Redazione RHC : 21 Luglio 2025 07:35
Una falla critica nella sicurezza, relativa alla corruzione della memoria, è stata individuata nel noto software di archiviazione 7-Zip. Questa vulnerabilità può essere sfruttata da malintenzionati per provocare condizioni di denial-of-service mediante la creazione di archivi RAR5 dannosi. Si tratta del CVE-2025-53816, conosciuto anche come GHSL-2025-058, e riguarda tutte le edizioni precedenti alla 25.00 di 7-Zip.
A questa falla scoperta del ricercatore Jaroslav Lobačevski, è stato assegnato un punteggio CVSS pari a 5,5, collocandola quindi nella categoria di gravità media. La falla, sebbene non prometta l’esecuzione di codice arbitrario, potrebbe comportare comunque rischi sostanziali per gli attacchi di tipo denial-of-service, soprattutto verso i sistemi che trattano file di archivio potenzialmente non sicuri.
La vulnerabilità deriva da un heap buffer overflow basato nell’implementazione del decoder RAR5 di 7-Zip. Nello specifico, il difetto si verifica nel componente NCompress::NRar5::CDecoder quando il software tenta di recuperare dati di archivio corrotti riempiendo le sezioni danneggiate con zeri.
La causa principale risiede in un errore di calcolo del valore durante le operazioni di azzeramento della memoria. Durante l’elaborazione di archivi RAR5, il decoder richiama My_ZeroMemory(_window + _winPos, (size_t)rem) dove il parametro rem viene calcolato come _lzEnd – lzSize. Tuttavia, la _lzEndvariabile dipende dalla dimensione degli elementi precedenti nell’archivio, che può essere controllata dagli aggressori.
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Questo errore di calcolo consente agli aggressori di scrivere zeri oltre il buffer heap allocato, corrompendo potenzialmente le regioni di memoria adiacenti e causando arresti anomali dell’applicazione. I test effettuati con AddressSanitizer (ASAN) hanno dimostrato che file RAR5 appositamente creati possono innescare un Heap overflow del buffer, con una proof-of-concept che ha causato una scrittura di 9.469 byte oltre il buffer allocato.
7-Zip è uno degli strumenti di archiviazione file più utilizzati al mondo: il sito Web ufficiale riceve oltre 1,3 milioni di visite al mese e il software viene scaricato milioni di volte tramite vari canali di distribuzione. La popolarità del software sia in ambito personale che aziendale amplifica il potenziale impatto di questa vulnerabilità.
Vulnerabilità di corruzione della memoria come questa possono avere gravi conseguenze, tra cui crash del sistema, danneggiamento dei dati e interruzioni del servizio. Anche se è improbabile che questa specifica vulnerabilità consenta l’esecuzione di codice remoto, fornisce agli aggressori un metodo affidabile per bloccare i processi 7-Zip, interrompendo potenzialmente i sistemi di elaborazione automatica dei file o i flussi di lavoro degli utenti.
La debolezza risulta essere estremamente allarmante, dato che gli archivi sono ormai divenuti il bersaglio privilegiato dagli attacchi cybernetici; essi rappresentano il 39% delle strategie di diffusione del malware come risulta da una ricerca recente sulle minacce informatiche. I responsabili degli attacchi informatici approfittano abitualmente delle debolezze nella gestione degli archivi per eludere i sistemi di protezione e veicolare i payload.
Le organizzazioni che elaborano file di archivio non attendibili dovrebbero implementare misure di sicurezza aggiuntive, tra cui la limitazione dell’accesso agli archivi RAR5 potenzialmente dannosi e l’implementazione di una convalida completa dei file prima dell’elaborazione.
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