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Tag: Hacktivismo

NoName057(16) avvia la quarta Giornata di Attacchi DDoS. Qualcuno giù, Leonardo senza problemi

Gli hacker di NoName057(16) continuano i loro attacchi di Distributed Denial-of-Service (DDoS) contro gli obiettivi italiani. Molti dei loro canali Telegram sono stati eliminati negli scorsi giorni, sinonimo che la moderazione del social network di Durov sta iniziando a portare i miglioramenti decantati. Oggi gli obiettivi rivendicati in un post sul nuovo canale Telegram sono i seguenti: Mentre altri siti risentono delle connessioni anomale, il sito di Leonardo è perfettamente raggiungibile. Sinonimo che l’azienda ha tutte le mitigazioni del caso attive per poter reagire ad attacchi come quelli sferrati dal progetto DDoSia. Ricordiamo sempre che gli attacchi DDoS non arrecano danni ai sistemi, ma per

NoName057(16) rivendica un nuovo giorno di attacchi DDoS alle infrastrutture Italiane

Gli hacker di NoName057(16) continuano a colpire obiettivi italiani attraverso attacchi di Distributed Denial-of-Service (DDoS). Questo avviene mentre un’altra “guerra” è stata sferrata da Telegram contro gli Hacktivisti costretti a ricreare i loro canali dopo le cancellazioni dei moderatori del messenger. Nello specifico oggi, dopo un’altra cancellazione del gruppo Telegram in lingua Russa, avviano altre raffiche di DDoS su obiettivi italiani. Alcuni di questi abbiamo visto collassare in altri episodi simili. Questa volta nel gruppo del progetto DDoSia gli hacktivisti riportano: NoName057(16) è un gruppo di hacker che si è dichiarato a marzo del 2022 a supporto della Federazione Russa. Hanno rivendicato la responsabilità di attacchi informatici a

NoName057(16) Cancellato da Telegram! Ma subito il “Reborn” Con Attacchi DDoS All’Italia!

I canali Telegram degli hacker filorussi di NoName057(16) sono stati eliminati da telegram. Ma subito gli attivisti ricreano nuovi canali marchiati con il suffisso “reborn“. Ma non è tutto, nei loro primi post sui nuovi canali, pubblicano un nuovo attacco ad infrastrutture italiane con attacchi di Distributed Denial-of-Service (DDoS) frutto del progetto DDoSia da loro coordinato. NoName057(16) è un gruppo di hacker che si è dichiarato a marzo del 2022 a supporto della Federazione Russa. Hanno rivendicato la responsabilità di attacchi informatici a paesi come l’Ucraina, gli Stati Uniti e altri vari paesi europei. Di seguito viene riportato il messaggio presente nel post di oggi sul loro nuovo canale

Gli hacker filorussi di NoName057(16) aprono un canale Telegram in italiano

Nella giornata odierna, il gruppo di hacker filorussi NoName057(16) ha lanciato un nuovo canale Telegram in lingua italiana. Il canale ha già visto la pubblicazione di diversi post riguardanti notizie politiche italiane, selezionate dal gruppo come esempi di presunta ostilità nei confronti della Russia. Questa nuova iniziativa segna un’espansione della loro campagna di propaganda, puntando direttamente al pubblico italiano. Da tempo attivi nel panorama del cyber-attivismo, NoName057(16) si è distinto per una serie di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) rivolti contro siti governativi, istituzionali e aziende private dei Paesi ritenuti ostili alla Russia. L’apertura di un canale Telegram in italiano suggerisce

Gli Attacchi Pro-Palestina da parte del gruppo DXploit continuano a colpire l’Italia

Nel loro ultimo post sul canale Telegram “Pro-Palestine Hackers”, il gruppo DXPLOIT – parte di una rete più ampia di hacker a sostegno della causa palestinese – afferma di aver preso di mira due siti italiani, portandoli al blocco. Questo episodio sottolinea come ancora una volta le tensioni internazionali che si riflettano sempre più nel cyberspazio, colpendo aziende locali che, sebbene lontane dai conflitti geopolitici, diventano bersagli simbolici in questa nuova forma di protesta digitale. L’immagine mostra un post di un canale Telegram denominato “Pro-Palestine Hackers” con oltre 5.200 iscritti. Il messaggio, datato 3 febbraio, annuncia che il sito web di Granda

Bombe Digitali: Crescono del 45% gli attacchi DDoS globali nel 2024

Nel 2024, secondo un rapporto StormWall fornito da Forbes , la Russia si è classificata all’ottavo posto tra i paesi più suscettibili agli attacchi DDoS. La percentuale di attacchi contro il Paese è stata pari al 7,3% del numero totale di attacchi a livello mondiale, lo stesso dell’anno scorso. Tuttavia, nel 2023, la Russia era al settimo posto nella classifica. I primi tre paesi più attaccati sono rimasti invariati: Stati Uniti, Cina e India. La Russia ha preceduto anche Gran Bretagna, Germania, Francia ed Emirati Arabi Uniti. Il 2024 ha visto un’impennata degli attacchi, in crescita del 45% su base annua, e un raddoppio della

Attacco DDoS al Ministero della Difesa e Deface al Museo Di Acerbo: l’azione di PPHM e DXPLOIT in Italia

Il 26 gennaio 2025, il Ministero della Difesa italiano è stato bersaglio di un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) da parte del Pro-Palestine Hackers Movement (PPHM), un gruppo di hacktivisti noto per colpire istituzioni governative e siti occidentali. L’attacco, rivendicato dal gruppo su Telegram, è stato attribuito a l collettivo noto come “Mr Hamza”. La schermata condivisa dal gruppo mostra il sito www.difesa.it non accessibile, con l’errore “Ce site est inaccessible”, suggerendo il sovraccarico del server dovuto all’attacco oltre al linkare il checkhost. Gli attacchi DDoS non alterano i contenuti di un sito, ma ne impediscono l’accesso saturando le risorse del

DDoS e cyberwar: il grande bluff mediatico smascherato dagli esperti

Negli ultimi anni, il termine “cyberwar” è entrato prepotentemente nel lessico quotidiano. Titoli sensazionalistici, analisi geopolitiche e conferenze sulla sicurezza informatica ci dipingono uno scenario inquietante: nazioni che si combattono nell’ombra con attacchi digitali, minacce che mettono in ginocchio infrastrutture critiche e hacker che diventano i nuovi soldati in un campo di battaglia virtuale. Ma guardando da vicino questa “cyberwar”, spesso ci troviamo davanti a qualcosa che ha più del teatro che della guerra. Gli attacchi all’Italia Negli ultimi mesi, l’Italia è stata bersaglio di una serie di attacchi informatici provenienti da gruppi hacker russi. Tra questi spicca Noname057(16), un collettivo noto

5,6 Tbit/s! La Botnet Mirai da 13.000 Dispositivi Firma il Più Grande DDoS di Sempre

Gli specialisti di Cloudflare hanno parlato del più grande attacco DDoS mai realizzato finora, la cui potenza ha raggiunto i 5,6 Tbit/s. L’attacco è stato effettuato utilizzando la botnet Mirai, che comprende 13.000 dispositivi hackerati. L’attacco UDP è avvenuto il 29 ottobre 2024 ed era rivolto a un fornitore di servizi Internet senza nome nell’Asia orientale. Utilizzando la tecnica del DDoS gli aggressori hanno cercato di mettere offline i servizi del bersaglio. Secondo Cloudflare l’attacco è durato solo 80 secondi, non ha avuto praticamente alcun impatto sull’azienda vittima e non ha generato alcun allarme, poiché l’incidente è stato rilevato e risolto offline.

Una Sola Richiesta API ChatGPT può Scatenare un Attacco DDoS: La Scoperta Shock di Benjamin Flesch

Su GitHub di Microsoft è stato pubblicato un articolo dello specialista in sicurezza informatica Benjamin Flesch il quale afferma che è possibile utilizzare una sola richiesta HTTP all’API ChatGPT per un attacco DDoS al sito di destinazione. L’attacco proverrà dal crawler ChatGPT (vale a dire ChatGPT-User). Flesh scrive che l’attacco non è particolarmente potente, ma rappresenta comunque una minaccia e indica un chiaro errore di calcolo da parte degli sviluppatori di OpenAI. Pertanto, solo una richiesta API può essere “overclockata” fino a 20-5.000 o più richieste al sito web della vittima al secondo. “L’API ChatGPT presenta un grave difetto nel modo in cui gestisce le richieste

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