La direttiva NIS2 rappresenta una delle novità più importanti per la sicurezza informatica in Europa, imponendo nuovi obblighi alle aziende e alle infrastrutture critiche per migliorare la resilienza contro le cyber minacce.
Con scadenze stringenti e penalità elevate per chi non si adegua, comprendere i requisiti della NIS2 è essenziale per garantire la compliance e proteggere la tua organizzazione.
Accedi All'Anteprima del Corso condotto dall'Avv. Andrea Capelli sulla nostra Academy e segui l'anteprima gratuita.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure scrivici su Whatsapp al 379 163 8765
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
All’epoca, agli errori rilevati venivano assegnati due identificatori: CVE-2024-38271 (5,9 punti sulla scala CVSS) e CVE-2024-38272 (7,1 punti sulla scala CVSS). Gli sviluppatori di Google hanno risolto rapidamente i problemi poiché potevano essere utilizzati in attacchi man-in-the-middle (MiTM) e portare all’esecuzione di codice remoto (RCE).
Come avvertono ora gli esperti di SafeBreach, le patch dell’anno scorso erano incomplete e Quick Share è rimasto vulnerabile ad attacchi di tipo Denial of Service (DoS) e alla scrittura remota di file arbitrari.
Pertanto, secondo gli esperti, Quick Share potrebbe bloccarsi quando si invia un file il cui nome contiene byte di continuazione UTF-8 non validi. Inizialmente si pensava che l’attacco potesse utilizzare solo il terminatore nullo, ma ulteriori indagini dopo il rilascio della patch hanno dimostrato che potevano essere utilizzati anche altri byte di continuazione non validi.
Inoltre, gli esperti hanno scoperto che una patch per il problema della scrittura non autorizzata di file, che causava l’eliminazione di un file sconosciuto da parte di Quick Share, non risolveva il problema.
“Questa vulnerabilità critica ha consentito a un aggressore di eludere la necessità di ottenere il consenso per trasferire un file da un utente Quick Share e invece inviare il file direttamente al suo dispositivo senza approvazione”, spiega SafeBreach.
Google ha risolto il problema forzando Quick Share a contrassegnare tali file come “sconosciuti” e ad eliminarli. Ma gli sviluppatori non hanno preso in considerazione la possibilità di trasferire due file con lo stesso ID payload all’interno della stessa sessione. Per questo motivo l’applicazione ha eliminato solo il primo file inviato.
“Siamo stati in grado di lanciare esattamente lo stesso exploit della vulnerabilità originale, ma ora abbiamo inviato due pacchetti PayloadTransfer di tipo FILE. Abbiamo specificato nomi di file e contenuti diversi per i due pacchetti, ma impostato gli stessi ID di payload”, hanno affermato gli esperti.
Al bypass della patch è stato assegnato l’identificatore CVE-2024-10668 e gli sviluppatori di Google hanno nuovamente corretto la vulnerabilità a novembre 2024. Quick Share per Windows versione 1.0.2002.2 contiene ora le patch per tutte le vulnerabilità rilevate da SafeBreach.
“Sebbene il nostro studio si sia concentrato sull’utilità Quick Share, riteniamo che i nostri risultati siano applicabili all’intero settore del software e suggeriscano che, anche quando il codice è complesso, i fornitori dovrebbero sempre affrontare la vera causa principale delle vulnerabilità”, concludono i ricercatori.
Gli esperti hanno lanciato l’allarme: i gruppi ransomware stanno utilizzando sempre più spesso il nuovo malware Skitnet (noto anche come Bossnet) per lo sfruttamento successivo delle ...
Nel panorama delle minacce odierne, Defendnot rappresenta un sofisticato malware in grado di disattivare Microsoft Defender sfruttando esclusivamente meccanismi legittimi di Windows. A differenza di a...
Molti credono che l’utilizzo di una VPN garantisca una protezione totale durante la navigazione, anche su reti WiFi totalmente aperte e non sicure. Sebbene le VPN siano strumenti efficaci per c...
Durante una conferenza nazionale dedicata alla sicurezza informatica, sono stati ufficialmente premiati enti, aziende e professionisti che nel 2024 hanno dato un contributo significativo al National I...
Nel mondo della cybersecurity esiste una verità scomoda quanto inevitabile: per difendere davvero qualcosa, bisogna sapere come violarlo. L’autenticazione multi-fattore è una delle co...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006