Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Moses-Staff, cifrano i dati senza possibilità di riscatto.

Redazione RHC : 16 Novembre 2021 17:22

Moses Staff, è un gruppo di hacktivisti motivati politicamente, sta colpendo al cuore Israele su tre direttrici così fondamentali per il paese, tanto da averci costruito il futuro di una nazione ovvero: Sicurezza informatica, Intelligence e soldi.

Chi sono


Scarica Gratuitamente Byte The Silence, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi». Così si apre la prefazione del fumetto di Massimiliano Brolli, fondatore di Red Hot Cyber, un’opera che affronta con sensibilità e realismo uno dei temi più urgenti della nostra epoca. Distribuito gratuitamente, questo fumetto nasce con l'obiettivo di sensibilizzare e informare. È uno strumento pensato per scuole, insegnanti, genitori e vittime, ma anche per chi, per qualsiasi ragione, si è ritrovato nel ruolo del bullo, affinché possa comprendere, riflettere e cambiare. Con la speranza che venga letto, condiviso e discusso, Red Hot Cyber è orgogliosa di offrire un contributo concreto per costruire una cultura digitale più consapevole, empatica e sicura.

Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]



Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


Secondo Recorded Future, gli hacker di Moses Staff hanno una caratteristica importante, usano un toolkit per crittografare i dati, ma non chiedono un riscatto, si rifiutano di negoziare, il che conferma indirettamente la motivazione politica del gruppo.

“Invece di cercare di nascondere i loro attacchi e le successive fughe di dati come trattative di ransomware fallite, Moses Staff ammette apertamente che le loro intrusioni sono motivate politicamente”

Inoltre, gli hacker del Moses Staff hanno fatto trapelare alcune informazioni sull’unità di intelligence elettronica “8200″, che fa parte del Defense Intelligence Directorate (“AMAN”) delle forze di difesa israeliane.

È interessante notare che Telegram ha già bannato il canale Moses Staff 2 volte, ma ora è di nuovo attivo e le perdite sono di dominio pubblico.

Le vittime

Gli hacktivisti hanno rubato informazioni riservate dalle reti attaccate, dopodiché hanno crittografato i file delle loro vittime senza dare la possibilità di ripristinare l’accesso o negoziare un riscatto.

“Il gruppo dichiara apertamente di attaccare le organizzazioni israeliane con l’obiettivo di causare danni facendo trapelare dati sensibili rubati e crittografando le reti delle vittime senza chiedere un riscatto. Nella lingua degli stessi aggressori, il loro obiettivo è ‘combattere la resistenza ed esporre i crimini’ dei sionisti nei territori occupati'”

hanno affermato i ricercatori della società di sicurezza informatica Check Point.

Ad oggi, 16 organizzazioni israeliane sono diventate vittime della fuga di notizie.

Gli aggressori utilizzano vulnerabilità note per compromettere i server aziendali e ottenere l’accesso iniziale. Dopo l’hacking, distribuiscono shell web personalizzate sui server attraverso le quali installano il malware.

Le modalità di attacco

Dopo aver ottenuto l’accesso alla rete dell’organizzazione attaccata, gli hacker utilizzano i movimenti laterali per distribuire ulteriormente il malware e quindi crittografare i computer utilizzando il PyDCrypt appositamente configurato.

Gli aggressori utilizzano la libreria open source DiskCryptor per crittografare i volumi e, inoltre, infettano il sistema con un bootloader che ne impedisce il caricamento senza una chiave di crittografia appropriata. L’obiettivo degli hacker è interrompere le operazioni e infliggere “danni irreversibili” alle vittime, hanno spiegato i ricercatori.

In alcuni casi, i file crittografati possono essere recuperati perché gli aggressori utilizzano un meccanismo a chiave simmetrico per generare le chiavi.

Gli specialisti di Check Point non hanno attribuito gli attacchi a nessun paese in particolare, poiché non hanno trovato prove sufficienti. Tuttavia, hanno scoperto che alcuni artefatti degli strumenti del gruppo erano stati caricati su VirusTotal dai palestinesi mesi prima del primo attacco.

Moses Staff ha una pagina Twitter e un canale Telegram per pubblicare i loro attacchi. Secondo il sito web del gruppo, ha attaccato 257 siti e rubato 34 TB di file e documenti.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Open Source nel mirino: Aumentano gli attacchi ai repositori dei pacchetti online
Di Redazione RHC - 30/07/2025

Nelle ultime settimane, diversi sviluppatori open source sono stati colpiti da attacchi di phishing, che hanno infettato con malware i pacchetti, alcuni dei quali vengono scaricati 30 milioni di volte...

World Leaks rivendica un Attacco informatico ad ACEA. Aggiornamenti tra 21 ore
Di Redazione RHC - 29/07/2025

Un attacco informatico ai danni di ACEA SpA, colosso italiano attivo nella produzione e distribuzione di elettricità, gas e servizi idrici, è stato rivendicato dai criminali informatici di W...

Zero-click exploit: la nuova frontiera invisibile degli attacchi informatici
Di Redazione RHC - 29/07/2025

Negli ultimi anni, la cybersecurity ha visto emergere minacce sempre più sofisticate, capaci di compromettere dispositivi e dati personali senza che l’utente compia alcuna azione. Tra ques...

Fire Ant all’attacco: come un bug in vCenter apre le porte all’inferno IT
Di Redazione RHC - 28/07/2025

Sygnia segnala che il vettore di attacco iniziale di Fire Ant CVE-2023-34048, sfrutta la vulnerabilità di scrittura fuori dai limiti nell’implementazione del protocollo DCERPC di vCenter S...

Obiettivo: La tua Voce! Scattered Spider mira ai VMware ESXi clonando le voci degli impiegati
Di Redazione RHC - 28/07/2025

Il gruppo Scattered Spider ha intensificato i suoi attacchi agli ambienti IT aziendali, prendendo di mira gli hypervisor VMware ESXi di aziende statunitensi nei settori della vendita al dettaglio, dei...