Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
2nd Edition GlitchZone RHC 970x120 2
Fortinet 320x100px
Il più grande attacco DDoS HTTPS é stato bloccato da Google

Il più grande attacco DDoS HTTPS é stato bloccato da Google

Redazione RHC : 19 Agosto 2022 08:00

Per mettere in prospettiva quanto fosse massiccio l’attacco al suo culmine, Google afferma che era l’equivalente di ricevere tutte le richieste quotidiane verso Wikipedia in soli 10 secondi.

Questo è avvenuto ad un cliente di Google Cloud Armor, il quale è stato colpito da un attacco DDoS (Distributed Denial-of-Service) sul protocollo HTTPS che ha raggiunto 46 milioni di richieste al secondo (RPS), rendendolo il più grande mai registrato nel suo genere.

In soli due minuti, l’attacco è passato da 100.000 RPS a 46 milioni di RPS da record, quasi l’80% in più rispetto al record precedente, un  DDoS HTTPS di 26 milioni di RPS  che Cloudflare ha mitigato a giugno.


Rhc Conference Sponsor Program 2

Sponsorizza la prossima Red Hot Cyber Conference!
Il giorno Lunedì 18 maggio e martedì 19 maggio 2026 9 maggio 2026, presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la V edizione della la RHC Conference
Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico. 
Se sei interessato a sponsorizzare l'evento e a rendere la tua azienda protagonista del più grande evento della Cybersecurity Italiana, non perdere questa opportunità. E ricorda che assieme alla sponsorizzazione della conferenza, incluso nel prezzo, avrai un pacchetto di Branding sul sito di Red Hot Cyber composto da Banner più un numero di articoli che saranno ospitati all'interno del nostro portale. 
Quindi cosa stai aspettando? Scrivici subito a [email protected] per maggiori informazioni e per accedere al programma sponsor e al media Kit di Red Hot Cyber.


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

L’assalto è durato 69 minuti

L’attacco è iniziato la mattina del 1 giugno, alle 09:45 ora del Pacifico, e ha preso di mira inizialmente il bilanciatore di carico HTTP/S della vittima con soli 10.000 RPS.

In otto minuti, l’attacco si è intensificato a 100.000 RPS ed è intervenuta Cloud Armor Protection di Google generando un avviso e firme basate su determinati dati estratti dall’analisi del traffico.

Due minuti dopo, l’attacco ha raggiunto il picco di 46 milioni di richieste al secondo.

Fortunatamente, il cliente aveva già implementato la regola consigliata da Cloud Armor, consentendo alle operazioni di funzionare normalmente. L’assalto è terminato 69 minuti dopo l’inizio.

“Presumibilmente l’attaccante ha stabilito che non stavano avendo l’impatto desiderato mentre stavano sostenendo spese significative per eseguire l’attacco”

si legge in un rapporto di Emil Kiner (Senior Product Manager) e Satya Konduru (Technical Lead) di Google.

Il malware dietro l’attacco deve ancora essere determinato, ma la distribuzione geografica dei servizi utilizzati punta a Mēris, una botnet responsabile di attacchi DDoS con picchi fino a 21,8 milioni di RPS.

Mēris è noto per l’utilizzo di proxy non protetti per inviare cattivo traffico, nel tentativo di nascondere l’origine.

I ricercatori di Google affermano che il traffico di proveniva da soli 5.256 indirizzi IP sparsi in 132 paesi e sfruttavano le richieste crittografate (HTTPS), indicando che i dispositivi che inviano le richieste hanno risorse di calcolo piuttosto potenti.

“Sebbene fosse necessario terminare la crittografia per ispezionare il traffico e mitigare efficacemente l’attacco, l’uso di HTTP Pipelining ha richiesto a Google di completare relativamente pochi handshake TLS”.

Un’altra caratteristica dell’attacco è l’uso dei nodi di uscita Tor per fornire il traffico. Sebbene quasi il 22% o 1.169 delle fonti incanalassero le richieste attraverso la rete Tor, rappresentavano solo il 3% del traffico di attacco.

Immagine del sitoRedazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Dipendenti Infedeli: licenziato, rientra in azienda e resetta 2.500 password all’insaputa dell’azienda
Di Redazione RHC - 21/11/2025

Un impiegato si è dichiarato colpevole di aver hackerato la rete del suo ex datore di lavoro e di aver causato danni per quasi 1 milione di dollari dopo essere stato licenziato. Secondo l’accusa, i...

Immagine del sito
Vulnerabilità critica nel plugin WordPress W3 Total Cache. 430.000 siti a rischio!
Di Redazione RHC - 21/11/2025

Una vulnerabilità critica, CVE-2025-9501, è stata scoperta nel popolare plugin WordPress W3 Total Cache Questa vulnerabilità consente l’esecuzione di comandi PHP arbitrari sul server senza autent...

Immagine del sito
Il Consiglio Supremo di Difesa Italiano discute sulla minacce ibride e digitali in Italia e Europa
Di Redazione RHC - 20/11/2025

Il Consiglio Supremo di Difesa, si è riunito recentemente al Quirinale sotto la guida del Presidente Sergio Mattarella, ha posto al centro della discussione l’evoluzione delle minacce ibride e digi...

Immagine del sito
Tanti auguri Windows! 40 anni di storia dei sistemi operativi e non sentirli
Di Redazione RHC - 20/11/2025

Esattamente 40 anni fa, il 20 novembre 1985, Microsoft rilasciò Windows 1.0, la prima versione di Windows, che tentò di trasformare l’allora personal computer da una macchina con una monotona riga...

Immagine del sito
Giornata Mondiale dell’Infanzia: I bambini vivono nel digitale, ma il digitale non è stato progettato per loro
Di Simone D'Agostino - 20/11/2025

Oggi ricorre la Giornata Mondiale dell’Infanzia, fissata dall’ONU il 20 novembre per ricordare due atti fondamentali: la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo del 1959 e, trent’anni dopo, la C...