Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Il Test di Turing non basta più! Ora che è stato superato occorrono nuovi criteri di valutazione delle AI

Redazione RHC : 15 Giugno 2024 15:57


Al giorno d’oggi, le interazioni online con l’intelligenza artificiale (AI) non solo sono più frequenti che mai, ma sono anche più invisibili agli utenti. I ricercatori hanno deciso di verificare se le persone potessero distinguere tra l’intelligenza artificiale e gli esseri umani conducendo un esperimento coinvolgendo una persona e tre diversi modelli di intelligenza artificiale.

Il “Test di Turing”, proposto per la prima volta come “gioco di imitazione” dallo scienziato informatico Alan Turing nel 1950, valuta la capacità di una macchina di dimostrare un’intelligenza indistinguibile da quella di un essere umano. Per superare questa prova, la macchina deve convincere il suo interlocutore che si tratta di una persona.

Gli scienziati hanno deciso di replicare questo test chiedendo a 500 partecipanti di chattare con quattro intervistati: un essere umano, il programma ELIZA degli anni ’60 e i modelli GPT-3.5 e GPT-4 , che funzionano su ChatGPT. Ogni conversazione durava cinque minuti, dopodiché i partecipanti dovevano determinare se stavano parlando con un essere umano o con un’intelligenza artificiale.

Prompt Engineering & Sicurezza: diventa l’esperto che guida l’AI

Vuoi dominare l’AI generativa e usarla in modo sicuro e professionale? Con il Corso Prompt Engineering: dalle basi alla cybersecurity, guidato da Luca Vinciguerra, data scientist ed esperto di sicurezza informatica, impari a creare prompt efficaci, ottimizzare i modelli linguistici e difenderti dai rischi legati all’intelligenza artificiale. Un percorso pratico e subito spendibile per distinguerti nel mondo del lavoro.
Non restare indietro: investi oggi nelle tue competenze e porta il tuo profilo professionale a un nuovo livello.
Guarda subito l'anteprima gratuita del corso su academy.redhotcyber.com
Contattaci per ulteriori informazioni tramite WhatsApp al 375 593 1011 oppure scrivi a [email protected]



Supporta RHC attraverso:
 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.
 

ELIZA, è un sistema con risposte pre programmate ma senza modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) o architettura neurale, è stato giudicato essere umano solo il 22% delle volte. GPT-3.5 ha ottenuto il 50%, mentre l’essere umano ha ottenuto il 67%.

Nell Watson, ricercatore di intelligenza artificiale presso l’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE), ha osservato: “Le macchine possono creare spiegazioni plausibili, proprio come possono fare gli esseri umani. Possono essere soggette a distorsioni cognitive, ma confuse e manipolate, diventando sempre più ingannevoli. Tutti questi elementi rendono i sistemi di intelligenza artificiale simili agli esseri umani, il che li rende significativamente diversi dagli approcci precedenti con una serie limitata di risposte già pronte”.

Lo studio, che si basa su decenni di sforzi per far sì che l’intelligenza artificiale superi il test di Turing, evidenzia i timori diffusi che i sistemi di intelligenza artificiale ritenuti simili a quelli umani avranno “conseguenze sociali ed economiche diffuse”. Gli scienziati hanno anche notato che esiste una valida critica alla natura semplicistica del Test di Turing, sostenendo che “i fattori stilistici e socio-emotivi giocano un ruolo più importante nel superamento del Test di Turing rispetto alle nozioni tradizionali di intelligenza“. Ciò suggerisce che l’approccio alla ricerca dell’intelligenza artificiale deve essere riconsiderato.

Watson ha aggiunto che la ricerca rappresenta una sfida per il futuro delle interazioni uomo-macchina e che le persone diventeranno sempre più sospettose nei confronti della natura di tali interazioni, soprattutto in questioni delicate. Ha sottolineato che lo studio dimostra come è cambiata l’intelligenza artificiale nell’era del GPT.

ELIZA è limitata da risposte già pronte, che ne limitavano significativamente le capacità. Può ingannare qualcuno per cinque minuti, ma presto i limiti diventano evidenti“, ha detto. “I modelli linguistici sono incredibilmente flessibili, capaci di sintetizzare risposte in una vasta gamma di argomenti, parlano lingue o dialetti specifici e mostrano personalità e valori distintivi. Si tratta di un enorme miglioramento rispetto a qualsiasi cosa programmata manualmente, non importa con quanta abilità o attenzione venga eseguita”.

I moderni modelli linguistici di intelligenza artificiale come GPT-4 dimostrano una notevole capacità di imitare l’intelligenza e il linguaggio umano, sfidando le nozioni tradizionali di intelligenza artificiale. In un esperimento che riproduceva il test di Turing, GPT-4 è stato riconosciuto come umano il 54% delle volte, superando significativamente le prestazioni dei precedenti sistemi di intelligenza artificiale. Ciò dimostra progressi significativi nello sviluppo dell’intelligenza artificiale e nella sua capacità di generare risposte credibili, flessibili e contestuali paragonabili a quelle umane.

Tuttavia, questo alto grado di somiglianza umana dell’IA solleva anche preoccupazioni sulle possibili conseguenze sociali ed economiche quando le persone non sono in grado di distinguere le interazioni con l’IA da quelle con gli esseri umani. Ciò richiede una revisione degli approcci alla valutazione dell’intelligenza artificiale e lo sviluppo di nuovi criteri e metodi per distinguere tra intelligenza umana e artificiale. In futuro, le persone dovranno essere più attente e critiche quando interagiscono con l’intelligenza artificiale, soprattutto in questioni delicate, per evitare manipolazioni e valutazioni errate.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Questo ennesimo articolo “contro” ChatControl sarà assolutamente inutile?
Di Stefano Gazzella - 18/09/2025

Avevamo già parlato della proposta di regolamento “ChatControl” quasi due anni fa, ma vista la roadmap che è in atto ci troviamo nell’imbarazzo di doverne parlare nuovamente. Sembra però un d...

RHC intervista ShinyHunters: “I sistemi si riparano, le persone restano vulnerabili!”
Di RHC Dark Lab - 17/09/2025

ShinyHunters è un gruppo noto per il coinvolgimento in diversi attacchi informatici di alto profilo. Formatosi intorno al 2020, il gruppo ha guadagnato notorietà attraverso una serie di attacchi mir...

Chat Control: tra caccia ai canali illegali e freno a mano su libertà e privacy
Di Sandro Sana - 16/09/2025

La notizia è semplice, la tecnologia no. Chat Control (CSAR) nasce per scovare CSAM e dinamiche di grooming dentro le piattaforme di messaggistica. La versione “modernizzata” rinuncia alla backdo...

Great Firewall sotto i riflettori: il leak che svela l’industrializzazione della censura cinese
Di Redazione RHC - 16/09/2025

A cura di Luca Stivali e Olivia Terragni. L’11 settembre 2025 è esploso mediaticamente,  in modo massivo e massiccio,  quello che può essere definito il più grande leak mai subito dal Great Fir...

Violazione del Great Firewall of China: 500 GB di dati sensibili esfiltrati
Di Redazione RHC - 15/09/2025

Una violazione di dati senza precedenti ha colpito il Great Firewall of China (GFW), con oltre 500 GB di materiale riservato che è stato sottratto e reso pubblico in rete. Tra le informazioni comprom...