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Trend Micro Research: quasi un quarto degli exploit venduti illegalmente ha più di tre anni!

Redazione RHC : 20 Agosto 2021 15:49

Con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza, lo studio “The Rise and Fall of the N-day Exploit Market in Cybercriminal Underground” condotto da Trend Micro Research rivela che il 22% degli exploit in vendita sui forum underground ha più di tre anni.


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«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi». Così si apre la prefazione del fumetto di Massimiliano Brolli, fondatore di Red Hot Cyber, un’opera che affronta con sensibilità e realismo uno dei temi più urgenti della nostra epoca. Distribuito gratuitamente, questo fumetto nasce con l'obiettivo di sensibilizzare e informare. È uno strumento pensato per scuole, insegnanti, genitori e vittime, ma anche per chi, per qualsiasi ragione, si è ritrovato nel ruolo del bullo, affinché possa comprendere, riflettere e cambiare. Con la speranza che venga letto, condiviso e discusso, Red Hot Cyber è orgogliosa di offrire un contributo concreto per costruire una cultura digitale più consapevole, empatica e sicura.

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“I criminali sanno che le aziende a volte faticano a dare priorità a determinate misure di sicurezza e non sempre applicano le correzioni con la rapidità necessaria. La ricerca condotta da Trend Micro Research mostra che i ritardi nell’applicazione delle patch vengono spesso sfruttati”

afferma Renaud Bidou, Direttore tecnico per l’Europa meridionale di Trend Micro.

“Tuttavia, la durata di una vulnerabilità o di un exploit non è legata alla disponibilità di una patch. In effetti, i vecchi exploit rimangono più economici e, in definitiva, più popolari tra i criminali informatici. Oggi, le patch virtuali rimangono il modo migliore per mitigare i rischi associati alle minacce note e sconosciute per un’azienda.”

In particolare, lo studio rivela vari rischi legati a vecchi exploit e vulnerabilità, quali:

  • CVE-2012-0158: il più antico exploit è una Remote Code Execution (RCE) di Microsoft;
  • CVE-2016-5195, noto come dirty cow, è ancora utilizzato, anche dopo cinque anni di esistenza;
  • WannaCry (che utilizza l’exploit di EternalBlue), era ancora tra i malware più rilevati nel 2020, con oltre 700.000 dispositivi rimasti vulnerabili a livello globale a marzo 2021;

La ricerca riporta che il 47% dei criminali informatici hanno cercato di prendere di mira i prodotti Microsoft negli ultimi due anni.

Trend Micro Research ha anche osservato un calo del mercato delle vulnerabilità zero-day e N-day negli ultimi due anni, un fenomeno in parte dovuto alla popolarità dei programmi di bug bounty, come Zero Day Initiative (ZDI) di TrendMicro e l’ascesa di Access-as-a-Service.

Mostrando i vantaggi di un exploit pronto all’uso per gli acquirenti, tali kit sono accessibili su reti sotterranee a partire da 1.000 dollari cadauno.

Queste tendenze si combinano e aumentano il livello di rischio per le organizzazioni. Con quasi 50 nuovi CVE (vulnerabilità ed esposizioni comuni) rilasciati al giorno nel 2020, la pressione sui team di sicurezza non è mai stata così grande per stabilire le priorità e implementare rapidamente le correzioni.

Oggi per le aziende il tempo per implementare una patch è in media di 51 giorni. Per colmare questa lacuna, sono essenziali soluzioni di patching virtuale, supportati dalla tecnologia di prevenzione delle intrusioni, sono un modo semplice ed efficace per proteggere i sistemi vulnerabili o fuori uso su base continuativa contro minacce note e sconosciute.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

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