
Redazione RHC : 16 Novembre 2025 09:30
Il servizio di pagamento Checkout.com è stato vittima di un tentativo di estorsione: il gruppo ShinyHunters ha affermato di aver avuto accesso a dati aziendali e ha chiesto un riscatto.
Un’indagine ha rivelato che gli aggressori si erano infiltrati in un vecchio sistema di cloud storage utilizzato dall’azienda da diversi anni. Questo servizio, di proprietà di un fornitore terzo, non era stato correttamente disattivato: è stato questo errore ad aprire la strada alla compromissione.
La violazione non ha coinvolto una piattaforma di pagamento funzionante, bensì un archivio utilizzato prima del 2020. Conteneva documenti interni, materiali per l’onboarding di nuovi clienti e altri file organizzativi.
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L’azienda stima che l’incidente abbia interessato meno di un quarto della sua base clienti attiva. Tuttavia, l’infrastruttura di pagamento vera e propria, comprese le credenziali delle carte e l’accesso ai fondi dei commercianti, non è stata interessata: questo segmento non era affatto connesso al sistema vulnerabile.
Checkout.com sottolinea la propria piena responsabilità: il servizio obsoleto avrebbe dovuto essere disattivato e rimosso tempestivamente. L’azienda ha già iniziato a identificare i clienti interessati e li sta contattando direttamente. Sta inoltre collaborando con le forze dell’ordine e gli enti regolatori.
Nonostante le richieste degli estorsori, Checkout.com si è rifiutata di pagare e ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di fare concessioni ai criminali.
L’azienda ha invece deciso di devolvere il riscatto a sostegno della ricerca sulla criminalità informatica. I fondi saranno devoluti a due centri universitari, Carnegie Mellon e Oxford, che studiano la criminalità informatica e i suoi metodi di prevenzione.
L’azienda afferma che sicurezza e trasparenza sono alla base della fiducia nel settore dei pagamenti. Checkout.com si impegna a correggere i propri errori, rafforzare la sicurezza e assistere i clienti interessati dall’incidente. I rappresentanti del servizio ricordano ai commercianti che possono contattare i propri referenti aziendali per ulteriore assistenza.
Redazione
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