Hacking multi-thread: gli USA pionieri sulle operazioni automatizzate con gli Agent AI
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Hacking multi-thread: gli USA pionieri sulle operazioni automatizzate con gli Agent AI

Hacking multi-thread: gli USA pionieri sulle operazioni automatizzate con gli Agent AI

Redazione RHC : 20 Novembre 2025 22:22

Negli ultimi mesi, negli Stati Uniti si è sviluppata una nuova infrastruttura per le operazioni informatiche , in cui gli agenti automatizzati stanno diventando non solo uno strumento di supporto, ma un vero e proprio partecipante alle operazioni offensive.

In un contesto di competizione con la Cina delle capacità dei sistemi autonomi, Washington sta investendo molto nella ricerca che amplia la portata degli attacchi e riduce i tempi di preparazione, orientandosi verso il concetto di hacking multi-thread basato sull’intelligenza artificiale. Uno dei centri di questa iniziativa è la poco conosciuta azienda Twenty, con sede ad Arlington, che ha ricevuto diversi contratti dalle agenzie militari statunitensi.

L’azienda, che non è ancora uscita formalmente dalla modalità stealth, ha firmato un contratto con il Cyber Command statunitense del valore massimo di 12,6 milioni di dollari. Ha inoltre ricevuto un contratto di ricerca separato con la Marina Militare per 240.000 dollari. Il fatto che una startup finanziata da venture capital riceva investimenti in tecnologie offensive la distingue dai tradizionali appaltatori che tipicamente operano in questo segmento. Inoltre, Twenty è finanziata da entità legate all’intelligence: tra gli investitori figurano In-Q-Tel, una società di venture capital fondata con il supporto della CIA, nonché fondi privati operanti nel mercato tecnologico ad alto rischio.


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Il sito web di Twenty afferma che l’azienda crea strumenti di automazione che trasformano le procedure offensive ad alta intensità di lavoro da operazioni manuali a operazioni semplificate, eseguite simultaneamente contro un gran numero di obiettivi. A giudicare dal linguaggio, si tratta di sistemi che ricercano automaticamente i punti vulnerabili degli avversari, preparano scenari di penetrazione e lanciano catene di attacco con un intervento umano minimo. Questo approccio trasforma di fatto le operazioni offensive in una pipeline continua, elaborando centinaia di indirizzi e servizi simultaneamente.

Gli annunci di lavoro dell’azienda rivelano ulteriori dettagli. I requisiti per il responsabile della ricerca offensiva includono lo sviluppo di nuovi metodi per penetrare le reti nemiche, lo sviluppo di framework che descrivono le rotte di attacco e sistemi di automazione dell’hacking basati su modelli. Gli ingegneri ricercati da Twenty devono lavorare con strumenti per la gestione di più agenti di intelligenza artificiale, incluse soluzioni open source per il coordinamento di gruppi di assistenti autonomi. Altre posizioni si concentrano sullo sviluppo di personaggi digitali realistici che si impegneranno in operazioni di ingegneria sociale e nell’infiltrazione di comunità online e canali di comunicazione privati. Questo tipo di attività è tradizionalmente utilizzato dalle agenzie statali per ottenere l’accesso alle reti nemiche senza ricorrere direttamente all’hacking tecnico.

Il team di Twenty è composto da persone con una vasta esperienza nel settore militare e dell’intelligence statunitense. Il CEO dell’azienda ha prestato servizio nella Riserva della Marina e ha lavorato su prodotti di sicurezza presso un’importante azienda statunitense, entrando a far parte dell’azienda dopo aver acquisito una startup focalizzata sulla mappatura delle reti per la sicurezza nazionale. Il CTO si è concentrato sull’analisi dell’esposizione di rete e in precedenza ha prestato servizio nelle unità di intelligence dei segnali dell’esercito statunitense. Il responsabile dell’ingegneria ha trascorso oltre un decennio presso il Cyber Command e altre unità dell’esercito, mentre il responsabile degli affari governativi ha prestato servizio a Capitol Hill e nel team di transizione del Consiglio di sicurezza nazionale.

Gli Stati Uniti non sono l’unico Paese a utilizzare modelli per l’intelligence e le operazioni informatiche. Una recente ricerca di Anthropic ha scoperto che i gruppi cinesi utilizzano modelli per preparare attacchi, consentendo ad agenti autonomi di svolgere gran parte del lavoro di routine, dalla ricognizione delle infrastrutture ai piani di sfruttamento. Questi strumenti possono ridurre i tempi di preparazione di operazioni complesse e accelerare l’identificazione delle debolezze nelle reti avversarie.

Il Pentagono ha anche firmato accordi con OpenAI, Anthropic e xAI per un valore fino a 200 milioni di dollari ciascuno, ma i dettagli dei progetti non sono stati resi noti. Non ci sono informazioni sull’eventuale utilizzo degli sviluppi di queste aziende per missioni offensive. Dato il loro accesso a infrastrutture e modelli, questo rimane uno scenario probabile, soprattutto alla luce della crescente pressione esercitata dalla Cina.

Alla luce della startup in questione, vale la pena menzionare Two Six Technologies, che lavora da diversi anni a un sistema automatizzato per operazioni offensive chiamato IKE. Questo sistema consente a un modulo autonomo di decidere se lanciare un attacco quando la probabilità di successo è elevata. Questo progetto ha raccolto 190 milioni di dollari di finanziamenti, ma non vi è alcuna indicazione che sia in grado di eseguire operazioni parallele su centinaia di risorse con la stessa ampiezza dichiarata da Twenty.

L’uso di modelli in ambito difensivo è molto più diffuso. Ad esempio, l’azienda israeliana Tenzai adatta modelli di intelligenza artificiale per individuare vulnerabilità nei software aziendali. Le sue soluzioni simulano attacchi, ma non sono progettate per l’hacking vero e proprio, bensì per testare la resilienza dei sistemi dei clienti.

Lo sviluppo di sistemi offensivi automatizzati sta cambiando la struttura dei conflitti informatici. Con l’emergere di soluzioni progettate per un impatto massiccio e parallelo sulle infrastrutture avversarie, le azioni offensive stanno diventando più rapide e diffuse.

A giudicare dai contratti in corso, gli Stati Uniti stanno cercando di ottenere un vantaggio significativo in questo settore. A tal fine, stanno utilizzando una combinazione di grandi aziende, società di venture capital, risorse di intelligence e giovani aziende per creare architetture progettate per l’automazione multi-thread.

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