
Redazione RHC : 11 Marzo 2024 10:15
I legislatori statunitensi stanno spingendo per una legislazione che limiti le aziende statunitensi a non fare affari con le aziende biotecnologiche cinesi. Il motivo è il timore che i dati medici sensibili degli americani potessero essere utilizzati da Pechino per scopi malvagi.
Nell’ultimo anno, la tecnologia cinese, gli hacker, i droni, le case automobilistiche, TikTok e ora le aziende biotecnologiche hanno attirato l’attenzione sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Sono state prese di mira le aziende possedute o controllate dal Partito Comunista Cinese (PCC), con particolare attenzione alla raccolta di dati genomici degli americani.
Il PCC della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha tenuto un’audizione sulla questione, in seguito all’approvazione da parte della Commissione per la Sicurezza Nazionale del Senato di un disegno di legge che proibirebbe i finanziamenti federali alle aziende biotecnologiche cinesi che rappresentano una minaccia alla sicurezza nazionale. Lo Stop Foreign Access to American Genetic Information Act del 2024 mira a impedire alle aziende cinesi di ricevere fondi americani attraverso contratti, sovvenzioni e prestiti federali.
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Il senatore Bill Hagerty, uno dei co-redattori del disegno di legge, ha espresso preoccupazione per la creazione da parte della Cina di un database globale del DNA. Va notato che tali dati genetici possono essere utilizzati per scopi militari, per violare la privacy, creare agenti patogeni virali e violare i diritti umani. Secondo il presidente della commissione della Camera del PCC, Mike Gallagher, il PCC cerca di creare un database globale del DNA del pianeta, compresi quelli americani, attraverso l’hacking, gli acquisti aziendali e altri metodi.
Le aziende biotecnologiche cinesi, tra cui BGI Group e WuXi AppTec, stanno raccogliendo attivamente dati genetici, secondo il governo americano, cosa che ha sollevato preoccupazioni negli Stati Uniti. I critici sottolineano l’ingiusta presa di mira della Cina, evidenziando le possibili conseguenze per la catena di approvvigionamento e i mercati biotecnologici. Tuttavia, nonostante le preoccupazioni, il disegno di legge ha tutte le possibilità di essere adottato.
La parte cinese, rappresentata dal rappresentante dell’ambasciata cinese negli Stati Uniti, Liu Pengyu, respinge ogni accusa di furto di dati genetici, definendola infondata e inverosimile.
Nel frattempo, il senatore repubblicano Rand Paul è stato l’unico funzionario statunitense a votare contro il disegno di legge, affermando che sfrutta il sentimento anti-cinese per promuovere gli obiettivi statunitensi. Pertanto, l’America deve trovare un equilibrio tra la tutela della sicurezza nazionale e il mantenimento dell’apertura alla cooperazione internazionale nel campo della biotecnologia.
Sebbene limitare l’accesso ai dati genetici possa essere giustificato, un sospetto eccessivo può danneggiare il progresso scientifico e le partnership globali. Solo un approccio ragionevole, che tenga conto delle minacce reali, senza eccessive paranoie, consentirà di proteggere le informazioni sensibili e allo stesso tempo di non rallentare lo sviluppo di un settore promettente.
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Redazione
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