Redazione RHC : 7 Agosto 2025 14:29
Un ex dirigente di Google lancia l’allarme: l’intelligenza artificiale è pronta a spodestare i lavoratori e trascinarci verso una distopia. Mo Gawdat, lancia l’allarme: l’intelligenza artificiale non avrà ripercussioni solo sui lavori entry-level. Minaccia tutti i livelli del lavoro intellettuale, dagli sviluppatori ai CEO. Prevede un futuro prossimo caratterizzato da profondi sconvolgimenti sociali ed economici, guidati da un’automazione massiccia.
Mo Gawdat non si limita a sottolineare i rischi dell’IA per i lavori tecnici o ripetitivi. In un’intervista al podcast Diary of a CEO, sostiene che anche le professioni più qualificate, spesso considerate sicure, saranno spazzate via. Sviluppatori, podcaster e persino CEO sono sulla lista. “L’IA diventerà migliore degli umani in tutto. Anche nel ruolo di CEO“, avverte.
L’ex direttore vendite di Google X attinge alla propria esperienza imprenditoriale. La sua attuale startup, Emma.love, sviluppa un’intelligenza artificiale incentrata sulle relazioni emotive. È gestita da tre persone. “Prima, questo progetto avrebbe richiesto 350 sviluppatori“, sottolinea. Un esempio concreto di quanto rapidamente la capacità produttiva possa essere concentrata nelle mani di pochissimi individui, potenziata dall’automazione.
Inoltre, Mo Gawdat descrive la nostra epoca come una fase di transizione: un ‘”era di intelligenza aumentata” in cui gli esseri umani mantengono ancora un ruolo. Ma, secondo lui, questo non durerà. Questo periodo sta già cedendo il passo a una fase che lui chiama “padronanza delle macchine “, in cui l’IA occuperà ruoli interi, dagli assistenti agli architetti. Non ci sarebbe più alcuna complementarietà tra esseri umani e macchine, ma una pura e semplice sostituzione.
CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza l'ottavo episodio della serie Betti-RHC
Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"?
Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti?
Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati.
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Lungi dall’essere un tecnofobo, l’ex dirigente di Google afferma di voler costruire un’intelligenza artificiale allineata ai valori umani. Sostiene sistemi che promuovano amore, libertà e connessione tra gli individui. Tuttavia, osserva un divario preoccupante tra questa ambizione etica e la realtà dei suoi utilizzi. Secondo lui, l’IA è attualmente impiegata da attori guidati principalmente dalla redditività e dall’ego. Questo squilibrio rende lo scenario distopico non solo possibile, ma probabile.
Pone il punto di svolta intorno al 2027. Questo momento segnerebbe l’emergere di una disoccupazione di massa, un aumento delle tensioni sociali e la disintegrazione delle classi medie. “A meno che tu non faccia parte dello 0,1% più ricco, sei un contadino”, afferma. L’attuale modello economico non sopravviverebbe a un’automazione diffusa senza una profonda trasformazione dei suoi meccanismi di redistribuzione.
Va addirittura oltre la crisi climatica. In un precedente episodio dello stesso podcast , ha definito l’IA un’emergenza più grave del cambiamento climatico, chiedendo una tassa del 98% sulle aziende che fanno ampio affidamento sull’IA per finanziare reti di sicurezza. Ha poi menzionato la probabilità “più alta” di un evento globale dirompente causato dall’IA rispetto al riscaldamento globale.
Un ex dirigente di Google lancia l’allarme: l’intelligenza artificiale è pronta a spodestare i lavoratori e trascinarci verso una distopia. Mo Gawdat, lancia l’allarme: l...
Una Panda del 2003, acquistata per appena 800 €, è diventata qualcosa di totalmente diverso, anche per noi di Red Hot Cyber! Grazie alla genialità di Matteo Errera e Roberto Za...
Mentre l’ondata di caldo e il desiderio di una pausa estiva spingono milioni di persone verso spiagge e città d’arte, i criminali informatici non vanno in vacanza. Anzi, approfittan...
Di recente, i criminali informatici si sono nuovamente concentrati su vecchie vulnerabilità presenti nelle popolari telecamere Wi-Fi e nei DVR D-Link. La Cybersecurity and Infrastructure Security...
Per decenni abbiamo celebrato il digitale come la promessa di un futuro più connesso, efficiente e democratico. Ma oggi, guardandoci intorno, sorge una domanda subdola e inquietante: e se fossimo...