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Tag: remote code execution

Exploit RCE 0-day per Windows in vendita a 125.000 dollari: come proteggersi

Navigare nel dark web può rivelare annunci inquietanti e allarmanti per chi si occupa di sicurezza informatica. Recentemente, abbiamo notato un post che offre in vendita un exploit 0-day, un tipo di strumento estremamente pericoloso. L’annuncio, proveniente da un utente con il nickname “admc21”, mette in mostra un attacco di Remote Code Execution (RCE) che colpisce le versioni più recenti di Windows, tra cui Windows 10, Windows 11 e Windows Server 2022. Il prezzo richiesto è di $125.000, una cifra che sottolinea il valore di questi strumenti sul mercato nero. Ma cosa rende questi exploit così letali? Cos’è esattamente un Exploit 0-Day?

Exploit RCE 0day per WinRAR e WinZIP in vendita su exploit.in per email di phishing da urlo

In questi giorni, sul noto forum underground exploit.in, attualmente chiuso e accessibile solo su invito – sono stati messi in vendita degli exploit per una vulnerabilità di tipo 0day che colpiscono i noti software WinRAR e WinZIP. L’annuncio, pubblicato dall’utente zeroplayer, propone tali exploit tra 80.000 e 100.000 dollari. Specifica che non si tratta di un semplice 1day (cioè un exploit per una vulnerabilità già nota come CVE-2025-6218), ma di un bug sconosciuto e non ancora patchato. Cosa sono gli exploit e cosa significa “0day” Gli exploit sono strumenti o porzioni di codice che permettono di sfruttare vulnerabilità software per ottenere comportamenti

Ransomware su SAP NetWeaver: sfruttato il CVE-2025-31324 per l’esecuzione remota di codice

Un’onda d’urto tra vulnerabilità, webshell e gruppi ransomware Il 14 maggio 2025, il team di intelligence di ReliaQuest ha aggiornato la propria valutazione su una pericolosa vulnerabilità: CVE-2025-31324, una falla di tipo “unrestricted file upload” nel componente SAP NetWeaver Visual Composer, che consente l’esecuzione remota di codice (Remote Code Execution – RCE). Sebbene inizialmente classificata come una semplice “remote file inclusion”, ulteriori analisi hanno rivelato che la natura della falla era decisamente più pericolosa: chiunque, senza autenticazione, poteva caricare file JSP malevoli sul server SAP e ottenere l’accesso remoto. La piattaforma Recorded Future, in una nota pubblicata il 15 maggio, ha confermato

Asus sotto accusa! Dei bug critici in DriverHub consentono RCE con un solo clic!

Asus ha rilasciato delle patch che risolvono due vulnerabilità in Asus DriverHub. Se sfruttati con successo, questi problemi potrebbero consentire l’esecuzione remota di codice arbitrario. DriverHub è uno strumento che funziona in background e interagisce con il sito web driverhub.asus.com. È progettato per informare gli utenti sui driver che devono essere installati o aggiornati. Lo strumento utilizza il protocollo RPC e ospita un servizio locale con cui il sito può interagire tramite richieste API. Un ricercatore indipendente neozelandese, noto con il soprannome MrBruh, ha scoperto due vulnerabilità in DriverHub che possono essere utilizzate per eseguire codice arbitrario da remoto. CVE-2025-3462 (punteggio CVSS 8,4) è una vulnerabilità

Scoperta RCE sui server Meta! Accesso ai sistemi interni e 100.000 Dollari al ricercatore

Nell’ottobre 2024, il ricercatore di sicurezza informatica Ben Sadeghipour ha identificato una vulnerabilità nella piattaforma pubblicitaria di Facebook che consentiva l’esecuzione di comandi sul server interno dell’azienda. Il bug effettivamente dava il controllo completo sul server. Sadeghipour ha segnalato la vulnerabilità Meta, che ha risolto il problema in appena un’ora. Lo specialista ha ricevuto una ricompensa di 100.000 dollari nell’ambito del programma Bug Bounty. Nella sua relazione a Meta, Sadeghipour ha sottolineato che il problema richiede una soluzione immediata, poiché riguarda l’infrastruttura interna dell’azienda. Meta ha risposto prontamente e ha chiesto al ricercatore di astenersi da ulteriori test finché le soluzioni non fossero state

L’Exploit per l’RCE sui Firewall Palo Alto è Online! Amministrazione Inclusiva… per Tutti!

Da qualche ora su Breach Forum un threat actor dal nome “newplzqibeme”, ha condiviso un repository GitHub dove è pubblicato un exploit scritto in python per lo sfruttamento attivo della CVE-2024-0012 su PanOS (il sistema operativo dei firewall Palo Alto). L’exploit garantisce all’attaccante, accesso completo amministrativo al firewall con un meccanismo di Authentication Bypass, ottenendo l’accesso come amministratore. Nel post di “newplzqibeme” sono riportati a titolo di esempio due IP pubblici, che sono molto probabilmente dei firewall esposti e vulnerabili. I firewall con PanOS 10.2, 11.0, 11.1 e 11.2 sono affetti da questa CVE se non aggiornati alle rispettive versioni (>= 10.2.12-h2,

Sistemi UNIX a Rischio! L’Utility CUPS Espone i Sistemi ad esecuzione di Codice Arbitrario

Il 26 settembre 2024 sono state divulgate quattro vulnerabilità (secondo RedHat di livello“Important” più che critiche) relative a CUPS – Common Unix Printing System, usato per lagestione di stampanti su UNIX e Linux, scoperte e riportate da Simone “EvilSocket”Margaritelli. Queste vulnerabilità, identificate come CVE-2024-47076, CVE-2024-47175,CVE-2024-47176, CVE-2024-47177, permettono ad un attaccante remoto non autenticatodi eseguire codice arbitrario sui dispositivi vulnerabili, sfruttando componenti comelibcupsfilters, libppd, cups-browsed e foomatic-rip. CUPS: Cos’è e come Funziona CUPS, un sistema di stampa basato su IPP (Internet Printing Protocol), consente lagestione di stampanti locali e remote. Rispetto ai recenti findings, i suoi meccanismi digestione delle richieste IPP e dei

Esclusivo! Parla il Gruppo Hacker Dietro l’Attacco alla ASST Rhodense intervistato da RHC. La supply-chain è fondamentale!

Recentemente, l’ASST Rhodense è stata bersaglio di un grave attacco informatico perpetrato dal gruppo ransomware Cicada3301. Questo attacco ha portato al furto di un’enorme quantità di dati sensibili, tra cui informazioni personali e mediche, con conseguenze importanti per le strutture sanitarie di Garbagnate Milanese, Bollate, Rho e Passirana. Il furto di 1 terabyte di dati, poi pubblicato integralmente sul Data Leak Site (DLS) del gruppo criminale, ha messo ancora una volta in luce le vulnerabilità delle istituzioni sanitarie italiane, che spesso presentano una postura cibernetica limitata e non adeguatamente preparata a fronteggiare le minacce più sofisticate. In questo contesto, Red Hot Cyber

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