Redazione RHC : 13 Gennaio 2023 16:23
Dopo mesi di proteste in Iran, ora il governo iraniano sta utilizzando strumenti più sottili per controllare l’uso dell’hijab da parte delle donne nel Paese.
Il termine hijab (in arabo: ﺣﺠﺎب, “rendere invisibile, celare allo sguardo, nascondere, coprire”) indica qualsiasi barriera di separazione posta davanti a un essere umano, o a un oggetto, per sottrarlo alla vista o isolarlo. Acquista quindi anche il senso di “velo”, “cortina” o “schermo”.
Le donne iraniane vengono multate e perseguite per aver violato le leggi sull’hijab identificandole con un sistema di riconoscimento facciale. Le donne iraniane affermano di aver ricevuto notifiche di violazioni della legge per posta senza preavviso o contatto faccia a faccia con le forze dell’ordine.
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Il capo dell’agenzia statale iraniana che applica la legge sulla moralità, Mohammed Saleh Hashemi Golpayegani, ha affermato che la tecnologia sarebbe stata utilizzata “per rilevare movimenti inappropriati e insoliti”, tra cui “il mancato rispetto delle leggi sull’hijab”.
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Il governo iraniano ha impiegato anni a sviluppare un dispositivo di sorveglianza digitale.
Il database di identificazione nazionale del paese, creato nel 2015, include dati biometrici e viene utilizzato per le carte d’identità nazionali e per identificare le persone considerate dissidenti dalle autorità.
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