Redazione RHC : 31 Gennaio 2023 10:00
I ricercatori di sicurezza informatica di Mandiant hanno scoperto che gli hacker di Turla utilizzano un’infrastruttura anti-malware vecchia di dieci anni per distribuire il suo Spyware in Ucraina.
Secondo gli analisti, il gruppo APT Turla Team (noto anche come UNC4210) ha preso il controllo di 3 domini che facevano parte dell’ormai defunta infrastruttura di comando e controllo (C&C) della rete botnet di Andromeda (Gamarue) per riconnettersi ai sistemi compromessi.
L’obiettivo finale era distribuire lo strumento di ricognizione KOPILUWAK e la backdoor QUIETCANARY (Tunnus) alle vittime di Andromeda.
Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi (o persone di qualsiasi età) alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Andromeda consisteva in 464 botnet separate e infettava circa 1,1 milioni di computer ogni mese. Nell’ambito di un’operazione delle forze dell’ordine nel 2017, sono stati disattivati circa 1,5 mila domini e indirizzi IP utilizzati nell’infrastruttura C&C.
Andromeda continua a diffondersi da dispositivi USB infetti, quindi i domini registrati nuovamente sono ancora pericolosi e gli aggressori possono prenderne il controllo per distribuire nuovo malware alle vittime. Molto probabilmente, Turla Team comprometterà i sistemi e poi venderà l’accesso ad essi sui forum underground.
Nell’incidente scoperto, un dipendente di un’organizzazione ucraina senza nome ha inserito un’unità USB infetta in un computer di lavoro nel dicembre 2021 e ha fatto clic su un file LNK dannoso mascherato da cartella sull’unità USB.
Ciò ha comportato la distribuzione di Andromeda sull’host.
In particolare, se un utente inserisce un’unità USB “pulita” in un sistema già infetto, quella nuova unità USB può essere infettata e Andromeda può continuare a diffondersi.
“La protezione dei diritti di bambini e adolescenti rappresenta una priorità per la Polizia di Stato e richiede un’attenta valutazione delle minacce emergenti, l’impiego di t...
Nel vasto arsenale del cybercrimine, una categoria di malware continua ad evolversi con una velocità e una precisione quasi industriale: gli information stealer. Questi strumenti, nati inizialmen...
Sabato 3 maggio, un post pubblicato su un canale Telegram legato al gruppo “Mr Hamza” ha rivendicato un cyberattacco ai danni del Ministero della Difesa italiano. Il messaggio, scritto i...
Microsoft ha confermato che il protocollo RDP (Remote Desktop Protocol) consente l’accesso ai sistemi Windows anche utilizzando password già modificate o revocate. L’azienda ha chia...
Una nuova campagna di phishing sta circolando in queste ore con un obiettivo ben preciso: spaventare le vittime con la minaccia di una multa stradale imminente e gonfiata, apparentemente proveniente d...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006