macOS nel mirino del cybercrime. Kaspersky Lab scopre una grossa botnet che parte dai software pirata
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macOS nel mirino del cybercrime. Kaspersky Lab scopre una grossa botnet che parte dai software pirata

macOS nel mirino del cybercrime. Kaspersky Lab scopre una grossa botnet che parte dai software pirata

15 Dicembre 2023 06:48

Kaspersky Lab riferisce che i criminali informatici hanno lanciato una nuova campagna contro gli utenti Mac utilizzando un trojan proxy. Questo viene distribuito tramite i popolari programmi macOS protetti da copyright disponibili su siti dannosi. 

Il Proxy Trojan trasforma i computer in terminali di reindirizzamento del traffico. Vengono quindi utilizzati per rendere anonime attività dannose o illegali come hacking, phishing e transazioni che coinvolgono merci illegali.

Tali attività legate alla vendita dell’accesso ai server proxy hanno dato origine a grandi botnet. La campagna scoperta, menzionata per la prima volta il 28 aprile 2023, sfrutta il desiderio degli utenti di risparmiare sull’acquisto di software con licenza.


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Kaspersky Lab ha scoperto 35 programmi infetti, inclusi strumenti popolari per l’editing di immagini, editing video, recupero dati e scansione di rete.

È importante notare che, a differenza dei programmi originali distribuiti come immagini disco, le versioni infette vengono offerte in formato PKG. Questo formato è molto pericoloso perché consente l’esecuzione di script durante l’installazione che possono portare ad accessi non autorizzati e modifiche al sistema.

È pericoloso che tali script, come i file di installazione, vengano eseguiti con diritti di amministratore. Questo livello di accesso consente a un utente malintenzionato di eseguire azioni dannose, tra cui la modifica di file, l’esecuzione automatica di file e l’esecuzione di comandi.

Dopo aver installato il programma infetto, il trojan si attiva e si maschera da processo WindowServer, un processo legittimo del sistema macOS. Questa azione consente al Trojan di rimanere invisibile, integrandosi nelle operazioni di sistema di routine.

Anche il file “GoogleHelperUpdater.plist” che viene lanciato e imita il file di configurazione di Google aiuta a nascondere il virus. Una volta attivato, il Trojan stabilisce una connessione con il suo server di Comando e Controllo ( C2 ) tramite DNS-over-HTTPS ( DoH ), ricevendo comandi per il suo funzionamento. L’analisi di Kaspersky Lab ha dimostrato che il virus può creare connessioni TCP o UDP, fornendo proxy del traffico.

Oltre alla campagna PKG di macOS, la stessa infrastruttura di controllo ospita trojan proxy per architetture Android e Windows, quindi gli stessi operatori probabilmente prendono di mira un’ampia gamma di sistemi.

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