Redazione RHC : 26 Novembre 2023 16:54
Meta, il proprietario di Instagram, è al centro di uno scandalo. L’azienda è accusata di aver violato il Children’s Privacy Act negli Stati Uniti. I ricorrenti hanno intentato un’azione legale collettiva contro la società da 33 stati. Secondo i documenti legali, dall’inizio del 2019 l’azienda ha ricevuto più di 1,1 milioni di reclami riguardanti utenti sotto i 13 anni, ma ha bloccato solo una “piccola parte” di tali account. Inoltre, Meta ha continuato a raccogliere informazioni personali sui bambini, tra cui posizione e indirizzi e-mail, senza il permesso dei genitori.
Le accuse derivano dal Children’s Online Privacy Act del 1998, che richiede il permesso verificabile dei genitori prima di raccogliere informazioni personali da bambini sotto i 13 anni. Le violazioni della legge comportano multe superiori a 50.000 dollari per incidente.
La causa contro Meta accusa l’azienda di non essere riuscita a creare sistemi efficaci per identificare ed escludere gli utenti più giovani perché considerava i bambini un gruppo demografico fondamentale per la sua crescita futura. Presumibilmente la società disponeva di molteplici indicatori che indicavano la presenza di utenti minorenni, inclusi rapporti interni e segnalazioni dei genitori.
Vorresti toccare con mano la Cybersecurity e la tecnologia? Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Se sei un ragazzo delle scuole medie, superiori o frequenti l'università, oppure banalmente un curioso di qualsiasi età, il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
In un caso nel 2019, i dipendenti di Meta hanno discusso del motivo per cui gli account di una ragazzina di 12 anni non sono stati cancellati, nonostante le richieste e le lamentele di sua madre. La ragione di ciò era che i rappresentanti dell’azienda “non potevano determinare con precisione che l’utente fosse minorenne”.
Questa non è la prima volta che il social network deve affrontare accuse di violazione della privacy. Nel 2019, la società ha accettato di pagare la cifra record di 5 miliardi di dollari per risolvere le accuse di aver ingannato gli utenti riguardo al controllo sulla privacy.
Ora Meta si trova ad affrontare una nuova sfida poiché gli stati intentano accuse di violazione della privacy dei bambini, cosa che potrebbe essere più facile da dimostrare rispetto alle accuse di promozione della dipendenza dai social media tra i giovani.
Dal 2019, la Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha avviato con successo azioni legali simili contro le principali società tecnologiche, tra cui Google, Amazon, Microsoft ed Epic Games.
Una nuova campagna di phishing sta circolando in queste ore con un obiettivo ben preciso: spaventare le vittime con la minaccia di una multa stradale imminente e gonfiata, apparentemente proveniente d...
Negli ultimi giorni, NS Power, una delle principali aziende elettriche canadesi, ha confermato di essere stata vittima di un attacco informatico e ha pubblicato degli update all’interno della H...
1° Maggio, un giorno per onorare chi lavora, chi lotta per farlo in modo dignitoso e chi, troppo spesso, perde la vita mentre svolge la propria mansione. Nel 2025, l’Italia continua a pian...
Domani celebreremo uno degli elementi più iconici – e al tempo stesso vulnerabili – della nostra vita digitale: la password. Da semplice chiave d’accesso inventata negli anni...
Ci sono luoghi nel web dove la normalità cede il passo all’illecito, dove l’apparenza di un marketplace moderno e funzionale si trasforma in una vetrina globale per ogni tipo di rea...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006