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Tag: Malware

Arriva PromptLock. Il primo Ransomware con Intelligenza Artificiale per Windows e Linux

Finalmente (detto metaforicamente), ci siamo arrivati. Gli esperti di ESET hanno segnalato il primo programma ransomware in cui l’intelligenza artificiale gioca un ruolo chiave. Il nuovo campione è stato chiamato PromptLock. È scritto in Go e utilizza il modello locale gpt-oss:20b di OpenAI tramite l’interfaccia Ollama per generare script Lua dannosi in tempo reale. Gli script vengono eseguiti direttamente sul dispositivo e consentono al programma di elencare i file sul disco, analizzarne il contenuto, scaricare i dati selezionati e crittografarli. Il codice funziona in egual modo su Windows, Linux e macOS, il che rende la minaccia multipiattaforma. Secondo l’idea dell’autore, il malware

Perché il Task Scheduler è diventato il peggior incubo dei team di sicurezza

Negli ultimi dodici mesi, gli esperti di sicurezza hanno notato un incremento degli attaccanti che utilizzano le funzionalità di pianificazione di Windows, previste per la gestione sistemistica, al fine di stabilizzare la loro presenza all’interno di sistemi già stati violati. All’interno dei processi di Task Scheduler vengono integrati comandi dannosi che si attivano in concomitanza con l’avvio, l’accesso o a intervalli di tempo prestabiliti, permettendo agli aggressori di acquisire un accesso occulto e persistente, in grado di eludere con frequenza i sistemi di rilevamento standard. A differenza dei rootkit elaborati o degli exploit zero-day, queste tecniche sfruttano le funzionalità integrate del sistema,

RapperBot, la botnet DDoS è stata smantellata e arrestato il presunto sviluppatore

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha incriminato il presunto sviluppatore e amministratore della botnet DDoS RapperBot, concessa in leasing a criminali informatici. La botnet stessa è stata sequestrata dalle forze dell’ordine all’inizio di agosto nell’ambito dell’operazione PowerOff. RapperBot (noto anche come Eleven Eleven e CowBot) è stato scoperto per la prima volta dagli analisti di Fortinet nell’agosto 2021. All’epoca, si segnalava che la botnet basata su Mirai era attiva da maggio 2021 e aveva infettato decine di migliaia di videoregistratori digitali (DVR) e router. La potenza degli attacchi DDoS effettuati con il suo ausilio variava da 2 a 6 Tbit/s.

Un Criminal Hacker vende gli accessi ai server della Roche nelle underground

Un recente post comparso in un forum underground ha attirato l’attenzione degli esperti di sicurezza informatica. Un utente ha dichiarato di aver venduto accesso amministrativo di Roche, colosso farmaceutico con oltre 100mila dipendenti e un fatturato di circa 69,7 miliardi di dollari. Il messaggio, corredato dal logo dell’azienda e da link a siti informativi pubblici, è stato presentato come una sorta di “trofeo” condiviso all’interno della community criminale. È probabile che l’intento sia stato quello di guadagnare credibilità presso altri utenti e attirare potenziali acquirenti interessati ad accessi di alto valore. Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o testo tratti da fonti pubblicamente

Una falsa patch per la firma digitale, diffonde malware! Attenzione alla truffa

In data odierna – avverte il Cert-AGiD – sono pervenute segnalazioni da parte di Pubbliche Amministrazioni riguardo a una campagna malevola mirata diffusa in queste ore. Email malevola L’e-mail fraudolenta, sfruttando un presunto aggiornamento urgente di un software di firma digitale, induce gli utenti a cliccare sul link presente nel corpo del messaggio con lo scopo di scaricare un file ZIP contenente un VBS malevolo. File VBS malevolo Il file VBS non adotta tecniche di offuscamento e il codice risulta commentato in italiano, suggerendo l’uso di strumenti AI da parte di un threat actor italiano o, in alternativa, il tentativo di sviare

LastPass, 1Password e Keeper sotto tiro! Rilevati diffusi bug 0day e milioni di utenti a rischio

Un esperto di sicurezza informatica ha individuato falle zero-day che coinvolgono undici noti gestori di password, mettendo a rischio potenzialmente decine di milioni di utenti per il furto di credenziali con un semplice clic malevolo. Un’innovativa strategia di attacco, conosciuta come \”DOM-based Extension Clickjacking\”, segna un avanzamento sostanziale rispetto ai metodi tradizionali di clickjacking online. La ricerca, condotta dall’esperto di sicurezza Marek Tóth, rivela che gli aggressori possono sfruttare queste vulnerabilità per rubare dati di carte di credito, informazioni personali, credenziali di accesso e persino codici di autenticazione a due fattori da utenti ignari. Catena di attacco di estensione basata su DOM

Microsoft Teams sempre più Nel Mirino. EncryptHub compromette reti aziendali con malware

Negli ultimi anni Microsoft Teams è diventato uno degli strumenti di collaborazione più diffusi all’interno delle aziende, trasformandosi in un canale strategico non solo per la comunicazione, ma anche per la gestione di documenti, meeting e processi operativi. Questa crescente centralità, tuttavia, non è passata inosservata ai criminali informatici, che stanno sviluppando tecniche sempre più sofisticate di attacco e ingegneria sociale proprio su questa piattaforma, con l’obiettivo di infiltrarsi nelle reti aziendali e sottrarre informazioni sensibili. La combinazione tra fiducia implicita nello strumento e l’elevato volume di comunicazioni quotidiane crea infatti un terreno fertile per campagne mirate di compromissione. Un esempio emblematico

Hai risposto su Teams al supporto IT? Complimenti! Il Trojan è nel PC con diritti superiori ai tuoi

Il team di ricerca di Trustwave SpiderLabs ha identificato una nuova ondata di attacchi EncryptHub che combinano l’errore umano e lo sfruttamento di una vulnerabilità nella Microsoft Management Console. Gli operatori si spacciano per personale di supporto, contattano il personale tramite Microsoft Teams e poi convincono il “cliente” ad aprire l’accesso remoto ed eseguire una serie di comandi, per poi distribuire il payload del bug CVE-2025-26633, nota come MSC EvilTwin. Parallelamente, il gruppo utilizza canali di distribuzione non standard, tra cui la piattaforma di supporto Brave, il che complica il filtraggio del traffico e l’analisi degli incidenti. I report riportano anche altri

È bastata una ん di troppo! Phishing che impersona Booking.com con la tecnica degli omoglifi

Gli aggressori hanno iniziato a utilizzare un trucco insolito per mascherare i link di phishing, facendoli apparire come indirizzi di Booking.com. La nuova campagna malware utilizza il carattere hiragana giapponese “ん” (U+3093). In alcuni font e interfacce, assomiglia visivamente a una barra, facendo apparire l’URL come un normale percorso sul sito, sebbene in realtà conduca a un dominio falso. Il ricercatore JAMESWT ha scoperto che nelle e-mail di phishing il collegamento si presenta così: https://admin.booking.com/hotel/hoteladmin/… ma in realtà indirizza l’utente a un indirizzo del tipo https://account.booking.comんdetailんrestric-access.www-account-booking.com/en/. Tutto ciò che precede “www-account-booking[.]com” è solo un sottodominio che imita la struttura del sito reale.

Cobalt Strike per tutti con CrossC2! Prestiamo attenzione ai server Linux sprovvisti di EDR

Il Giappone è stato colpito da una nuova ondata di attacchi informatici che hanno utilizzato CrossC2, uno strumento per estendere le funzionalità di Cobalt Strike alle piattaforme Linux e macOS. Il centro di coordinamento JPCERT/CC ha riferito che gli attacchi hanno avuto luogo tra settembre e dicembre 2024 e hanno interessato diversi paesi, tra cui il Giappone. L’analisi degli artefatti caricati su VirusTotal ha mostrato che gli aggressori hanno combinato CrossC2 con altri strumenti come PsExec, Plink e lo stesso Cobalt Strike per penetrare nell’infrastruttura di Active Directory. Cobalt Strike è stato caricato utilizzando un malware appositamente sviluppato chiamato ReadNimeLoader. CrossC2 è

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