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Tag: credenziali rubate

La password più usata nel 2025? E’ ancora “123456”! L’umanità non impara mai

Nel 2025, gli utenti fanno ancora molto affidamento sulle password di base per proteggere i propri account. Uno studio di Comparitech, basato sull’analisi di oltre 2 miliardi di password reali trapelate su forum dedicati alle violazioni dei dati nel corso di un anno, ha rilevato che le password più comuni sono rimaste invariate per molti anni: “123456“, “admin” e “password” rimangono le scelte principali. Gli analisti dell’azienda hanno stilato una classifica delle 100 password più comuni. La top ten è dominata da sequenze numeriche familiari: “123456“, “12345678“, “123456789” e poi “admin”, “1234”, “Aa123456”, “12345”, “password”, “123” e “1234567890”. La variante più popolare,

Addio al malware! Nel 2025 i criminal hacker entrano con account legittimi per restare invisibili

Un report di FortiGuard relativo alla prima metà del 2025 mostra che gli aggressori motivati economicamente stanno rinunciando sempre più a exploit e malware sofisticati. Invece di implementare strumenti utilizzano account validi e strumenti di accesso remoto legittimi per penetrare nelle reti aziendali senza essere rilevati. Questo approccio si è dimostrato non solo più semplice ed economico, ma anche significativamente più efficace: gli attacchi che utilizzano password rubate sfuggono sempre più spesso al rilevamento. Gli esperti riferiscono che nei primi sei mesi dell’anno hanno indagato su decine di incidenti in diversi settori, dalla produzione alla finanza e alle telecomunicazioni. L’analisi di questi

16 miliardi di credenziali rubate da Apple, Meta e Google in vendita per 121.000 dollari

Il team di Darklab, la community di esperti di threat intelligence di Red Hot Cyber, ha individuato un annuncio sul marketplace del dark web “Tor Amazon”, l’analogo criminale del celebre e-commerce nel clear web. L’inserzione mette in vendita un archivio senza precedenti: 16 miliardi di credenziali compromesse provenienti da piattaforme di primo piano come Apple, Facebook, Google, Binance, Coinbase e molte altre. L’offerta, proposta al prezzo di 1 Bitcoin (circa 121.000 dollari), rappresenta una delle raccolte di dati più vaste e diversificate mai apparse nei circuiti underground. Origine e natura del leak Secondo l’analisi di Darklab, il pacchetto non deriva da un

60 Gems Dannose su RubyGems: Furto di Credenziali con Typosquatting

È stato scoperto che RubyGems conteneva 60 pacchetti dannosi che si spacciavano per strumenti innocui per l’automazione di social network, blog e servizi di messaggistica. I codici malevoli rubavano le credenziali degli utenti e sono state scaricate più di 275.000 volte da marzo 2023. Gli esperti di Socket, che hanno individuato la campagna, riferiscono che i pacchetti erano rivolti principalmente agli utenti sudcoreani che utilizzano strumenti di automazione per lavorare con TikTok, X, Telegram, Naver, WordPress, Kakao e così via. L’elenco completo dei pacchetti dannosi è disponibile nel rapporto Socket. Di seguito sono riportati esempi di typosquatting utilizzati dagli aggressori. Il malware

Un Criminal Hacker vende gli accessi ai server della Roche nelle underground

Un recente post comparso in un forum underground ha attirato l’attenzione degli esperti di sicurezza informatica. Un utente ha dichiarato di aver venduto accesso amministrativo di Roche, colosso farmaceutico con oltre 100mila dipendenti e un fatturato di circa 69,7 miliardi di dollari. Il messaggio, corredato dal logo dell’azienda e da link a siti informativi pubblici, è stato presentato come una sorta di “trofeo” condiviso all’interno della community criminale. È probabile che l’intento sia stato quello di guadagnare credibilità presso altri utenti e attirare potenziali acquirenti interessati ad accessi di alto valore. Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o testo tratti da fonti pubblicamente

Nike sotto Tiro! In vendita l’accesso alle infrastrutture IT da Un Initial Access Broker

Un Initial Access Broker mette in vendita accesso ai server di Nike USA in un celebre forum underground. Un post apparso recentemente su un forum del dark web ha sollevato nuove preoccupazioni in merito alla sicurezza delle grandi aziende internazionali. Un Initial Access Broker (IAB), ovvero un attore specializzato nella compromissione e nella rivendita di accessi a reti aziendali, ha dichiarato di avere a disposizione credenziali o punti di ingresso validi per i sistemi di Nike USA oppure, di un suo fornitore di terze parti. Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o testo tratti da fonti pubblicamente accessibili. Le informazioni fornite hanno esclusivamente

Clicchi sui link degli SMS? Ecco 4,2 milioni di motivi per non farlo

Proofpoint ha pubblicato il secondo volume del suo studio annuale “Human Factor 2025” , incentrato sul phishing e sugli attacchi basati su URL. L’analisi dei dati da maggio 2024 a maggio 2025 mostra che gli aggressori utilizzano sempre più spesso il social engineering in combinazione con i link, che sono diventati il principale vettore per attaccare gli utenti. Secondo le statistiche, i link sono stati riscontrati quattro volte più spesso degli allegati con contenuti dannosi. Oltre il 55% degli SMS con tracce di phishing conteneva un URL e il numero di campagne con la tecnica ClickFix è aumentato di quasi il 400%

Dopo NPM, ora è il turno di PyPI: Fate attenzione utenti Python a questa nuova campagna di phishing

I responsabili del Python Package Index (PyPI) hanno emesso un avviso su una campagna di phishing rivolta agli utenti. Gli aggressori mirano a reindirizzare le vittime verso siti falsi camuffati da PyPI e a rubare le loro credenziali. Gli aggressori avrebbero inviato email con oggetto “[PyPI] Verifica email” provenienti da noreply@pypj[.]org. In altre parole, il dominio imita pypi.org e la lettera “j” sostituisce la “i”. “Non si tratta di una violazione della sicurezza di PyPI in sé, ma piuttosto di un tentativo di phishing e di abuso della fiducia che gli utenti ripongono in PyPI”, scrive Mike Fiedler, amministratore di PyPI. Le

Attacco alla supply chain: milioni di progetti a rischio per la violazione di una libreria JavaScript

La compromissione di una libreria JavaScript ampiamente utilizzata ha messo a rischio milioni di progetti in tutto il mondo. Il pacchetto in questione è un componente fondamentale, ma passato inosservato, dell’ecosistema Node.js per anni. È proprio questa utility leggera per il controllo dei tipi e la convalida dei valori ad essere diventata l’ultima vittima di un attacco alla supply chain, e questa volta le conseguenze sono particolarmente devastanti. L’incidente è iniziato con una campagna di phishing in cui gli aggressori hanno rubato le credenziali degli sviluppatori per pubblicare pacchetti su NPM. Dopo aver ottenuto l’accesso, hanno silenziosamente cambiato i proprietari del progetto

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