Redazione RHC : 30 Giugno 2023 08:39
Una campagna malware recentemente scoperta dai ricercatori di VulnCheck dimostra ancora una volta che gli aggressori inventano costantemente nuove e nuove strategie nel tentativo di ingannare le loro vittime e ottenere ciò che vogliono.
Il mese scorso, account falsi hanno iniziato a comparire su GitHub e Twitter impersonando ricercatori di sicurezza di varie grandi aziende.
Per conto di hacker white-hat riuniti all’interno della società fittizia “High Sierra Cyber Security”, gli aggressori hanno pubblicato falsi exploit PoC per vulnerabilità zero-day che, ironia della sorte, infettano i computer Windows e Linux con malware.
Prompt Engineering & Sicurezza: diventa l’esperto che guida l’AIVuoi dominare l’AI generativa e usarla in modo sicuro e professionale? Con il Corso Prompt Engineering: dalle basi alla cybersecurity, guidato da Luca Vinciguerra, data scientist ed esperto di sicurezza informatica, impari a creare prompt efficaci, ottimizzare i modelli linguistici e difenderti dai rischi legati all’intelligenza artificiale. Un percorso pratico e subito spendibile per distinguerti nel mondo del lavoro. Non restare indietro: investi oggi nelle tue competenze e porta il tuo profilo professionale a un nuovo livello. Guarda subito l'anteprima gratuita del corso su academy.redhotcyber.com Contattaci per ulteriori informazioni tramite WhatsApp al 375 593 1011 oppure scrivi a [email protected] ![]() Supporta RHC attraverso:
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Gli account degli hacker sembrano abbastanza legittimi in quanto imitano i veri ricercatori di varie società di sicurezza informatica usando i loro nomi e le loro foto.
Secondo i ricercatori, gli aggressori pubblicano principalmente exploit per vulnerabilità zero-day in software popolari come Chrome, Discord, Signal, WhatsApp e Microsoft Exchange. In tutti i casi, i repository dannosi contengono uno script Python che funge da loader di malware per i sistemi Linux e Windows.
Lo script scarica un archivio ZIP da un URL esterno al computer della vittima a seconda del suo sistema operativo: gli utenti Linux scaricano “cveslinux.zip” e gli utenti Windows ottengono “cveswindows.zip”. Il malware viene memorizzato nella cartella %Temp% per Windows o /home/
VulnCheck segnala che l’eseguibile di Windows viene rilevato da oltre il 60% dei motori antivirus su VirusTotal. Su Linux il malware è più riservato e viene rilevato solo da tre scanner.
La portata e il numero delle vittime di questa campagna non sono ancora chiari, ma VulnCheck rileva che gli aggressori sono piuttosto persistenti e creano regolarmente nuovi account e repository quando quelli esistenti vengono eliminati a causa di reclami.
I ricercatori e gli appassionati di sicurezza informatica dovrebbero prestare la massima attenzione quando scaricano script da repository sconosciuti, poiché il proprietario di uno di questi repository potrebbe essere un truffatore.
Il gruppo di hacker nordcoreani Lazarus ha condotto una campagna simile all’inizio del 2021. Allora, i teppisti digitali creavano anche falsi profili sui social media di ricercatori di vulnerabilità per attaccare altri ricercatori con malware camuffato da exploit PoC.
Infettando i dispositivi dei ricercatori di sicurezza informatica, gli aggressori possono ottenere l’accesso a ricerche non pubblicate sulle vulnerabilità che possono essere successivamente utilizzate nei propri attacchi.
Avevamo già parlato della proposta di regolamento “ChatControl” quasi due anni fa, ma vista la roadmap che è in atto ci troviamo nell’imbarazzo di doverne parlare nuovamente. Sembra però un d...
ShinyHunters è un gruppo noto per il coinvolgimento in diversi attacchi informatici di alto profilo. Formatosi intorno al 2020, il gruppo ha guadagnato notorietà attraverso una serie di attacchi mir...
La notizia è semplice, la tecnologia no. Chat Control (CSAR) nasce per scovare CSAM e dinamiche di grooming dentro le piattaforme di messaggistica. La versione “modernizzata” rinuncia alla backdo...
A cura di Luca Stivali e Olivia Terragni. L’11 settembre 2025 è esploso mediaticamente, in modo massivo e massiccio, quello che può essere definito il più grande leak mai subito dal Great Fir...
Una violazione di dati senza precedenti ha colpito il Great Firewall of China (GFW), con oltre 500 GB di materiale riservato che è stato sottratto e reso pubblico in rete. Tra le informazioni comprom...