
Simone D'Agostino : 22 Agosto 2024 09:18
Nel vasto ecosistema digitale, i motori di ricerca fungono da porte d’accesso principali per miliardi di utenti che cercano informazioni. Tuttavia, dietro la loro apparente neutralità, si cela una minaccia crescente e sempre più sofisticata: il Search Engine Poisoning (SEP).
Questa tecnica consente agli attaccanti di manipolare i risultati dei motori di ricerca, portando contenuti dannosi, come siti di phishing o malware, ai primi posti delle ricerche, con il rischio di compromettere gravemente la sicurezza degli utenti.

Meccanismi di avvelenamento
CVE Enrichment Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.
Cosa trovi nel servizio: ✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor. ✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV). ✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia. ✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.
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Gli attori malintenzionati utilizzano diverse tecniche per manipolare gli algoritmi di ranking e sfruttare le tecniche di ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO) a proprio vantaggio. Ecco i principali:
Negli ultimi anni, gli attacchi di avvelenamento dei motori di ricerca hanno subito un’evoluzione significativa. Ad esempio, il malware BatLoader rappresenta un caso recente in cui tecniche avanzate di SEO poisoning vengono utilizzate per infiltrarsi nei sistemi aziendali.
Creando siti compromessi che appaiono tra i primi risultati di ricerca per software popolari, gli attaccanti riescono a indurre gli utenti a scaricare malware sotto mentite spoglie di programmi legittimi come Zoom o TeamViewer.

Da quando sono emersi i primi segnali di questa tecnica, i criminali hanno continuamente affinato le loro strategie, rendendo gli attacchi più efficaci e furtivi.
Le campagne del 2023 e del 2024 hanno dimostrato come questi attacchi non siano più confinati a settori specifici, ma possano colpire un’ampia gamma di industrie, evidenziando l’adattabilità e la pericolosità crescente di queste minacce.
Le conseguenze dell’avvelenamento dei motori di ricerca sono devastanti e includono:


Per proteggersi da queste minacce è necessario adottare una strategia preventiva:
L’avvelenamento dei motori di ricerca rappresenta una minaccia sempre più sofisticata che sfrutta la fiducia degli utenti nei risultati di ricerca per diffondere contenuti malevoli. Nel contesto attuale, con l’evoluzione costante delle tecniche utilizzate dagli attaccanti, è cruciale che sia le aziende che gli utenti finali adottino misure preventive per proteggersi e mantenere l’integrità del mondo digitale. Restare aggiornati sulle nuove minacce e implementare una sicurezza multilivello sono passi essenziali per difendersi efficacemente da questi attacchi insidiosi.
Il futuro della sicurezza digitale richiede una vigilanza costante e una collaborazione attiva tra utenti, aziende e provider di motori di ricerca per contrastare queste minacce sempre più pervasive.
Simone D'agostino
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