L'allarme di Confartigianato: imprese italiane sempre più a rischio di cyberattacchi.
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Enterprise BusinessLog 970x120 1
Crowdstrike 320×100
L’allarme di Confartigianato: imprese italiane sempre più a rischio di cyberattacchi.

L’allarme di Confartigianato: imprese italiane sempre più a rischio di cyberattacchi.

Stefano Gazzella : 29 Agosto 2025 08:31

Confartigianato ha pubblicato un comunicato stampa che denuncia una significativo aumento dei reati informatici denunciati dalle aziende italiane, con un aumento del 45,5% tra il 2019 e il 2023. Questo conferma il trend registrato all’interno dell’Unione Europea, che però sembra più occupata a profondersi in dettami di paper security che a promuovere approcci concreti e di responsabilizzazione.

Certo, la NIS 2 può essere l’ennesimo occasione di occuparsi di sicurezza informatica ma difficilmente questo può avvenire se non c’è una cultura adeguata a riguardo. Infatti, la propensione che si riscontra nell’esperienza quotidiana è quella che, a fronte di un obbligo normativo, non solo si tenderà a fare il minimo necessario lasciando all’aleatorietà del nice to have tutto il resto, ma anche di intrappolarsi nel pensiero “Quanto costa la sanzione?”.

Tutto questo porta a una dispercezione dei rischi, nonché dei costi di un attacco informatico. Finanziari, strategici, reputazionali, operativi. Nonché quelli che vengono pagati da parte degli interessati che hanno avuto la sorte infausta di aver affidato i propri dati personali a chi non è stato in grado di proteggerli.

Infine, se aumentano le truffe e le frodi online subite dagli imprenditori che vengono denunciate possiamo pensare che questo sia dovuto ad un approccio maggiormente virtuoso o altrimenti al fatto che nella double extortion il dato esfiltrato viene pubblicato e quindi non è più possibile nascondere l’accaduto? Certo, significa pensar male. Ma raramente si sbaglia.

Quanto è sottovalutata la sicurezza?

L’allarme non sorprende, dal momento che è la rappresentazione plastica – ed approssimata – di una realtà diffusa che sottovaluta tutt’ora la sicurezza informatica e delle informazioni. Lasciando spazio al reiterarsi di allarmi di questo tipo che ricordano una fastidiosa sveglia con un grande pulsante snooze che viene continuamente premuto facendo ricorso a “soluzioni” apparentemente salvifiche. Tecnologiche o normative, o una shakerata combinazione di entrambe.

Con buona pace delle sorti di quei dati che intanto circolano nel dark web, sono impiegati per ricatti ed estorsioni, e vengono sfruttati da chi saprà ben monetizzarli per costruite o potenziare degli ulteriori attacchi.

La domanda non è più se la sicurezza delle informazioni sia sottovalutata, ma quanto.

Una doccia fredda di realtà che può dare la possibilità di operare in modo più consapevole.

Una lettura costruttiva.

In che modo è possibile leggere questo dato in modo costruttivo? Da un lato, si può partire dagli epic fail più diffusi per comprendere su quali punti si deve intervenire in maniera prioritaria. Non solo: bisogna superare i propri bias cognitivi che fanno ritenere le minacce informatiche qualcosa che riguarda gli altri. Eppure i fatti presentati sono che il cybercrime non risparmia neanche le PMI o le microimprese. Dopotutto, la somma di più bottini meno consistenti è comunque un bottino più che appetibile e la scalabilità è considerata all’interno delle strategie d’attacco.

Chi si difende dovrà avvalersi di tecnologie ma soprattutto di competenze adeguate. Ma chi si difende sa quali sono i parametri e i criteri da impiegare per capire che cosa effettivamente può giovare alla sicurezza dell’organizzazione senza incorrere nel richiamo delle sirene del facile soluzionismo, della paper security e di tutto ciò che genera l’enorme vulnerabilità di un falso senso di sicurezza?

E qui non c’è budget che tenga, quel che serve è la consapevolezza.

Una cyberawareness fatta sul serio e concretamente.

Altrimenti, stiamo solo premendo snooze.

Immagine del sitoStefano Gazzella
Privacy Officer e Data Protection Officer, è Of Counsel per Area Legale. Si occupa di protezione dei dati personali e, per la gestione della sicurezza delle informazioni nelle organizzazioni, pone attenzione alle tematiche relative all’ingegneria sociale. Responsabile del comitato scientifico di Assoinfluencer, coordina le attività di ricerca, pubblicazione e divulgazione. Giornalista pubblicista, scrive su temi collegati a diritti di quarta generazione, nuove tecnologie e sicurezza delle informazioni.

Lista degli articoli
Visita il sito web dell'autore

Articoli in evidenza

Immagine del sito
React Server: Nuovi bug critici portano a DoS e alla divulgazione del codice sorgente
Di Redazione RHC - 12/12/2025

La saga sulla sicurezza dei componenti di React Server continua questa settimana. Successivamente alla correzione di una vulnerabilità critica relativa all’esecuzione di codice remoto (RCE) che ha ...

Immagine del sito
700.000 record di un Registro Professionale Italiano in vendita nel Dark Web
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Un nuovo allarme arriva dal sottobosco del cybercrime arriva poche ore fa. A segnalarlo l’azienda ParagonSec, società specializzata nel monitoraggio delle attività delle cyber gang e dei marketpla...

Immagine del sito
L’EDR è inutile! Gli hacker di DeadLock hanno trovato un “kill switch” universale
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Cisco Talos ha identificato una nuova campagna ransomware chiamata DeadLock: gli aggressori sfruttano un driver antivirus Baidu vulnerabile (CVE-2024-51324) per disabilitare i sistemi EDR tramite la t...

Immagine del sito
DDoSia e NoName057(16): le indagini di RHC confermate dal Dipartimento di Giustizia USA
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Quanto avevamo scritto nell’articolo “Codice Patriottico: da DDoSia e NoName057(16) al CISM, l’algoritmo che plasma la gioventù per Putin” su Red Hot Cyber il 23 luglio scorso trova oggi pien...

Immagine del sito
Supply chain: Notepad++ rafforza la sicurezza dopo un grave incidente di dirottamento del traffico
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Notepad++ è spesso preso di mira da malintenzionati perché il software è popolare e ampiamente utilizzato. Una vulnerabilità recentemente scoperta nell’editor di testo e codice open source Notep...