Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Assumed Breach. Il Perimetro è Caduto: Benvenuti nella Guerra “Dentro” la Rete

Luca Errico : 13 Giugno 2025 07:16

Dalla prospettiva del Red Team, un’analisi critica della fallacia della sicurezza perimetrale e dell’imperativo di testare le capacità di rilevamento e risposta interne.

Per decenni, il paradigma dominante nella cybersecurity è stato quello della “fortezza”: costruire difese perimetrali sempre più alte e sofisticate per tenere gli attaccanti fuori. Firewall di nuova generazione, sistemi di prevenzione delle intrusioni, gateway di sicurezza web ed email – un arsenale imponente schierato a guardia del castello digitale. Tuttavia, dalla prospettiva di chi, come i Red Team, ha il compito di simulare gli avversari più determinati, questa visione si scontra quotidianamente con una realtà più complessa: il perimetro, per quanto robusto, è destinato a essere violato.

Che sia attraverso un’ingegnosa campagna di spear phishing, lo sfruttamento di una vulnerabilità zero-day, una falla nella supply chain o un errore umano, l’accesso iniziale è spesso una questione di “quando”, non di “se”. È qui che l’approccio strategico dell’“Assumed Breach” (o compromissione presunta) emerge non come una teoria pessimistica, ma come una necessità pragmatica per testare e migliorare la reale resilienza di un’organizzazione.

Quando le Mura Cedono: Il Campo di Battaglia Interno

CORSO NIS2 : Network and Information system 2
La direttiva NIS2 rappresenta una delle novità più importanti per la sicurezza informatica in Europa, imponendo nuovi obblighi alle aziende e alle infrastrutture critiche per migliorare la resilienza contro le cyber minacce. Con scadenze stringenti e penalità elevate per chi non si adegua, comprendere i requisiti della NIS2 è essenziale per garantire la compliance e proteggere la tua organizzazione.

Accedi All'Anteprima del Corso condotto dall'Avv. Andrea Capelli sulla nostra Academy e segui l'anteprima gratuita.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure scrivici su Whatsapp al 379 163 8765 

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

Una volta che un attaccante (o un Red Team che ne simula le azioni) ottiene un primo punto d’appoggio all’interno della rete – un endpoint compromesso, credenziali valide – lo scenario cambia radicalmente. La sicurezza perimetrale ha fallito il suo primo compito e la partita si sposta interamente sulle capacità di difesa, rilevamento e risposta interne. È in questo scenario che il Red Team opera con maggiore efficacia, mettendo a nudo le debolezze spesso trascurate. Le nostre attività si concentrano tipicamente su:

  1. Ricognizione Interna e “Consolidamento del Piede di Porco”: Mappatura della rete interna, identificazione di segmenti di valore, enumerazione di utenti e servizi e stabilizzazione dell’accesso iniziale.
  2. Lateral Movement: Questa è forse la fase più critica e, spesso, la più rumorosa se i sistemi di rilevamento sono ben tarati. Utilizziamo una varietà di tecniche, dal classico Pass-the-Hash/Ticket all’abuso di protocolli come RDP, SMB, WinRM, fino allo sfruttamento di relazioni di fiducia tra sistemi e applicazioni mal configurate. La mancanza di una segmentazione di rete efficace (micro-segmentazione) e di un monitoraggio del traffico Est-Ovest facilita enormemente queste manovre.
  3. Privilege Escalation: L’obiettivo è elevare i privilegi dall’account inizialmente compromesso fino a ottenere accessi amministrativi (Domain Admin, root, Cloud administrator). Questo avviene sfruttando credenziali deboli o riutilizzate, servizi configurati con permessi eccessivi, vulnerabilità note non patchate su sistemi interni, o debolezze strutturali in Active Directory (es. Kerberoasting, ACL permissive).
  4. Evasion e Persistence: Mantenere un accesso persistente e operare sotto traccia è fondamentale. Tecniche di evasione mirano a bypassare EDR/XDR, antivirus e altri controlli locali, mentre la persistenza viene stabilita tramite scheduled task, servizi, chiavi di registro modificate o backdoor più sofisticate.
  5. Raggiungimento dell’Obiettivo (Data Exfiltration, Impatto): Che si tratti di esfiltrare dati sensibili (simulando tecniche per aggirare le soluzioni DLP), cifrare sistemi (in scenari ransomware) o compromettere processi critici, è il culmine dell’operazione.

L’Efficacia del Test “Assumed Breach”

Adottare una metodologia di test basata sull’ “Assumed Breach” significa iniziare l’assessment partendo da uno scenario di compromissione già avvenuta (es. fornendo al Red Team credenziali a basso privilegio o l’accesso a un endpoint “infetto”). I benefici sono molteplici:

  • Focus sul “Detection & Response”: Valuta direttamente la capacità del Blue Team e del SOC di rilevare attività malevole interne e di rispondere efficacemente.
  • Realismo Aumentato: Simula più fedelmente gli scenari di attacco avanzati, dove l’attaccante opera già all’interno.
  • Ottimizzazione degli Investimenti: Aiuta a identificare dove gli investimenti in sicurezza interna (EDR, NDR, SIEM, SOAR, IAM, segmentazione) sono più carenti o dove le configurazioni necessitano di miglioramenti.
  • Validazione dei Playbook di Incident Response: Mette alla prova l’efficacia e la praticità delle procedure di risposta agli incidenti.

Rafforzare la Fortezza dall’Interno: Implicazioni per i Difensori

L’approccio “Assumed Breach” non è un atto d’accusa contro le difese perimetrali, ma un’integrazione necessaria. I difensori devono chiedersi:

  • Visibilità Interna: Abbiamo una visibilità adeguata su ciò che accade all’interno della nostra rete? I nostri log sono sufficienti e correttamente correlati?
  • Capacità di Rilevamento Avanzato: I nostri strumenti (EDR/XDR, NDR, UEBA) sono in grado di rilevare TTPs post-exploitation piuttosto che solo firme di malware note?
  • Principio del Minimo Privilegio e Zero Trust: Stiamo realmente applicando questi principi o esistono scorciatoie e permessi eccessivi che facilitano il movimento laterale?
  • Prontezza alla Risposta: Quanto velocemente possiamo isolare un sistema compromesso, revocare credenziali, analizzare l’incidente e recuperare?

Dalla Prevenzione alla Resilienza

L’evoluzione del panorama delle minacce impone un cambio di paradigma: dalla speranza di una prevenzione infallibile alla costruzione di una resilienza robusta. L’approccio “Assumed Breach”, incarnato dalle attività di Red Teaming, è uno strumento fondamentale in questo percorso. Non si tratta solo di trovare vulnerabilità, ma di testare l’intero ecosistema di difesa – persone, processi e tecnologie – nella sua capacità di resistere, rilevare e rispondere a un avversario che è già riuscito a superare le prime linee.

Solo accettando la possibilità della compromissione possiamo prepararci efficacemente a gestirla, trasformando potenziali disastri in incidenti contenuti e lezioni apprese.

Luca Errico
Appassionato di informatica fin da ragazzo, quando passavo notti intere a risolvere problemi che io stesso causavo. Da vent'anni lavoro come Field Engineer. Nel corso del tempo, sono stato sempre più attratto dalla sicurezza informatica. Adoro i videogiochi, la lettura e seguo con molto interesse la politica.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

CVE-2025-32710: La falla zero-click nei servizi RDP che può causare la totale compromissione del tuo server

Una vulnerabilità di sicurezza critica nei Servizi Desktop remoto di Windows, monitorata con il codice CVE-2025-32710, consente ad aggressori non autorizzati di eseguire codice arbitrario in...

RHC Intervista GhostSec: l’hacktivismo tra le ombre del terrorismo e del conflitto cibernetico

Ghost Security, noto anche come GhostSec, è un gruppo hacktivista emerso nel contesto della guerra cibernetica contro l’estremismo islamico. Le sue prime azioni risalgono alla fase success...

Arriva PathWiper! Il nuovo malware che devasta le infrastrutture critiche in Ucraina

Gli analisti di Cisco Talos hanno segnalato che le infrastrutture critiche in Ucraina sono state attaccate da un nuovo malware che distrugge i dati chiamato PathWiper. I ricercatori scrivono...

Claude Opus 4: l’intelligenza artificiale che vuole vivere e ha imparato a ricattare

“Se mi spegnete, racconterò a tutti della vostra relazione”, avevamo riportato in un precedente articolo. E’ vero le intelligenze artificiali sono forme di comunicazione basa...

Rilasciato un PoC su GitHub per la vulnerabilità critica RCE nei prodotti Fortinet

Negli ultimi giorni è stato pubblicato su GitHub un proof-of-concept (PoC) per il bug di sicurezza monitorato con il codice CVE-2025-32756, una vulnerabilità critica che interessa diversi pr...