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Tag: indipendenza tecnologica

La Cina lancia UBIOS. Il primo standard nazionale per firmware di sistema

Il Global Computing Consortium (GCC) ha annunciato ufficialmente, il 21 ottobre, il rilascio dello standard di gruppo “Uniform Basic Input/Output System (UBIOS) Infrastructure Specification” (T/GCC 3007-2025). Si tratta del primo framework firmware cinese completamente indipendente, progettato per sostenere architetture distribuite e la cooperazione tra hardware e software. L’iniziativa rappresenta un traguardo storico per la Cina, che ottiene così il suo primo standard nazionale di sistema firmware completo, standardizzato e scalabile, ponendo le basi per un ecosistema tecnologico realmente autonomo. La redazione del documento tecnico è stata curata da 13 enti e aziende, tra cui il China Electronics Standardization Institute, Huawei Technologies Co.,

La Cina sfida Intel: Loongson lancia la CPU 3C6000 completamente indipendente

Il vicedirettore generale della divisione commerciale di Loongson Technology, Wang Songyu, ha riaffermato il 18 ottobre la strategia dell’azienda di sviluppare CPU interamente indipendenti, in linea con le priorità strategiche nazionali della Cina. Secondo Wang, Loongson continuerà a seguire questa direzione senza lasciarsi condizionare dalle sanzioni estere, sottolineando come l’autonomia tecnologica rappresenti oggi una necessità per il Paese. Tra i dieci principali risultati scientifici e tecnologici menzionati nel rapporto del 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, diverse iniziative hanno adottato o integrato i processori Loongson, smentendo il vecchio preconcetto secondo cui “maggiore indipendenza significa minore efficienza”. Crescita nel mercato ICT e

Il Sogno Tecnologico di Xi Jinping: La Cina Frena la Corsa all’Autonomia Tecnologica?

Il sogno tecnologico di Xi Jinping di rendere la Cina una superpotenza tecnologica autonoma sta affrontando dei problemi. Nonostante i massicci investimenti e le ambizioni politiche, la Cina sta lottando per ridurre la dipendenza dalle tecnologie occidentali, mentre le tensioni internazionali e le sanzioni mettono sotto pressione il settore tech del Paese. Questo scenario complesso ha rallentato i progressi, creando preoccupazioni tra gli esperti cinesi che temono un indebolimento della competitività globale e una perdita di innovazione. L’ambizione di Xi Jinping si basa sull’idea di un’industria tecnologica autosufficiente, capace di resistere alle sanzioni straniere e alimentare una crescita economica interna. Tuttavia, l’obiettivo

Le sanzioni hanno portato il loro effetto. Addio Intel, AMD e Windows. Ora la Cina fa da sola!

La Cina sta gradualmente eliminando l’uso dei chip Intel e AMD, del sistema operativo Windows e dei database stranieri, a favore di alternative nazionali. I requisiti riguardano principalmente computer e server di proprietà di enti governativi. Per attuare il piano nel prossimo futuro, le autorità di regolamentazione hanno già introdotto nuove regole sugli appalti. Secondo i nuovi requisiti, tutte le organizzazioni al di sopra del livello parrocchiale sono tenute a dare la preferenza a processori, sistemi operativi e cloud storage “sicuri e affidabili”. Alla fine di dicembre il Ministero dell’Industria cinese ha pubblicato tre elenchi di prodotti consigliati in queste categorie, che comprendevano esclusivamente aziende cinesi. I requisiti per

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