
Questa settimana, i ricercatori di CyberArk hanno condiviso informazioni tecniche su una vulnerabilità denominata RDP (Remote Desktop Protocol) su Windows, per la quale Microsoft ha dovuto rilasciare due patch.
La vulnerabilità RCE CVE-2022-21893 è stata risolta a gennaio 2022, ma il vettore di attacco non è stato corretto completamente. Infatti ad aprile 2022 Microsoft ha dovuto rimetterci le mani con il nuovo bug CVE-2022-24533 .
CVE-2022-21893 è una vulnerabilità che potrebbe consentire a un utente senza privilegi tramite RDP di accedere al file system dei dispositivi degli utenti connessi.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
La vulnerabilità consente a un utente malintenzionato di visualizzare e modificare il contenuto degli appunti, i file inviati e i PIN delle smart card. Un utente malintenzionato può impersonare un utente connesso e ottenere l’accesso ai dispositivi collegati della vittima (dispositivi USB, dischi rigidi, ecc.).
“Ciò può portare a perdite di dati sensibili, spostamenti laterali ed escalation dei privilegi “
ha osservato CyberArk.
Secondo i ricercatori, la vulnerabilità esiste a causa della gestione impropria delle autorizzazioni RDS named pipe, che consente a un utente con privilegi normali di “dirottare i canali virtuali RDP in altre sessioni connesse”.
“Una named pipe ha consentito a ciascun utente del sistema di creare ulteriori pipe server con lo stesso nome“
ha spiegato CyberArk.
Microsoft ha modificato le autorizzazioni e ha impedito all’utente di creare server delle pipe denominati. Tuttavia, ciò non ha rimosso la capacità dell’utente di impostare le autorizzazioni per le istanze successive.
Dopo la correzione di aprile, viene generato un nuovo GUID (Globally Unique Identifier) per i nuovi canali che impedisce a un utente malintenzionato di prevedere il nome del canale successivo.
Al momento non ci sono vulnerabilità e gli utenti sono al sicuro. Gli esperti hanno consigliato di aggiornare il servizio all’ultima versione per garantire la protezione dei dati.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

CyberpoliticaNella Virginia settentrionale, lungo quello che viene ormai definito il “corridoio dei data center”, sorgono enormi strutture senza finestre che costituiscono l’ossatura fisica della corsa statunitense all’intelligenza artificiale. Questi edifici, grandi quanto hangar industriali, assorbono…
HackingIl team AI Research (STAR) di Straiker ha individuato Villager, un framework di penetration testing nativo basato sull’intelligenza artificiale, sviluppato dal gruppo cinese Cyberspike. Lo strumento, presentato come soluzione red team, è progettato per automatizzare…
InnovazioneIl confine tra Cina e Vietnam avrà presto nuovi “dipendenti” che non hanno bisogno di dormire, mangiare o fare turni. L’azienda cinese UBTech Robotics ha ricevuto un contratto da 264 milioni di yuan (circa 37…
CulturaLa cultura hacker è una materia affascinante. E’ una ricca miniera di stravaganti innovazioni, genialità ed intuito. Di personaggi bizzarri, di umorismo fatalista, di meme, ma soprattutto cultura, ingegneria e scienza. Ma mentre Linux ha…
CybercrimeAll’interno di un forum underground chiuso, frequentato da operatori malware e broker di accesso iniziale, è comparso un annuncio che ha attirato l’attenzione della comunità di cyber threat intelligence. Il post promuove “NtKiller”, una presunta…