Redazione RHC : 16 Gennaio 2024 07:18
Google ha avviato la costruzione del primo cavo sottomarino che collegherà il Sud America e la regione Asia-Pacifico. Il progetto è realizzato in collaborazione con il fondo cileno per le infrastrutture pubbliche Desarrollo Pais e l’Ufficio delle Poste e Telecomunicazioni della Polinesia Francese (OPT).
La lunghezza del cavo sarà di 9.200 miglia (circa 14.800 km). Si estenderà dal Cile all’Australia attraverso l’Oceano Pacifico meridionale. Esistono collegamenti sottomarini tra l’Asia e Nord America anche se questa sarà la prima volta che verranno stabiliti collegamenti diretti tra le due regioni.
Il cavo Humboldt farà parte dell’iniziativa South Pacific Connect annunciata in ottobre. Integrerà le linee esistenti, creando una connessione più diretta tra i continenti.
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Desarrollo Pais e la filiale di BW Digital con sede a Singapore, H2 Cable, hanno indetto una gara d’appalto. La posta in opera è iniziata nell’agosto 2022. La rotta prevista collegherà la città di Valparaiso in Cile e Sydney. Sono previste delle diramazioni verso l’arcipelago cileno Juan Fernandez, l’Isola di Pasqua, la Nuova Zelanda e l’Antartide.
Secondo Desarollo Pais, il progetto da 400 milioni di dollari aiuterà il Cile a diventare un hub per il trasferimento di dati. Il completamento della costruzione è previsto per il 2026.
I rappresentanti del Dipartimento di Stato americano affermano che il cavo sottomarino Humboldt rappresenta una buona opportunità per espandere i legami economici nel continente americano. Il Bureau of Cyberspace and Digital Policy sta stanziando 15 milioni di dollari. Tale somma garantirà di fornire un accesso Internet affidabile e ad alta velocità a diversi paesi della regione del Pacifico. Ciò fa parte degli sforzi del governo per collaborare con le società IT statunitensi per sviluppare un’infrastruttura Internet sostenibile nella regione.
Gli Stati Uniti devono far fronte anche alla concorrenza della Cina. Nel maggio 2022, la Cina si è offerta di aiutare diversi paesi del sud a modernizzare la propria infrastruttura Internet utilizzando la tecnologia cinese. Alcuni stati furono entusiasti di questa proposta. Tuttavia, gli osservatori notano anche un atteggiamento diffidente: ad esempio, l’ex presidente degli Stati Federati di Micronesia ha espresso l’opinione che il suo Paese può fare a meno dell’assistenza esterna.
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