
Redazione RHC : 17 Settembre 2025 18:43
A Kunming, nella provincia dello Yunnan, in Cina sud-occidentale, si è svolto il Forum sulla Governance della Sicurezza dell’Intelligenza Artificiale, inserito nella Settimana Nazionale della Pubblicità sulla Sicurezza Informatica 2025.
L’evento ha offerto un’occasione di confronto sui rischi e le sfide legati all’IA, sulle misure di governance e sugli sviluppi legati alla sicurezza delle applicazioni e degli algoritmi. Ricercatori, tecnici e rappresentanti dei diversi settori hanno condiviso esperienze e risultati pratici, evidenziando come l’IA stia rivoluzionando numerosi ambiti, compreso quello della sicurezza informatica.
Alla fiera dedicata alla sicurezza, i tecnici hanno sottolineato come le grandi aziende siano ormai esposte a una vasta gamma di attacchi informatici. Le minacce spaziano da quelle più comuni, come gli attacchi alle applicazioni web, a forme più sofisticate e difficili da individuare, come le comunicazioni Trojan che crittografano interi canali prima di colpire.
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Il tecnico Zou Hong, intervenuto durante l’esposizione, ha spiegato che in passato la difesa informatica era basata principalmente su interventi manuali, con tempi di risposta lunghi e onerosi. L’introduzione dell’intelligenza artificiale ha invece permesso di strutturare sistemi di analisi più rapidi ed efficienti, grazie a modelli in grado di processare e suddividere gli avvisi di attacco su più livelli.
Zou ha illustrato un’architettura ibrida che combina modelli di dimensioni diverse per effettuare uno screening a tre livelli, capace di ridurre il rumore degli avvisi con un’efficacia superiore al 98%. Questo approccio consente di distinguere gli attacchi realmente pericolosi da quelli irrilevanti, concentrando gli sforzi sulle minacce più concrete.
Per i casi che richiedono ancora analisi manuali, l’intelligenza artificiale di grandi dimensioni può contribuire in maniera decisiva, fornendo supporto nell’individuazione e nella tracciabilità delle fonti degli attacchi. In questo modo, i processi di difesa e risposta risultano ulteriormente velocizzati.
Una volta raccolti i dati e analizzate le informazioni, i tecnici redigono rapporti dettagliati che vengono trasmessi agli organi di pubblica sicurezza e ai dipartimenti nazionali competenti. Ciò garantisce un coordinamento istituzionale e una gestione strutturata delle minacce informatiche.
Infine, i tecnici hanno richiamato l’attenzione sull’uso improprio dell’IA da parte dei criminali, che sfruttano grandi modelli per lanciare attacchi. La risposta, secondo Zou Hong, è affidarsi a un approccio speculare: utilizzare l’intelligenza artificiale per combattere l’intelligenza artificiale.
Addestrando i modelli a riconoscere frequenze e schemi degli attacchi, è possibile mobilitare i dispositivi di sicurezza per intercettarli automaticamente e garantire una difesa più solida.
Redazione
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