
Il 26 settembre 2024 sono state divulgate quattro vulnerabilità (secondo RedHat di livello
“Important” più che critiche) relative a CUPS – Common Unix Printing System, usato per la
gestione di stampanti su UNIX e Linux, scoperte e riportate da Simone “EvilSocket”
Margaritelli.
Queste vulnerabilità, identificate come CVE-2024-47076, CVE-2024-47175,
CVE-2024-47176, CVE-2024-47177, permettono ad un attaccante remoto non autenticato
di eseguire codice arbitrario sui dispositivi vulnerabili, sfruttando componenti come
libcupsfilters, libppd, cups-browsed e foomatic-rip.
CUPS, un sistema di stampa basato su IPP (Internet Printing Protocol), consente la
gestione di stampanti locali e remote. Rispetto ai recenti findings, i suoi meccanismi di
gestione delle richieste IPP e dei file PPD espongono vulnerabilità che, se sfruttate,
permettono agli attaccanti di manipolare le stampanti e inviare comandi prendendo il
controllo dei servers.
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Le vulnerabilità scoperte sono le seguenti:
Queste vulnerabilità, unite, permettono a un attaccante di inviare pacchetti IPP malevoli, modificando gli URL delle stampanti con collegamenti controllati. Una volta avviata la stampa, l’attaccante può eseguire codice arbitrario sul sistema target. Dato che CUPS è abilitato per impostazione predefinita e ascolta sulla porta UDP 631, molti sistemi potrebbero essere esposti se questa porta è accessibile pubblicamente.
Secondo una rapida ricerca condotta da Tenable su Shodan, ci sono circa 75.000 host pubblicamente esposti su internet, aumentando il rischio di exploit su larga scala. Questo rende le vulnerabilità un problema grave, anche se non viene considerata al livello di altre minacce storiche come Log4Shell.
In attesa di patch ufficiali, è possibile mitigare i rischi seguendo alcune best practice:
Per verificare se il servizio cups-browsed è attivo (dato che, ad esempio, il servizio non è presente di default su RedHat), si può eseguire il seguente comando tramite CLI:
< sudo systemctl status cups-browsed >
Le vulnerabilità che affliggono CUPS rappresentano una minaccia significativa per i sistemi Linux e UNIX, soprattutto se esposti pubblicamente. Sebbene al momento non ci siano exploit attivi conosciuti, la disponibilità di dettagli tecnici e PoC (Proof of Concept) suggerisce fortemente che emergere presto exploit. Risulta quindi fondamentale che si adottino immediatamente misure preventive per proteggere i vari ambienti.
Per eventuali approfondimenti, postiamo il link al blog-post di EvilSocket del writeup delle vulnerabilità:
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