Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Metà degli smartphone nel mondo è vulnerabile agli attacchi informatici perché obsoleti

Redazione RHC : 30 Aprile 2025 07:32

Metà dei dispositivi mobili nel mondo utilizza ancora sistemi operativi obsoleti, il che li rende facili bersagli per gli attacchi informatici. Lo afferma un nuovo studio di Zimperium. In un contesto di forte aumento degli attacchi contro gli smartphone, gli esperti mettono in guardia dall’elevata vulnerabilità dei dispositivi aziendali e personali.

Una delle tendenze più evidenti è stata la crescita esponenziale del phishing tramite SMS, o smishing. Oggi rappresenta circa il 70% di tutti i casi di phishing su dispositivi mobili. Parallelamente, cresce anche il numero di attacchi tramite chiamate vocali (vishing), con un incremento del 28%. Lo stesso Smishing è aumentato del 22%, consolidando il suo status di uno dei canali di ingegneria sociale più popolari.

Secondo il rapporto, il problema è aggravato non solo dal fatto che gli utenti stessi non installano gli aggiornamenti, ma anche dal fatto che per un quarto di tutti gli smartphone in uso, gli aggiornamenti semplicemente non vengono rilasciati. Ciò significa che spesso gli utenti utilizzano dispositivi obsoleti con periodi di supporto scaduti.


Distribuisci i nostri corsi di formazione diventando un nostro Affiliato

Se sei un influencer, gestisci una community, un blog, un profilo social o semplicemente hai tanta voglia di diffondere cultura digitale e cybersecurity, questo è il momento perfetto per collaborare con RHC Academy. Unisciti al nostro Affiliate Program: potrai promuovere i nostri corsi online e guadagnare provvigioni ad ogni corso venduto. Fai parte del cambiamento. Diffondi conoscenza, costruisci fiducia, genera valore.

Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]



Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


Secondo un recente studio di Qrator Labs, è l’utilizzo a lungo termine di vecchi gadget, per i quali non vengono più rilasciati aggiornamenti di sicurezza, ad aumentare notevolmente il rischio che questi diventino parte di una botnet. Questa minaccia non riguarda solo i proprietari di tali dispositivi, ma anche intere aziende, che diventano regolarmente vittime di attacchi DDoS su larga scala.

Anche la situazione delle applicazioni solleva serie preoccupazioni. Oltre il 60% delle app iOS e un terzo delle app Android non dispongono di una protezione di base del codice e quasi la metà delle app per entrambe le piattaforme sono soggette a perdite di dati personali. I rischi includono l’accesso non autorizzato alla rubrica, alla geolocalizzazione, alle password e ad altre informazioni riservate.

Il malware per dispositivi mobili resta lo strumento principale degli aggressori. Nell’ultimo anno il numero di Trojan è cresciuto del 50% e i ricercatori hanno registrato l’emergere di nuove famiglie di malware, come Vultur, DroidBot, Errorfather e BlankBot. Questi programmi sono specializzati nell’accesso segreto ai dispositivi, nella raccolta di dati, nel tracciamento delle azioni degli utenti e perfino nella cattura dello schermo in tempo reale.

Un’ulteriore minaccia proviene dalle applicazioni scaricate al di fuori degli store ufficiali. A differenza dell’App Store e di Google Play, le fonti di terze parti non vengono sottoposte a controlli rigorosi, il che rende tali applicazioni un canale di distribuzione ideale per trojan, spyware e strumenti di phishing. Allo stesso tempo, anche le applicazioni aziendali interne spesso soffrono di un’architettura debole, di API vulnerabili e della mancanza di meccanismi di sicurezza minimi.

Per ridurre al minimo i rischi, gli esperti raccomandano alle organizzazioni di implementare strumenti di monitoraggio delle minacce mobili in tempo reale, aggiornare regolarmente i dispositivi, limitare l’accesso alle applicazioni non autorizzate e implementare un modello zero-trust. Ciò è particolarmente rilevante in un contesto in cui gli smartphone stanno diventando uno strumento a tutti gli effetti per lavorare con informazioni aziendali riservate.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Se è gratuito, il prodotto sei tu. Google paga 314 milioni di dollari per violazione dei dati agli utenti Android

Google è al centro di un’imponente causa in California che si è conclusa con la decisione di pagare oltre 314 milioni di dollari agli utenti di smartphone Android nello stato. Una giu...

CTF di RHC 2025. Ingegneria sociale in gioco: scopri la quarta “flag” non risolta

La RHC Conference 2025, organizzata da Red Hot Cyber, ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità italiana della cybersecurity, offrendo un ricco programma di talk, workshop e compet...

Linux Pwned! Privilege Escalation su SUDO in 5 secondi. HackerHood testa l’exploit CVE-2025-32463

Nella giornata di ieri, Red Hot Cyber ha pubblicato un approfondimento su una grave vulnerabilità scoperta in SUDO (CVE-2025-32463), che consente l’escalation dei privilegi a root in ambie...

Hackers nordcoreani a libro paga. Come le aziende hanno pagato stipendi a specialisti IT nordcoreani

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato la scoperta di un sistema su larga scala in cui falsi specialisti IT provenienti dalla RPDC i quali ottenevano lavoro presso aziende americ...

Mi Ami, Non mi Ami? A scusa, sei un Chatbot!

Le persone tendono a essere più comprensive nei confronti dei chatbot se li considerano interlocutori reali. Questa è la conclusione a cui sono giunti gli scienziati dell’Universit&#x...