Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca
Red Hot Cyber Academy

I dolori del giovane DPO: fra test della Kobayashi Maru e stato dell’arte

Stefano Gazzella : 9 Novembre 2022 08:00

Autore: Stefano Gazzella

Nella serie di Star Trek, il test della Kobayashi Maru consiste in una simulazione di addestramento per valutare le capacità del cadetto di fronte a situazioni in cui non c’è possibilità di vittoria. Insomma: il no-win scenario prima o poi è un’esperienza comune nella vita di un professionista della data protection.

Troppo spesso, infatti, il DPO si ritrova in situazioni di incertezza tali per cui l’aver affrontato tale test sarebbe stato ben più utile rispetto alle narrazioni epiche miste all’abile regia di Quentin Inventino che vengono presentate per nascondere uno stato dell’arte piuttosto desolante, vittima di alcune distorsioni selvagge purtroppo tutt’ora impunite. Scenari ancor più impattanti verso i giovani professionisti che subiscono ancor più i dolori di aspettative deluse.

CORSO NIS2 : Network and Information system 2
La direttiva NIS2 rappresenta una delle novità più importanti per la sicurezza informatica in Europa, imponendo nuovi obblighi alle aziende e alle infrastrutture critiche per migliorare la resilienza contro le cyber minacce. Con scadenze stringenti e penalità elevate per chi non si adegua, comprendere i requisiti della NIS2 è essenziale per garantire la compliance e proteggere la tua organizzazione.

Accedi All'Anteprima del Corso condotto dall'Avv. Andrea Capelli sulla nostra Academy e segui l'anteprima gratuita.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure scrivici su Whatsapp al 379 163 8765 

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

È un fatto che la professione e il ruolo di DPO debbano ancora trovare valorizzazione in Italia. E non si sta parlando soltanto del lato dell’offerta di servizi connotato da veri e propri fenomeni di “accumulatori seriali” per centinaia di incarichi, con l’effetto di produrre un dumping dei compensi sin dal 2018, ma anche della domanda.

Basta infatti guardare alla maggior parte dei bandi in ambito pubblico in cui, al di là dell’onnipresente criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, molto spesso vengono inserite condizioni che esulano dai requisiti professionali richiesti dall’art. 37 GDPR e clausole che pongono addirittura il DPO in una posizione di conflitto d’interessi richiedendo allo stesso di svolgere attività quali la redazione di valutazioni d’impatto o difese e memorie in giudizio, ad esempio.

In queste ipotesi saranno le qualità personali citate dalle linee guida WP243 – fra cui rientrano integrità e standard deontologici – a portare verso la scelta di non partecipare alla selezione autoescludendosi.

Sarebbe però un peccato di generalizzazione rappresentare l’intero mercato in questo modo, ma per amor di verità non si può che rilevare quanto meno un certo grado di confusione. Confusione che si riverbera nei newcomers che si approcciano alla professione – sia essa di DPO, Privacy Specialist – diventando delle barriere all’ingresso ma anche nelle organizzazioni che si trovano a dover impostare delle procedure per individuare ed inserire tale figura fondamentale per la compliance GDPR e non sono in grado di predisporre presidi idonei.

Una soluzione prospettabile è certamente una maggiore consapevolezza della funzione del DPO e più in generale maggiore sensibilità circa la tematica della protezione dei dati personali, che però dovrebbe aver principio proprio da quelle istituzioni che fin troppo spesso sono ben lungi dall’adottare comportamenti esemplari. E dunque? Se neanche l’azione informativa del Garante Privacy attraverso le FAQ sul Responsabile della Protezione dei Dati (RPD) in ambito privato e in ambito pubblico è stata sufficiente, purtroppo l’unico rimedio che ci si dovrà attendere sarà l’inevitabile scia di interventi correttivi che – si spera – sapranno meglio orientare l’attenzione delle organizzazioni sul tema. Tempus omnia medetur, insomma. Anche i dolori del giovane DPO.

Stefano Gazzella
Privacy Officer e Data Protection Officer, specializzato in advisoring legale per la compliance dei processi in ambito ICT Law. Formatore e trainer per la data protection e la gestione della sicurezza delle informazioni nelle organizzazioni, pone attenzione alle tematiche relative all’ingegneria sociale. Giornalista pubblicista, fa divulgazione su temi collegati a diritti di quarta generazione, nuove tecnologie e sicurezza delle informazioni.

Lista degli articoli
Visita il sito web dell'autore

Articoli in evidenza

Lumma Stealer: inizio del takedown o solo una mossa tattica?

Nelle ultime ore si è assistito a un grande clamore mediatico riguardante il “takedown” dell’infrastruttura del noto malware-as-a-service Lumma Stealer, con un’operazi...

Skitnet: Il Malware che Sta Conquistando il Mondo del Ransomware

Gli esperti hanno lanciato l’allarme: i gruppi ransomware stanno utilizzando sempre più spesso il nuovo malware Skitnet (noto anche come Bossnet) per lo sfruttamento successivo delle ...

Bypass di Microsoft Defender mediante Defendnot: Analisi Tecnica e Strategie di Mitigazione

Nel panorama delle minacce odierne, Defendnot rappresenta un sofisticato malware in grado di disattivare Microsoft Defender sfruttando esclusivamente meccanismi legittimi di Windows. A differenza di a...

Falso Mito: Se uso una VPN, sono completamente al sicuro anche su reti WiFi Aperte e non sicure

Molti credono che l’utilizzo di una VPN garantisca una protezione totale durante la navigazione, anche su reti WiFi totalmente aperte e non sicure. Sebbene le VPN siano strumenti efficaci per c...

In Cina il CNVD premia i migliori ricercatori di sicurezza e la collaborazione tra istituzioni e aziende

Durante una conferenza nazionale dedicata alla sicurezza informatica, sono stati ufficialmente premiati enti, aziende e professionisti che nel 2024 hanno dato un contributo significativo al National I...