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Tag: furto dati

Allarme: migliaia di siti italiani a rischio! 526.000 siti e 6.500 db in vendita nel Darkweb

Un nuovo post sul dark web offre l’accesso completo a migliaia di server e database MySQL appartenenti a provider italiani di hosting condiviso. Nelle ultime ore è apparso su un forum underground un nuovo thread dal titolo inequivocabile: “Italin hosting service sites – 9 more 40 servers – 526193 site’s backup – 4631 hosting customer – 6546 MySQL db’s”. Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o testo tratti da fonti pubblicamente accessibili. Le informazioni fornite hanno esclusivamente finalità di intelligence sulle minacce e di sensibilizzazione sui rischi di cybersecurity. Red Hot Cyber condanna qualsiasi accesso non autorizzato, diffusione impropria o utilizzo illecito di

I Bambini proprio no! 8000 dati personali di bambini di un asilo a rischio pubblicazione

Un gruppo di hacker criminali che si fa chiamare Radiant ha rivendicato il furto dei dati personali di oltre 8.000 bambini iscritti agli asili gestiti da Kido International, società con sede a Londra. La notizia è stata diffusa questa settimana attraverso un portale del dark web riconducibile al gruppo. Gli autori dell’attacco hanno pubblicato come prova i dati di 10 minori che frequenterebbero uno dei 18 istituti Kido nell’area metropolitana di Londra. Le informazioni divulgate includono nomi, fotografie, indirizzi e recapiti familiari. Radiant ha annunciato l’intenzione di rilasciare ulteriori dati: 30 profili di bambini e 100 di dipendenti. Il gruppo ha dichiarato,

Maxi leak su DarkForums: 196 siti italiani esposti con credenziali FTP in chiaro

Il 20 settembre 2025 alle 23:52 è comparso su DarkForums un thread dal titolo “FRESH FTP LEAK”, pubblicato dall’utente Hackfut. Il materiale esporrebbe accessi a server FTP distribuiti in diversi Paesi, tra cui Italia, Paesi Bassi, Filippine, Perù, Cile, Australia e Lettonia. I target comprendono aziende, scuole, strutture ricettive, siti di eventi, e-commerce e media. Il contenuto del dump consiste in hostname/FTP domains, username e password in chiaro. Purtroppo la cosa che risulta critica per il nostro paese è il numero importante di domini italiani presenti all’interno della collection, resa disponibile in forma gratuita agli utenti del forum underground. L’impatto per l’Italia Dall’analisi del sample offerto da Hackfut

RHC intervista ShinyHunters: “I sistemi si riparano, le persone restano vulnerabili!”

ShinyHunters è un gruppo noto per il coinvolgimento in diversi attacchi informatici di alto profilo. Formatosi intorno al 2020, il gruppo ha guadagnato notorietà attraverso una serie di attacchi mirati a varie aziende, che hanno portato al furto e alla vendita di grandi quantità di dati sensibili. ShinyHunters è stato collegato a violazioni di sicurezza che hanno coinvolto aziende come Microsoft, Banco Santander, Ticketmaster e molte altre. Questi dati venivano spesso venduti su forum del dark web, come ad esempio il vecchio BreachForums, che è stato per un periodo gestito da ShinyHunters. Recentemente il gruppo ha guadagnato grande notorietà dopo la massiccia violazione di dati ai danni

Nuovi ricatti: se non paghi, daremo tutti i tuoi dati in pasto alle intelligenze artificiali!

Il gruppo di hacker LunaLock ha aggiunto un nuovo elemento al classico schema di estorsione, facendo leva sui timori di artisti e clienti. Il 30 agosto, sul sito web Artists&Clients, che mette in contatto illustratori indipendenti con i clienti, è apparso un messaggio: gli aggressori hanno segnalato il furto e la crittografia di tutti i dati della risorsa. Gli hacker hanno promesso di pubblicare il codice sorgente del sito e le informazioni personali degli utenti nelle darknet se il proprietario non avesse pagato 50.000 dollari in criptovaluta. Ma la principale leva di pressione era la prospettiva di trasferire le opere e le

Dark web e hotel italiani: rubati documenti con credenziali lecite di una piattaforma cloud

A cura di Luca Stivali, Roland Kapidani e Silvia Felici. Negli ultimi giorni si è acceso un dibattito attorno alla fuga di dati che ha coinvolto numerose strutture alberghiere italiane. Ne abbiamo già parlato su Red Hot Cyber, ma le evoluzioni non si sono fatte attendere. Dopo la pubblicazione del nostro articolo, la redazione è stata contattata da un servizio IT di una delle strutture colpite: da quel confronto sono emerse conferme importanti e nuove informazioni che ci hanno permesso di condurre attività di Cyber Threat Intelligence (CTI) e di ricostruire meglio la dinamica degli eventi. Non un problema dei singoli hotel,

Dark web e hotel italiani: ecco cosa ci ha rivelato MyDocs sui documenti rubati

A cura di Luca Stivali e Roland Kapidani. Nel giro di dieci giorni un nickname mai visto prima, mydocs, ha inondato un dark forum con una serie di thread tutti uguali: stesso template, stessa call-to-action su Telegram, stessi sample in alta risoluzione. Cambiano solo i nomi degli hotel. La geografia delle vittime è sorprendentemente estesa: da Milano a Roma, passando per Rimini, Bardonecchia, Montecatini, Venezia e Ischia, fino a Palma di Maiorca. Ed è proprio quest’ultimo caso, quello di Maiorca, che introduce un dettaglio critico — l’esplicita menzione di un ‘private cloud bucket’ — che ha acceso il nostro campanello d’allarme sull’esistenza

Google Hackerata dalla cybergang ShinyHunters. Rubate informazione dal database dei clienti

Nessun colosso dell’informatica può considerarsi al sicuro dalle minacce del cybercrime. Su Red Hot Cyber abbiamo avuto modo di constatare questo tipo di problematiche. Ad esempio, grosse società come Microsoft e Apple sono state prese di mira, e recentemente è toccato a Google, che sta gestendo la risposta alla minaccia del ransomware. Una recente violazione di uno dei database di Google ha portato al furto dei dati di alcuni clienti, come è stato confermato dalla stessa società. In un post sul blog pubblicato martedì sera, Google Threat Intelligence Group ha affermato che un database Salesforce, utilizzato per archiviare informazioni di contatto e

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