
Redazione RHC : 31 Ottobre 2025 07:11
Un nuovo strumento open source, noto come HikvisionExploiter, è stato aggiornato recentemente. Questo strumento è stato concepito per automatizzare gli attacchi informatici contro le telecamere IP Hikvision che presentano vulnerabilità.
Creati per agevolare le operazioni di penetration test, questo strumento evidenzia come i dispositivi non protetti possano essere facilmente violati, favorendo così l’intercettazione della sorveglianza o il furto di informazioni d’accesso.
La scansione multithread di migliaia di obiettivi specificati in un file targets.txt di semplice lettura è supportata dal toolkit, che registra i risultati in directory contraddistinte da timestamp e codici colore per facilitarne l’analisi.
CVE Enrichment Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.
Cosa trovi nel servizio: ✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor. ✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV). ✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia. ✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.
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Avvia una serie di test automatizzati, cominciando con la verifica dell’accesso non autenticato per ottenere informazioni in tempo reale. Successivamente, attraverso metodi AES e XOR, decrittografa e recupera i file di configurazione, estraendo dalle XML outputs informazioni sensibili quali nomi utente, livelli di autorizzazione e ulteriori dati.
La sua pubblicazione su GitHub risale alla metà del 2024, ma è stato aggiornato a seguito della recente ondata di exploit che ha colpito le telecamere nel 2025. Lo strumento, basato su Python, si concentra sugli endpoint non autenticati presenti nelle telecamere che utilizzano firmware obsoleti.
Per una completa attività di testing delle difese di rete, sono incluse funzionalità avanzate che consentono l’esecuzione remota di comandi sfruttando specifiche vulnerabilità, grazie a tecniche di iniezione di comandi, unitamente ad una shell interattiva che permette un’analisi più dettagliata. Per il suo utilizzo è necessaria l’installazione di Python 3.6 o superiore, nonché di librerie esterne quali requests e pycrypto; inoltre, per la funzionalità di compilazione di snapshot in video, è richiesto FFmpeg.
Il cuore del toolkit è CVE-2021-36260, una falla critica nell’iniezione di comandi nel server web di Hikvision che consente ad aggressori non autenticati di eseguire comandi arbitrari del sistema operativo. Il bug è stato scoperto nel 2021. La vulnerabilità deriva da una convalida inadeguata degli input in endpoint come /SDK/webLanguage, consentendo l’esecuzione di codice remoto con privilegi elevati.
Riguarda numerosi modelli di telecamere Hikvision, in particolare nelle serie DS-2CD e DS-2DF, che utilizzano versioni del firmware precedenti alle patch del fornitore. Questa falla è stata sfruttata attivamente dal 2021 e la CISA l’ha aggiunta al suo catalogo KEV delle vulnerabilità note sfruttate a causa di attacchi nel mondo reale.
Nel 2025, i ricercatori hanno notato nuove tecniche di abuso, come l’utilizzo del comando “mount” per installare malware sui dispositivi compromessi. Con migliaia di telecamere Hikvision ancora esposte online, gli aggressori possono rubare istantanee, dati degli utenti o ricorrere a violazioni della rete, alimentando operazioni ransomware o DDoS.
Redazione
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