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FlorentIA: uno sguardo all’Intelligenza Artificiale nel cuore di Firenze

FlorentIA: uno sguardo all’Intelligenza Artificiale nel cuore di Firenze

Nicola Tarlini : 20 Ottobre 2025 07:17

Con l’inizio del mese corrente, Firenze ha ospitato il 1 Ottobre scorso un evento unico: FlorentIA.

FlorentIA si presenta come un appuntamento imperdibile per la comprensione dell’Intelligenza Artificiale e dei suoi molteplici impatti nella vita delle persone, delle aziende, della pubblica amministrazione, delle scuole e, in generale, dell’intero contesto globale.

L’evento è stato promosso da S&NT, leader nelle soluzioni IT e nella consulenza, con il supporto dei partner Trend Micro e NinjaOne, con il patrocinio di AIxIA e in adesione all’Avviso Pubblico di Regione Toscana per la ricerca di soggetti interessati ad attivare iniziative congiunte per la promozione dell’Intelligenza artificiale in Toscana (approvato con Decreto n. 12577 del 11 giugno 2025).


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Fra i principali argomenti trattati vi erano:

  • Storia e risultati dell’Intelligenza Artificiale;
  • Strategie italiane e scenari internazionali;
  • AI nelle aziende e nella PA;
  • Automazione documentale e processi non deterministici;
  • AI Act, privacy e cybersicurezza;
  • AI nella formazione e sviluppo del pensiero critico;
  • AI fisica: robotica, agenti autonomi, MCP;
  • Scenari futuri: prossimi 10 anni.

Inizio dell’evento

L’evento è stato introdotto e condotto in tutte le sue parti da Piero Poccianti (ex presidente di AIxIA) che ha mantenuto alta l’attenzione dei presenti e ha scandito il tempo (benché ristretto) di tutti gli oratori previsti.

Per dare il via all’evento è stato scelto di mostrare un video estrapolato dal film del 1978 “Dark Star” in cui un essere umano e una macchina senziente si confrontano su cosa sia la realtà che li circonda. L’essere umano, con questo confronto, cerca di impedire alla macchina senziente di prendere una decisione che metterebbe a rischio la vita di altre persone dell’equipaggio.

Lo scopo di tale video introduttivo dell’evento era quello di mostrare un esempio, benché si tratti di fantascienza, di hackeraggio di un’Intelligenza Artificiale nei tempi moderni. Da qui Piero ha voluto chiarire fin da subito due punti fondamentali per seguire l’evento nel modo migliore e con la giusta prospettiva:

  1. L’IA non è un essere, un’entità. L’IA è un software, un programma.
  2. Definire l’IA non è semplice, ma si può semplificare dicendo che si occupa di elaborare dati complessi, che gli vengono forniti, attraverso dei modelli specifici di comportamento e di analisi.

Storia dell’IA

Lo stesso Poccianti ha fatto panoramica della storia che c’è dietro all’IA che oggi conosciamo, sottolineando in particolar modo che non è una tecnologia moderna o un’idea degli ultimi anni. Si è partiti dagli anni ’30 facendo un lungo e complesso percorso di realizzazione e di miglioramento continuo. In tutta la storia dell’IA, ad ogni modo, si possono delineare alcuni aspetti comuni che si ripresentavano ad ogni applicazione:

  • Contesto: comprendere in che ambito si lavora e quali sono gli aspetti generali che hanno a che fare con il compito da svolgere;
  • Obiettivo: la finalità per cui è stato creato un processo automatizzato;
  • Risorse: quali strumenti questo software può utilizzare per supportare le proprie attività per raggiungere l’obiettivo;
  • Restrizioni: eventuali casistiche o caratteristiche di comportamento che vanno tenute in conto per una corretta esecuzione delle attività.

Per concludere il suo intervento, Piero Poccianti ha portato alla riflessione tutti i presenti attraverso il seguente discorso riportato integralmente:

“Noi siamo una società che pensa al profitto ma che cerca il benessere. Spesso, se non sempre, scambiano il mezzo con il fine e quando questo succede non fa mai bene.”

Ambiti legislativi e linee guida IA

A seguire è stata la volta del team legale di Uffici Giuridici di Regione Toscana rappresentato da Andrea Sciola. Questi hanno delineato alcuni dei regolamenti e leggi regionali, nazionali e sovranazionali che vanno a circoscrivere l’ambito dell’IA nelle pubbliche amministrazioni, nei settori privati e in qualsiasi altro contesto. Fra le leggi citate si hanno:

  • Legge regionale di Regione Toscana n.57/2024. Questa è, secondo il team di esperti, la prima legge regionale sul territorio nazionale a riguardare l’IA;
  • Regolamento UE 1689/2024 riguardante lo sviluppo, la regolamentazione e la messa a disposizione dell’IA;
  • Legge nazionale 132/2025: ha uno scopo di tipo preventivo andando a definire con maggiori dettagli quanto espresso nel regolamento UE.

Il team di Sciola ha fatto notare come gli approcci normativi europeo e italiano siano nettamente dissimili dagli omonimi americani che puntano a eliminare qualsiasi “ostacolo” all’innovazione tecnologica.

Oltre agli aspetti puramente giuridici, sono state condivise anche delle strategie già messe in atto all’interno di Regione Toscana con il supporto di aziende affidabili del territorio.

Situazione geopolitica in tema IA

Si è passati, poi, alla volta dell’analisi geopolitica in termini di IA con l’intervento di Emanuela Girardi, fondatrice e presidente di Pop AI (Popular Artificial Intelligence) un’associazione no-profit il cui scopo è di spiegare alle persone cosa sono le tecnologie di intelligenza artificiale e quale impatto hanno sulla vita di tutti i giorni. Emanuela, inoltre, è membro del gruppo di esperti di Intelligenza Artificiale del Ministero dello Sviluppo Economico che ha elaborato la strategia nazionale italiana sul medesimo tema.

La Dott.ssa Girardi ha evidenziato come vi siano due principali Leader mondiali in ambito IA che stanno investendo quantità di soldi inimmaginabili: gli Stati Uniti d’America e la Cina. Il “terzo incomodo” è l’Europa che cerca di rimanere al passo assumendo un ruolo di seguace non troppo convinto. Si stanno, però, presentando alla gara anche paesi come Canada, Singapore, India, Emirati Arabi Uniti e l’Unione Africana.

Ma cosa serve per poter gareggiare con tutti questi paesi? Emanuela Girardi ha definito i seguenti punti come essenziali per partecipare alla gara:

  • Potenza computazionale;
  • Disponibilità di dati;
  • Talenti in materia IA;
  • Energia a basso costo;
  • Capitale e risorse economiche.

La corsa all’IA deve essere un equilibrio fra infrastrutture, risorse e persone.

IA agentica: vista generale

A seguire, l’intervento è passato al rappresentante della società organizzatrice dell’evento: Roberto Gambelli. Roberto ha parlato dell’esperienza della società cooperativa “S&NT – Software e Nuove Tecnologie” nell’ambito dell’IA e delle applicazioni possibili all’interno di una realtà aziendale.

Attraverso la creazione e la gestione di Agenti IA (di tipo “Agentic AI”) con dei ruoli specifici e delle integrazioni opportune a database di dati, gestionali interni ed esterni e dati delle società da coinvolgere, è possibile automatizzare una quantità di processi ripetitivi e, spesso, onerosi. Alcuni processi, che le persone concludevano in giornate di lavoro, adesso sono risolvibili in una ventina di minuti da una sola macchina con più agenti IA specializzati.

Questo porta anche ad un tema estremamente complesso e, spesso, dimenticato dalle aziende: la documentazione. Invece di pensare alla documentazione come fase finale di un processo progettuale, da ora si parla di documentazione in fase iniziale da passare alle IA per definire tutti gli aspetti da prendere in considerazione per poter lavorare correttamente. Un cambio di paradigma notevole.

L’IA non è solo per processi interni aziendali, ma anche per una risposta più mirata e veloce agli incidenti di sicurezza e il monitoraggio (non solo reattivo ma anche proattivo e preventivo). Come tutte le nuove tecnologie informatiche, anche questa ha bisogno di un controllo attivo e costante, con un’attenzione importante sulla sicurezza e la correttezza dell’utilizzo. Gli attacchi informatici sono all’ordine del giorno e oggi mirano anche all’IA integrata nelle aziende.

Formare un LLM

Dopo aver parlato delle capacità incredibili dell’IA in molti aspetti della vita aziendale, è stata la volta di comprendere come funzionano i modelli di base che stanno dietro alle IA e ne determinano il comportamento (gli LLM). Per questo è stato di grande utilità la visione e l’intervento di Bernardo Magnini della Fondazione Bruno Kessler.

Per riuscire a formare un LLM efficace si utilizzano molteplici modalità, ma quelli più comuni ed efficaci ad oggi sono: i Cloze Test e l’allineamento comportamentale.

Cloze Test

Al fine di formare una LLM, si può utilizzare questo metodo per permettere di comprendere una lingua permettendo all’IA di commettere numerosi errori. Si eseguono miliardi di test per riuscire a imparare facendo associazioni fra parole.

Chi prepara questi test? Può farlo chiunque, ma non è un lavoro semplice. Semplificando: si prende delle frasi qualsiasi da internet nella lingua desiderata e si elimina l’ultima parola chiedendo di indovinare la parola giusta da una lista predefinita (di solito comprendente milioni di parole o l’intero vocabolario).

Ad ogni errore, l’IA definisce un peso specifico sulla base del feedback ottenuto che permette di ricordare le associazioni fra le parole di una frase.

Allineamento comportamentale

Una volta reso l’LLM in grado di comprendere e di creare frasi di senso compiuto, il passo successivo riguarda l’allineamento agli usi e costumi della società. Questo aiuterà l’IA ad essere accettato dalle persone e a sembrare più umano.

Istruzione e IA

È stato, successivamente, fatto intervenire il prof. Peppino Sapia della facoltà di Matematica e Informatica all’Università di Calabria. Inoltre, Peppino Sapia fa parte dell’associazione DiCultHer (Associazione Internazionale per la promozione della Cultura Digitale “Dino Buzzetti”) e dell’AIxIA (Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale).

Il prof. Sapia si è concentrato sull’esposizione di considerazioni estremamente interessanti riguardo al rapporto di pubblicazioni accademiche e scientifiche inerenti l’IA rispetto alla popolazione di ciascun paese. Partendo da una prima valutazione, più superficiale, del numero di pubblicazioni del genere per paese, si vedono primeggiare in termini numerici Cina, India, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Però, valutando quanto indicato inizialmente, si vede che in percentuale sulla popolazione locale a primeggiare troviamo Romania, Ecuador e Australia.

Queste valutazioni hanno portato il prof. Sapia a credere che la spinta più forte sull’IA in ambito accademico sia presente particolarmente in quest’ultimi paesi in via di sviluppo.

Il prof. Sapia ha concluso dando il suggerimento di iniziare a includere nelle scuole, fin dall’infanzia, l’IA come strumento di supporto e come strumento formativo.

Voce AI Ragazzi

Dopo aver parlato di scuole e di istruzione, sono state fatte salire le studentesse del Liceo Machiavelli di Firenze per avviare un dibattito riguardante l’uso dell’IA nelle scuole (progetto chiamato “Voce AI Ragazzi”). Da un lato si sono trovate le ragazze che argomentavano a favore dell’introduzione di tale tecnologia e dall’altra parte le argomentazioni di altre ragazze che sostenevano tesi riguardanti i pericoli dell’IA nelle scuole.

Da una parte del dibattito si evidenziavano gli aspetti positivi e sfidanti del progresso tecnologico che, ciclicamente, si ripresenta ancora una volta nella storia dell’umanità portando con sé molte opportunità.

Dall’altra parte del dibattito si evidenziavano, invece, gli aspetti più difficili da controllare e il mancato controllo che questa tecnologia rischia di portare. In particolar modo, è stato fatto riflettere sugli effetti potenziali a lungo termine relativi all’uso e abuso dell’IA nelle scuole.

Nonostante due tesi in contrasto, entrambe le fazioni risultavano delineare aspetti comuni su cui poter lavorare e concentrarsi: un utilizzo critico della tecnologia, non farsi sostituire da essa e non usarla per smettere di pensare o come scorciatoia.

Esempi di IA: Gestione dei rifiuti

È stata portata, successivamente, l’esperienza sul campo di DIFE S.p.A. attraverso l’intervento dell’ingegnere Lucio Patone riguardante la trasformazione digitale portata avanti con l’IA all’interno della società. Lucio ha evidenziato come l’IA stia supportando molti clienti e molte pubbliche amministrazioni toccate dall’argomento della gestione dei rifiuti in modo significativo. Grazie ai nuovi modelli di IA e al loro addestramento, DIFE S.p.A. riesce a gestire eventi e situazioni complesse e non deterministiche in minor tempo.

Etica dell’IA

L’argomento successivo è stato quello relativo all’etica nell’ambito IA con l’intervento di Francesca Rossi (IBM AI Ethics Global Leader). Fra i principali temi in ambito etico dell’IA abbiamo i seguenti:

  • Privacy: LLM possono condividere dati personali
  • Allineamento ai valori: i contenuti generati possono non rispettare i valori sociali o di altro genere
  • Rappresentazione culturale: viene formato e adattato attraverso dati che sono presenti sul WEB, potenzialmente non equamente rappresentate.
  • Allucinazioni: generare testi e contenuti realistici ma falsi a causa di un contesto o dati di training non accurate o altro
  • Disinformazione: possono essere utilizzati per generare contenuti volontariamente falsi
  • Impatto sulle attività umane: creazione dei contenuti, sviluppo software, educazione ecc…
  • Impatto ambientale: fare training e mantenerlo consuma molta energia e acqua.

Rendere l’IA spiegabile

Per rispondere ad alcuni dei temi etici presentati dalla dott.ssa Rossi, è intervenuta Fosca Giannotti (professoressa presso UniPi e facente parte del progetto “Xai project”). Fosca ha parlato dell’importanza che vi sia un approccio più inclusivo dell’umano nelle elaborazioni svolte dall’IA agentica. Il dubbio uscito più volte nell’arco dell’intero evento, relativo alla trasparenza dei risultati che le IA forniscono e dei loro processi che li hanno portati a tali esiti, è diventato un tema talmente vasto e importante da volerlo affrontare in una sessione dedicata.

Fosca ha sottolineato con fermezza la necessità di una “spiegabilità by design”, quindi l’IA dovrebbe riuscire in autonomia a creare le risposte e spiegare i processi che l’hanno portata a tali risultati. Per fare ciò, però, bisogna iniziare a includere tale comportamento fin dalla creazione delle IA moderne. Questo approccio porterebbe ad una maggiore affidabilità da parte dell’umano nei confronti delle macchine.

Esempi di IA: Pubblica Amministrazione

Viene, poi, introdotto un altro esempio concreto dell’utilizzo dell’IA in contesto aziendale e amministrativo attraverso l’intervento di Alessandro Ridi (direttore di FIL Prato srl, società a supporto dei Centri per l’Impiego della Regione Toscana). In questo ambito della pubblica amministrazione è stata presentata la soluzione all’oneroso e difficoltoso lavoro svolto per la verifica di ammissibilità delle domande per i bandi pubblici. Attraverso il supporto di OpenAPI e l’utilizzo dell’IA, si è riuscito a ridurre enormemente le tempistiche di queste procedure che, spesso, impiegano giorni interi. Tale intervento si è concluso con un’altra demo firmata S&NT e il contributo del relatore Marco Paglicci.

IA e democrazia

A tal punto, si arriva a parlare di democrazia e dell’impatto dell’IA su questa con l’intervento del prof. Dino Pedreschi (professore dell’UniPi). Dino ha introdotto l’argomento specificando che i maggiori rischi per la democrazia online sono riferiti a forme di IA largamente diffuse e, spesso, non riconosciute come tali: raccomandazioni automatiche sui social network, raccomandazioni stradali ecc… Dal punto di vista del prof. Pedreschi, l’IA come strumento di miglioramento del singolo individuo porta a maggiore creatività. Però, applicato ad una comunità molto ampia promuove il conformismo e la polarizzazione del pensiero mascherati da suggerimenti mirati di massa.

Cyber Security e IA

C’è stato anche l’intervento di Trend Micro, rappresentato da Camillo Bucciarelli, che ha introdotto il tema della criminalità informatica attraverso l’IA. Camillo ha definito due grandi temi relativi alla sicurezza riguardante le IA:

  • La criminalità online adesso opera anche attraverso strumenti leciti di IA per la generazione di video, di audio, di foto e altro ancora;
  • Le persone condividono dati potenzialmente confidenziali aziendali senza rendersi conto dell’importanza delle loro azioni.

Come possiamo combattere queste nuove pericolose tendenze? Secondo Camillo, facendo degli esempi specifici su prodotti Trend Micro, si possono utilizzare tre metodi:

  • Usare l’IA per effettuare analisi predittive di un’infrastruttura che possa avere delle falle di sicurezza potenzialmente sfruttabile;
  • Usare l’IA per il monitoraggio della sicurezza di un’infrastruttura in modo automatico e con una velocità superiore rispetto a degli analisti di primo livello;
  • Rendere l’IA in grado di negare determinate richieste che possono essere dannose, quindi istruirla su richieste non applicabili.

Benessere reale: calcolarlo con l’IA

A seguire un intervento a cura della prof.ssa Anna Pettini (professoressa all’UniFi) relativo ad un progetto di miglioramento della valutazione della ricchezza nazionale e di attuazione di strategie relative ad essa. L’obiettivo dell’intervento è quello di spiegare che il senso di ricchezza di decine di anni fa è completamente diverso da quello attuale. Da un’idea di ricchezza caratterizzato dal senso di possesso si arriva ad un’idea di ricchezza più astratto: mentale, economico e sociale. Si è parlato, quindi, nel dettaglio come mai la valutazione del benessere di un paese non possa più basarsi sul calcolo del PIL, bensì su fattori decisamente più descrittivi e veritieri riguardanti il benessere dei cittadini (non solo dell’economia).

Esiste un indicatore che sinteticamente possiamo vedere come un PIL corretto (il GPI, Genuine Progress Indicator) che aiuta a renderci conto di quanto sia positiva la crescita nazionale per i cittadini che dovrebbero viverne i benefici. La proposta della prof.ssa Pettini è stata quella di creare un’IA in grado di effettuare i calcoli estremamente complessi che porterebbero ad una visione quanto più vicina alla realtà degli indici della qualità della vita dei cittadini.

Ricerca del benessere nel mondo digitale

Fra gli ultimi interventi dell’evento, sempre parlando di benessere delle persone, abbiamo avuto il prof. Silvio De Magistris (professore all’UniFi). Silvio ha parlato di quanto sia importante continuare a concentrarsi sulle capacità personali non tecniche (quelle che agli americani piace chiamare “soft skills”) per mantenere un buon livello di benessere nella propria vita e nelle relazioni anche nell’era del digitale.

IA fisica

L’ultimo intervento dell’evento ha avuto come obiettivo quello di introdurre i presenti ad un futuro con l’IA fisica. Questa forma di applicazione dell’IA è già presente ma spesso ignorato o non consapevole. Il concetto di IA fisica è anche inclusivo dell’ambito della robotica. Questo significa che per “IA fisica” possiamo intendere tutte quelle IA che hanno come input o come output un aspetto fisico.

Conclusione

L’evento è durato tutta la giornata e solo pochi sono sopravvissuti alla grande quantità di informazioni e di approfondimenti fatti da ciascuno degli oratori. FlorentIA è stato un evento di grande valore culturale e tecnologico, da tutti i punti di vista e per tutti (anche per chi è spaventato da queste nuove applicazioni).

Per chi volesse recuperare l’intero evento andato in streaming su scala nazionale, può trovare il video integrale messo a disposizione su YouTube al seguente LINK.

La promessa di S&NT è quella di far diventare questo evento una prima edizione di tante altre future con altrettanti ospiti d’eccezione e di grande valore. Tale evento non ha avuto come scopo principale quello della propria pubblicità o la pubblicità dei partner, bensì alzare la consapevolezza sul tema e cominciare a fare azione attraverso tavoli di lavoro dedicati.

Immagine del sitoNicola Tarlini
Nicola è uno specialista della sicurezza informatica e lavora da oltre cinque anni nel settore. Ha iniziato la scalata professionale nella Cyber Security lavorando come analista di sicurezza per grandi aziende, tra cui grandi società bancarie e assicurative. Ha poi avviato un percorso lavorativo incentrato sul coordinamento di progetti di evoluzione digitale e miglioramento della sicurezza per società di multi-utility. Attualmente lavora come ingegnere per la sicurezza informatica per grandi società, con lo scopo di costruire e progettare infrastrutture ibride e soluzioni per il monitoraggio attivo ed efficiente della sicurezza perimetrale e non solo. Le capacità sviluppate di comunicazione sono state utili per lavorare anche come formatore di un team di 10 analisti SOC su tecnologie specifiche.

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