Redazione RHC : 19 Novembre 2024 07:16
La Shadowserver Foundation ha scoperto una botnet che attacca utilizzando una vulnerabilità zero-day nei dispositivi GeoVision obsoleti per utilizzarli successivamente in attacchi DDoS e mining di criptovalute.
Secondo i ricercatori, la botnet individuata utilizza una variante del malware Mirai, che di solito viene utilizzato per creare piattaforme DDoS o mining.
Il problema è stato identificato e monitorato con il CVE-2024-11120 (punteggio CVSS 9,8), scoperto da The Shadowserver Foundation. Il bug critico riguarda l’iniezione di comandi, che consente agli aggressori non autenticati di eseguire comandi arbitrari su un dispositivo vulnerabile.
CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza l'ottavo episodio della serie Betti-RHC
Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"?
Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti?
Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati.
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Allo stesso tempo, il CERT taiwanese conferma che gli hacker stanno già sfruttando attivamente il CVE-2024-21893-ivanti-colpito-da-hacker-cinesi-unc5325-e-unc3886/">bug di sicurezza.
È stato segnalato che il CVE-2024-11120 influisce sui seguenti dispositivi:
Poiché tutti questi sistemi non sono più supportati dal produttore, non è necessario attendere il rilascio delle patch.
Secondo la Shadowserver Foundation, attualmente sulla rete sono presenti circa 17.000 dispositivi GeoVision vulnerabili a CVE-2024-11120.
La maggioranza si trova negli Stati Uniti (9.100), seguita da Germania (1.600), Canada (800), Taiwan (800), Giappone (350), Spagna (300) e Francia (250).
Nel febbraio 2025 avevamo già osservato il funzionamento di DDoSIA, il sistema di crowd-hacking promosso da NoName057(16): un client distribuito via Telegram, attacchi DDoS contro obiettivi europ...
Le vulnerabilità critiche recentemente scoperte nell’infrastruttura Cisco sono già state sfruttate attivamente dagli aggressori per attaccare le reti aziendali. L’azienda ha co...
La Red Hot Cyber Conference ritorna! Dopo il grande successo della terza e quarta edizione, torna l’appuntamento annuale gratuito ideato dalla community di RHC! Un evento pensato per ...
Con la rapida crescita delle minacce digitali, le aziende di tutto il mondo sono sotto attacco informatico. Secondo gli ultimi dati di Check Point Research, ogni organizzazione subisce in media 1,984 ...
La nuova famiglia di malware LameHug utilizza il Large Language Model (LLM) per generare comandi che vengono eseguiti sui sistemi Windows compromessi. Come riportato da Bleeping Computer, LameHug ...
Iscriviti alla newsletter settimanale di Red Hot Cyber per restare sempre aggiornato sulle ultime novità in cybersecurity e tecnologia digitale.
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006