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Tag: normative

Cina svolta storica: etichette obbligatorie sui contenuti creati con le AI

Sono entrate in vigore, a partire dal 1° settembre, una serie di standard nazionali cinesi destinati a ridefinire regole, responsabilità e controlli in settori tecnologici e di consumo sempre più strategici. L’Amministrazione Statale per la Regolamentazione del Mercato ha pubblicato disposizioni che vanno dall’identificazione dei contenuti sintetici generati dall’intelligenza artificiale fino alle norme di sicurezza per biciclette elettriche e mobili, con l’obiettivo dichiarato di tutelare i consumatori, migliorare la qualità dei prodotti e sostenere la transizione verso tecnologie a più alta efficienza energetica. Tra i provvedimenti più rilevanti spicca lo standard obbligatorio GB 45438-2025, che definisce i metodi per l’identificazione dei contenuti

Verso il GDPR 2.0 a favore del settore tech e delle PMI, ma a quale costo?

La notizia è stata anticipata da politico.eu: a partire da maggio 2025, la Commissione von der Leyen revisionerà il GDPR introducendo semplificazioni. Certo, non sarebbe male pubblicare prima le CVE del Regolamento, ma quel che è stato anticipato riguarda per lo più una generale riduzione degli adempimenti nel settore tech e nelle PMI. L’obiettivo dichiarato è quello di favorire la competitività, soprattutto nei confronti di Cina e Stati Uniti. Dopo il rapporto Draghi sul futuro della competitività europea, una rilettura degli adempimenti normativi in modo tale che non possano ostacolare l’innovazione e lo sviluppo tecnologico sembrerebbe una strada quasi obbligata. Quasi, perché

GDPR: Protezione o Illusione? Il Problema della Pseudonimizzazione

L’Art.4 comma 5 del GDPR recita quanto segue: ““pseudonimizzazione – il trattamento dei dati personali in modo tale che i dati personali non possano più essere attribuiti a un interessato specifico senza l’utilizzo di informazioni aggiuntive, a condizione che tali informazioni aggiuntive siano conservate separatamente e soggette a misure tecniche e organizzative intese a garantire che tali dati personali non siano attribuiti a una persona fisica identificata o identificabile” Negli ultimi anni, la crescente attenzione verso la protezione dei dati personali ha portato a un interesse significativo verso approcci fondamentali per garantire la privacy, specialmente in un contesto in cui le informazioni

Si volta pagina! L’UE introduce la Responsabilità Digitale sui prodotti Software Closed Source

L’Unione Europea ha approvato una nuova legislazione che amplia le norme sulla responsabilità del prodotto. Ora copre anche i prodotti digitali come software e piattaforme online. L’innovazione dovrebbe rendere più semplice per gli utenti richiedere il risarcimento dei danni causati. Il 10 ottobre 2024 il Consiglio dell’UE ha approvato la direttiva sulla responsabilità per prodotti difettosi, includendo nel suo concetto i prodotti digitali. Le uniche eccezioni sono i programmi open source. In precedenza, le regole si applicavano solo agli oggetti materiali e all’elettricità. Secondo le nuove regole, gli importatori o i rappresentanti dei produttori nell’UE saranno responsabili per i danni causati da prodotti forniti

ENISA avvia la consultazione pubblica: Guida tecnica per rafforzare le misure di cybersicurezza delle organizzazioni europee

L’Agenzia dell’Unione Europea per la Cybersecurity (ENISA) ha recentemente pubblicato una bozza di guida tecnica destinata alle organizzazioni europee per implementare le misure di sicurezza informatica previste dalla Direttiva NIS2. Questa guida, redatta in collaborazione con la Commissione Europea e il Gruppo di Cooperazione NIS, è stata rilasciata sotto forma di Regolamento di Esecuzione (UE) 2024/2690 del 17 ottobre 2024, ed è ora disponibile per la consultazione pubblica. La guida è rivolta a una vasta gamma di entità, tra cui fornitori di servizi cloud, data center, gestori di registri di domini di primo livello, reti di distribuzione di contenuti, provider di marketplace

Continuità Operativa e Sicurezza Multirischio: Come le Direttive (UE) 2022/2557 e 2022/2555 (NIS2) Proteggono le Infrastrutture Critiche dell’Europa

L’Unione Europea ha emanato due direttive chiave per rafforzare la protezione e la resilienza delle infrastrutture critiche: la Direttiva (UE) 2022/2557 e la Direttiva (UE) 2022/2555 (NIS2). Queste normative mirano entrambe a garantire la sicurezza dei soggetti essenziali per il funzionamento della società e dell’economia, ma affrontano differenti aspetti delle minacce. La Direttiva 2557, recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 134 del 4 settembre 2024 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale, si concentra sulla continuità operativa dei soggetti critici. La Direttiva 2555 (NIS2), invece, recepita con il Decreto Legislativo n. 138 del 4 settembre 2024, ha un approccio multirischio che mira

Guida alla conformità alla NIS2: Dal 18 ottobre entrerà in vigore

La scadenza si avvicina: il 18 ottobre entrerà in vigore la nuova Direttiva NIS2, una normativa che porterà cambiamenti radicali nel panorama della cybersicurezza in Europa. Le organizzazioni che non si adegueranno rischiano sanzioni salatissime, con multe che possono arrivare fino a 10 milioni di euro o il 2% del fatturato globale annuo, a seconda di quale importo sia maggiore. La domanda che tutte le aziende si pongono è: cos’è la NIS2 e come garantire di essere conformi entro la scadenza? Cos’è la Direttiva NIS2 e perché è importante? La Direttiva NIS2 (Network and Information Security) è stata introdotta dall’Unione Europea con

Digital Crime: Diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico

Il contenuto della norma Una delle condotte ritenute maggiormente pericolose per l’integrità dei sistemi informatici è quella della divulgazione di programmi informatici aventi effetti distruttivi, c.d. virus informatici. Grazie all’art. 615-quinquies c.p., introdotto dalla l. 547 del 1993, condotte di questo tipo hanno assunto per la prima volta rilevanza penale. La norma, inizialmente, sanzionava la diffusione, la comunicazione o consegna dei programmi informatici aventi per scopo o per effetto il danneggiamento di un sistema o dei dati o dei programmi  in esso contenuti; gli stessi fatti portavano alle medesime conseguenze giuridiche se ne derivava l’interruzione, totale o parziale, del sistema, ovvero l’alterazione 

Digital Crime: la detenzione e diffusione abusiva dei codici di accesso ai sistemi informatici

Art.615-quater c.p. : Chiunque al fine di procurare a sé o ad altri un profitto o di arrecare ad altri un danno, abusivamente si procura, riproduce, diffonde, comunica o consegna codici , parole chiave o altri mezzi idonei all’accesso ad un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ,o comunque fornisce indicazioni o istruzioni idonee al predetto scopo, è punito con la reclusione sino ad un anno e con la multa sino a euro 5.164. La pena è della reclusione da uno a due anni e della multa da euro 5.164 a euro 10.329 se ricorre taluna delle circostanze di

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