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Rivendicato un attacco informatico all’italiana Postel SpA da Medusa Locker. Tra 8gg la pubblicazione dei dati mentre il sito risulta irraggiungibile

Chiara Nardini : 15 Agosto 2023 22:57

La  banda criminale di Medusa ransomware, nella giornata di ferragosto, rivendica un attacco ransomware alle infrastrutture della Postel SpA sul suo Data Leak Site (DLS)

Ancora non sappiamo con precisione se tale rivendicazione sia confermata dall’azienda Postal SpA, in quanto il sito al momento risulta non disponibile e non è possibile leggere eventuali comunicati stampa.

Nel post pubblicato viene riportato un countdown ad 8 giorni, 14 ore e 13 minuti e 48 secondi, data di quando la cybergang inizierà a pubblicare i dati sul suo sito underground qualora il riscatto non sia stato pagato dall’azienda. All’interno del post viene pubblicato che il costo del riscatto è fissato a 500.000 dollari.

Come sanno i nostri lettori, la pubblicazione del countdown avviene per generare pressione nei confronti dell’azienda violata e indurla ad effettuare il pagamento del riscatto, pena la pubblicazione dei dati all’interno delle underground (seconda estorsione).

Medusa scrive nel suo blog quanto segue:

Postel SpA offers computer software for sale. The Company provides software products and management services including document management, direct marketing, and e-procurement software and related services. 

Postel operates throughout Italy, the company's head office is located at 5 Via Ricerca Scientifica, Padova, Veneto, 35127, Italy

Ed inoltre offre ulteriori modi e metodi di pagamento. Ad esempio richiede 10.000 dollari per posticipare la pubblicazione dei dati di un giorno.

Il sito di Postel risulta Offline

Nel momento mentre scriviamo, il sito di Postel – come riportavamo all’inizio dell’articolo – risulta irraggiungibile, come riportato dall’analisi svolta tramite checkhost alle ore 22:45 del 15/08/2023.

Postel è l’azienda del Gruppo Poste Italiane che opera nel settore dei servizi di gestione documentale e comunicazioni di marketing data-driven destinati a Imprese e Pubblica Amministrazione. Con la sua cultura competitiva e collaborativa, rappresenta il partner ideale per chi vuole raggiungere performance d’eccellenza. Postel è in grado di proporsi come “Global Service” per soluzioni integrate di supporto al business e per comunicazioni marketing oriented.

Samples pubblicati online e treeview completo

All’interno del post di Medusa, vengono riportati dei samples che attestano la violazione delle infrastrutture IT di Postel SpA oltre il treeview completo di tutti i file esfiltrati dalla rete dell’azienda.

Nei samples vengono riportate delle immagini afferenti a documenti di varia natura, come ad esempio documenti di identità, Attestati di idoneità fisica, email e altro ancora.

Accedendo al “file explorer” messo a disposizione di Medusa, si può intravedere che i dati che verranno pubblicati tra pochi giorni risultano critici. Rimaniamo pertanto in attesa di un comunicato da parte di Postel a riguardo per comprendere con precisione la gravità dei dati esfiltrati.

Incoerenze o potenziali errori

L’indirizzo riportato all’interno della rivendicazione da parte di Medusa riporta Postel opera in tutta Italia, la sede della società si trova in Via Ricerca Scientifica 5, Padova, Veneto, 35127, Italia che corrisponde ad una filiale di Poste Italiane.

Ma da una veloce ricerca nella cache di Google su Postel – in quanto il sito risulta irraggiungibile in questo momento – la sede centrale è a Roma, in Viale Europa 175, sede centrale di Poste Italiane.

Pertanto potrebbe essere una “incoerenza” o un errore da parte dalla cyber gang che probabilmente vedrà successivamente un commento da parte di Poste Italiane.

Agid comunica di aver notificato l’attacco alle autorità competenti

A seguito di diverse segnalazioni che si sono riversate su Twitter, come ad esempio quella di @sonoclaudio e di Christian Bernieri @prevenzione AgID ha risposto riportando con un Tweet quanto segue:

Gentile @sonoclaudio  il 15/08/2023 AgID ha individuato l'attacco e lo ha comunicato alle autorità competenti. Stiamo svolgendo le verifiche di competenza nell'ambito delle funzioni di Vigilanza ai sensi del 14 bis, comma 2, lett. i e 32 bis  del CAD.

Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti su questa vicenda che saremo lieti di pubblicarla con uno specifico articolo dando risalto alla questione.

RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono accedere utilizzare la mail crittografata del whistleblower.

Edit 16 Agosto ore 15:00: il sito di Postel che nella giornata di ieri risultava non raggiungibile ha ripreso a funzionare.

Chi sono i criminali di Medusa Locker

Il ransomware, è una tipologia di malware che viene inoculato all’interno di una organizzazione, per poter cifrare i dati e rendere indisponibili i sistemi. Una volta cifrati i dati, i criminali chiedono alla vittima il pagamento di un riscatto, da pagare in criptovalute, per poterli decifrare.

Qualora la vittima non voglia pagare il riscatto, i criminali procederanno con la doppia estorsione, ovvero la minaccia della pubblicazione di dati sensibili precedentemente esfiltrati dalle infrastrutture IT della vittima.

Per comprendere meglio il funzionamento delle organizzazioni criminali all’interno del business del ransomware as a service (RaaS), vi rimandiamo a questi articoli:

Gli attori del ransomware MedusaLocker molto spesso ottengono l’accesso ai dispositivi delle vittime attraverso configurazioni RDP (Remote Desktop Protocol) vulnerabili. Gli attori utilizzano spesso anche campagne e-mail di phishing e spam, allegando direttamente il ransomware all’e-mail, come vettori iniziali di intrusione.

MedusaLocker ransomware utilizza un file batch per eseguire lo script PowerShell invoke-ReflectivePEInjection. Questo script propaga MedusaLocker in tutta la rete modificando il valore EnableLinkedConnections all’interno del registro della macchina infetta, che quindi consente alla macchina di rilevare host e reti collegati tramite ICMP (Internet Control Message Protocol) e di rilevare l’archiviazione condivisa tramite il protocollo Server Message Block (SMB) .

MedusaLocker quindi: 

  • Riavvia il servizio LanmanWorkstation, che consente di rendere effettive le modifiche al registro; 
  • Elimina i processi di noti software di sicurezza;
  • Riavvia la macchina in modalità provvisoria per evitare il rilevamento da parte del software di sicurezza;
  • Crittografa i file delle vittime con l’algoritmo di crittografia AES-256; la chiave risultante viene quindi crittografata con una chiave pubblica RSA-2048;
  • Crittografa tutti i file tranne quelli critici per la funzionalità della macchina della vittima;
  • Stabilisce la persistenza copiando un eseguibile (svhost.exe o svhostt.exe);
  • nella directory %APPDATA%Roaming viene programmata un’attività per eseguire il ransomware ogni 15 minuti;
  • Tenta di impedire le tecniche di ripristino standard eliminando i backup locali, disabilitando le opzioni di ripristino all’avvio ed eliminando le copie shadow.

Gli attori di MedusaLocker inseriscono una richiesta di riscatto in ogni cartella contenente un file con i dati crittografati della vittima.

La nota delinea come comunicare con gli attori di MedusaLocker, in genere fornendo alle vittime uno o più indirizzi e-mail a cui gli attori possono essere raggiunti. La dimensione delle richieste di riscatto di MedusaLocker sembra variare a seconda della situazione finanziaria della vittima percepita dagli attori. 

Come proteggersi dal ransomware

Le infezioni da ransomware possono essere devastanti per un’organizzazione e il ripristino dei dati può essere un processo difficile e laborioso che richiede operatori altamente specializzati per un recupero affidabile, e anche se in assenza di un backup dei dati, sono molte le volte che il ripristino non ha avuto successo.

Infatti, si consiglia agli utenti e agli amministratori di adottare delle misure di sicurezza preventive per proteggere le proprie reti dalle infezioni da ransomware e sono in ordine di complessità:

  • Formare il personale attraverso corsi di Awareness;
  • Utilizzare un piano di backup e ripristino dei dati per tutte le informazioni critiche. Eseguire e testare backup regolari per limitare l’impatto della perdita di dati o del sistema e per accelerare il processo di ripristino. Da tenere presente che anche i backup connessi alla rete possono essere influenzati dal ransomware. I backup critici devono essere isolati dalla rete per una protezione ottimale;
  • Mantenere il sistema operativo e tutto il software sempre aggiornato con le patch più recenti. Le applicazioni ei sistemi operativi vulnerabili sono l’obiettivo della maggior parte degli attacchi. Garantire che questi siano corretti con gli ultimi aggiornamenti riduce notevolmente il numero di punti di ingresso sfruttabili a disposizione di un utente malintenzionato;
  • Mantenere aggiornato il software antivirus ed eseguire la scansione di tutto il software scaricato da Internet prima dell’esecuzione;
  • Limitare la capacità degli utenti (autorizzazioni) di installare ed eseguire applicazioni software indesiderate e applicare il principio del “privilegio minimo” a tutti i sistemi e servizi. La limitazione di questi privilegi può impedire l’esecuzione del malware o limitarne la capacità di diffondersi attraverso la rete;
  • Evitare di abilitare le macro dagli allegati di posta elettronicaSe un utente apre l’allegato e abilita le macro, il codice incorporato eseguirà il malware sul computer;
  • Non seguire i collegamenti Web non richiesti nelle e-mail;
  • Esporre le connessione Remote Desktop Protocol (RDP) mai direttamente su internet. Qualora si ha necessità di un accesso da internet, il tutto deve essere mediato da una VPN;
  • Implementare sistemi di Intrusion Prevention System (IPS) e Web Application Firewall (WAF) come protezione perimetrale a ridosso dei servizi esposti su internet.
  • Implementare una piattaforma di sicurezza XDR, nativamente automatizzata, possibilmente supportata da un servizio MDR 24 ore su 24, 7 giorni su 7, consentendo di raggiungere una protezione e una visibilità completa ed efficace su endpoint, utenti, reti e applicazioni, indipendentemente dalle risorse, dalle dimensioni del team o dalle competenze, fornendo altresì rilevamento, correlazione, analisi e risposta automatizzate.

Sia gli individui che le organizzazioni sono scoraggiati dal pagare il riscatto, in quanto anche dopo il pagamento le cyber gang possono non rilasciare la chiave di decrittazione oppure le operazioni di ripristino possono subire degli errori e delle inconsistenze.

La sicurezza informatica è una cosa seria e oggi può minare profondamente il business di una azienda.

Oggi occorre cambiare immediatamente mentalità e pensare alla cybersecurity come una parte integrante del business e non pensarci solo dopo che è avvenuto un incidente di sicurezza informatica.

Chiara Nardini
Esperta di Cyber Threat intelligence e di cybersecurity awareness, blogger per passione e ricercatrice di sicurezza informatica. Crede che si possa combattere il cybercrime solo conoscendo le minacce informatiche attraverso una costante attività di "lesson learned" e di divulgazione. Analista di punta per quello che concerne gli incidenti di sicurezza informatica del comparto Italia.