
Come riportato questa mattina, una seconda massiccia violazione di LinkedIn espone i dati di 700 milioni di utenti, ovvero oltre il 92% del totale di 756 milioni di utenti.
Il database, che risulta essere in vendita, contiene record che includono numeri di telefono, indirizzi fisici ed altre informazioni, i quali sono tutti dati reali e molto aggiornati.
L’hacker, che ha ottenuto i dati, ha pubblicato un campione di 1 milione di record e i controlli confermano che i dati sono sia autentici che aggiornati.
RestorePrivacy segnala che l’hacker sembra aver abusato dell’API ufficiale di LinkedIn per scaricare i dati, lo stesso metodo utilizzato in una violazione simile ad aprile e che ha esaminato il campione rilevando che conteneva le seguenti informazioni:
Sulla base delle analisi svolte da RestorePrivacy, dal controllo incrociato dei dati del campione con altre informazioni disponibili pubblicamente, sembra che tutti i dati siano autentici e legati a utenti reali. Inoltre, i dati sembrano essere aggiornati al 2020 al 2021.
RestorePrivacy ha contattato direttamente l’utente che sta pubblicando i dati in vendita sul forum di hacking. L’utente afferma che i dati sono stati ottenuti sfruttando l’API di LinkedIn per raccogliere informazioni che le persone caricano sul sito.
Nessuna password è inclusa, ma come osserva il sito, si tratta comunque di dati preziosi che possono essere utilizzati per furti di identità e tentativi di phishing dall’aspetto convincente che possono essere utilizzati per ottenere credenziali di accesso a LinkedIn o ad altri siti.
Con la precedente violazione, LinkedIn ha confermato che i 500 milioni di record includevano dati ottenuti dai suoi server, ma ha affermato che è stata utilizzata più di una fonte.
Fonte
Ti è piaciutno questo articolo? Ne stiamo discutendo nella nostra Community su LinkedIn, Facebook e Instagram. Seguici anche su Google News, per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica o Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

VulnerabilitàÈ stata scoperta, come riportato in precedenza, una grave vulnerabilità in MongoDB che consente a un aggressore remoto, senza alcuna autenticazione, di accedere alla memoria non inizializzata del server. Al problema è stato assegnato l’identificatore…
CyberpoliticaDietro il nome tecnicamente anodino di ChatControl si muove una delle più profonde torsioni del rapporto tra Stato, tecnologia e cittadini mai tentate nell’Unione europea. Non è una legge “contro la pedopornografia online”, come viene…
CulturaConosciamo quello che è stato considerato uno degli uomini di scienza, forse pari solo a Einstein, più poliedrici e geniali dello scorso secolo. Con un ampissimo spettro di talenti scientifici, sviluppati anche grazie ad un…
CybercrimeLa comunità dei criminali informatici sta rapidamente aumentando il suo interesse nel reclutare personale all’interno delle aziende. Invece di sofisticati attacchi esterni, i criminali si affidano sempre più a fonti interne, ovvero persone disposte a…
CyberpoliticaNella Virginia settentrionale, lungo quello che viene ormai definito il “corridoio dei data center”, sorgono enormi strutture senza finestre che costituiscono l’ossatura fisica della corsa statunitense all’intelligenza artificiale. Questi edifici, grandi quanto hangar industriali, assorbono…