
Sandro Sana : 27 Aprile 2024 17:14
La falla di sicurezza, identificata come CVE-2024-2389, permette agli aggressori di eseguire comandi di sistema arbitrari sulle macchine che ospitano il software.
Flowmon è una soluzione di monitoraggio delle prestazioni di rete che supporta le aziende nell’ottimizzare le loro infrastrutture, nell’individuare e prevenire le anomalie, nel controllare il traffico e nel proteggere i dati. Oltre 1.500 aziende in tutto il mondo usano il software, tra cui importanti organizzazioni come Vodafone, Orange, KBC e l’Università di Oxford.
Flowmon usa una tecnologia chiamata NetFlow, che permette di raccogliere e analizzare i dati sul flusso del traffico di rete, offrendo informazioni dettagliate sulle prestazioni, i problemi e le minacce.
CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza la Graphic Novel Betti-RHC Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"? Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti? Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati. Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
La vulnerabilità, identificata come CVE-2024-2389, è stata scoperta da un ricercatore di sicurezza indipendente, che ha segnalato il problema a Progress Software, la società che sviluppa e distribuisce Flowmon. Si tratta di una vulnerabilità di iniezione di comandi del sistema operativo, che permette a un utente non autenticato di accedere al sistema tramite l’interfaccia di gestione di Flowmon e di eseguire comandi di sistema arbitrari.
Questo significa che un attaccante potrebbe, ad esempio, leggere, modificare o cancellare file, installare malware, cambiare le impostazioni di rete o ottenere l’accesso a root. Questo tipo di vulnerabilità è particolarmente pericoloso perché può consentire agli aggressori di ottenere dati sensibili e configurazioni di rete, facilitando attacchi più ampi e potenzialmente distruttivi.
Il problema riguarda le versioni di Flowmon precedenti alla 11.1.14 e alla 12.3.5. Progress Software ha prontamente informato gli utenti della vulnerabilità il 4 aprile, sollecitando gli amministratori di sistema ad aggiornare alle versioni più recenti, che includono le correzioni necessarie.
L’aggiornamento è fortemente raccomandato, in quanto elimina la possibilità di sfruttare la vulnerabilità. Inoltre, è stato rilasciato un exploit proof-of-concept che dimostra come un attaccante possa sfruttare questa vulnerabilità per piantare una webshell e scalare i privilegi a root.
È importante notare che, nonostante la gravità della vulnerabilità, non ci sono stati rapporti di sfruttamento attivo al momento della pubblicazione. Tuttavia, questo non significa che il rischio sia nullo, e le aziende devono essere vigili e pronte a reagire rapidamente quando vengono identificate vulnerabilità critiche come questa, per proteggere i propri dati e quelli dei loro clienti.
Questo incidente mette in luce l’importanza di mantenere i sistemi aggiornati e di seguire le migliori pratiche di sicurezza informatica. Le vulnerabilità di software possono essere scoperte in qualsiasi momento e da chiunque, e possono avere conseguenze gravi se non vengono risolte tempestivamente.
Le aziende che utilizzano Flowmon, o qualsiasi altra soluzione di monitoraggio di rete, devono assicurarsi di applicare le patch di sicurezza non appena disponibili, di monitorare costantemente le attività anomale e di implementare misure di difesa a più livelli, come firewall, antivirus e backup. Inoltre, devono educare i propri dipendenti e clienti sull’importanza della sicurezza informatica e sulle buone pratiche da seguire, come usare password forti e uniche, evitare di cliccare su link o allegati sospetti e segnalare qualsiasi incidente o sospetto di violazione.
La sicurezza informatica è una sfida sempre più rilevante e urgente per le aziende di tutti i settori e le dimensioni. L’incidente di Flowmon dimostra che nessun sistema è immune dalle minacce e che la prevenzione, il rilevamento e il recupero sono aspetti fondamentali di una strategia di sicurezza efficace. Le aziende devono assumersi la responsabilità di proteggere i propri dati e quelli dei propri clienti, e di investire nelle soluzioni e nelle competenze necessarie per farlo.
Solo così potranno garantire la continuità del business, la fiducia dei consumatori e la conformità alle normative in un mondo sempre più digitalizzato e interconnesso. CVE-2024-2389 è un promemoria severo che la sicurezza informatica è una responsabilità continua e che la minaccia di attacchi cibernetici è sempre presente. Gli aggiornamenti tempestivi e la consapevolezza delle minacce sono essenziali per difendersi da potenziali compromissioni.
Sandro Sana
Cloudflare ha registrato un’interruzione significativa nella mattina del 5 dicembre 2025, quando alle 08:47 UTC una parte della propria infrastruttura ha iniziato a generare errori interni. L’inci...

Una campagna sempre più aggressiva, che punta direttamente alle infrastrutture di accesso remoto, ha spinto gli autori delle minacce a tentare di sfruttare attivamente le vulnerabilità dei portali V...

Dietro molte delle applicazioni e servizi digitali che diamo per scontati ogni giorno si cela un gigante silenzioso: FreeBSD. Conosciuto soprattutto dagli addetti ai lavori, questo sistema operativo U...

Molto spesso parliamo su questo sito del fatto che la finestra tra la pubblicazione di un exploit e l’avvio di attacchi attivi si sta riducendo drasticamente. Per questo motivo diventa sempre più f...

Dal 1° luglio, Cloudflare ha bloccato 416 miliardi di richieste da parte di bot di intelligenza artificiale che tentavano di estrarre contenuti dai siti web dei suoi clienti. Secondo Matthew Prince, ...