Scoperte Vulnerabilità Critiche: il CISA avverte. Hacker Cinesi Attaccano Utilizzando Problemi in Prodotti Ivanti
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Scoperte Vulnerabilità Critiche: il CISA avverte. Hacker Cinesi Attaccano Utilizzando Problemi in Prodotti Ivanti

Scoperte Vulnerabilità Critiche: il CISA avverte. Hacker Cinesi Attaccano Utilizzando Problemi in Prodotti Ivanti

Redazione RHC  7 Aprile 2024 10:10

La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) e diverse altre importanti organizzazioni globali hanno emesso un altro avvertimento sulle vulnerabilità critiche nei prodotti del colosso IT Ivanti.

Secondo gli esperti, questi problemi, monitorati come CVE-2023-46805CVE-2024-21887 e CVE-2024-21893, sono ampiamente utilizzati dalle agenzie governative di tutto il mondo.

Secondo un rapporto pubblicato dalla società di ricerca Mandiant di proprietà di Google, diversi gruppi di hacker cinesi, tra cui Volt Typhoon, stanno sfruttando attivamente questi bug. A tali attacchi si sono uniti anche hacker che perseguivano obiettivi finanziari.


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In precedenza venivano segnalate solo campagne di spionaggio informatico.

I ricercatori Mandiant riferiscono che nel febbraio 2024 hanno iniziato a monitorare le attività di un gruppo ritenuto associato a Volt Typhoon. Questo gruppo si sovrappone anche a TAG-87 e BRONZE SILHOUETTE ed è attivo nei settori dell’energia e della difesa negli Stati Uniti.

Così, oltre a Volt Typhoon, sono state scoperte altre quattro bande cinesi che sfruttavano i bug di Ivanti.

I criminali informatici con motivazioni finanziarie utilizzano principalmente i CVE-2023-46805 e CVE-2024-21887 per condurre operazioni come il mining nascosto di criptovalute. Tuttavia, solo uno dei gruppi, chiamato UNC5221, sfruttava CVE-2023-46805 e CVE-2024-21887 anche prima della loro divulgazione.

Mandiant ha sottolineato di non aver registrato un singolo caso in cui Volt Typhoon sia riuscito a compromettere con successo le soluzioni Ivanti Connect Secure. L’attività di questo gruppo è iniziata nel dicembre 2023 con attacchi a Citrix Netscaler ADC, solo successivamente sono passati ai dispositivi Ivanti.

I restanti hacker, in caso di hacking riuscito, hanno utilizzato vari malware, tra cui le famiglie TERRIBLETEA, PHANTOMNET, TONERJAM, SPAWNSNAIL e SPAWNMOLE. Spesso si sono rivolti agli strumenti Microsoft e VMware per analizzare più a fondo i sistemi interni.

Le patch per tutte e tre le vulnerabilità sono già disponibili. Il rapporto di Mandiant arriva il giorno dopo che l’amministratore delegato di Ivanti ha promesso una serie di modifiche alle operazioni dell’azienda in risposta a una serie di incidenti di alto profilo che hanno colpito le agenzie governative di tutto il mondo.

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